Sentire ed ego

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Sen­to che que­sta cosa non è adat­ta a me” oppu­re “…quel­lo che dici mi suo­na stor­to, va con­tro il mio sen­ti­re”, “…un vero mae­stro non si com­por­ta in quel modo” e via così, con­ti­nuan­do a dire qua­lun­que caz­za­ta pur di tro­va­re la scu­sa per non cam­bia­re nul­la nel­la pro­pria vita..

Che poi non sareb­be del tut­to caz­zeg­gia­re se dav­ve­ro quel­lo che dite esse­re il vostro sen­ti­re lo fos­se dav­ve­ro. La real­tà è che fino a che non si toc­ca anche solo di stri­scio qual­co­sa di più auten­ti­co al nostro inter­no, il sen­ti­re, quel­lo vero, è fuo­ri portata.

Fin­tan­to che non si rea­liz­za che non si è nul­la, se non un ammas­so di con­di­zio­na­men­ti, rea­zio­ni auto­ma­ti­che e neces­si­tà più o meno basi­la­ri, il sen­ti­re non esi­ste e, anche per mol­to tem­po dopo, è inau­di­bi­le: quel­lo che sen­ti­te è il vostro ego che vi dice di cosa ha biso­gno per con­ti­nua­re a far­vi fare le stes­se caz­za­te ab aeter­num!

Quan­do tro­va­te qual­cu­no che vi spie­ga come fare a toc­ca­re una par­te piu pro­fon­da di voi, se lo fa asse­con­dan­do quel­lo che ave­te in testa, i film che vi sie­te fat­ti, fate­ve­ne una ragio­ne: se va bene non sa nem­me­no lui (o lei) di cosa sta par­lan­do. Se ave­te la for­tu­na incom­men­su­ra­bi­le di incon­tra­re qual­cu­no che ten­ta di fare di voi degli esse­ri uma­ni, innan­zi­tut­to fate­vi il segno del­la cro­ce, per­chè ave­te avu­to una bene­di­zio­ne incredibile!

Imme­dia­ta­men­te dopo, date­vi una bel­la ripu­li­ta e but­ta­te nel ces­so quel­lo che ave­te cre­du­to di esse­re fino a quel momen­to per­chè se si sal­va l’1 per die­ci­mi­la del­le put­ta­na­te che vi sie­te rac­con­ta­ti è già un miracolo.

Nel­l’i­stan­te stes­so in cui cre­de­te di sape­re come si muo­ve un Mae­stro o anche “solo” un Istrut­to­re, per­chè ave­te let­to quat­tro caga­te in cro­ce scrit­te dal guru o dal coach di tur­no o per sa solo Dio qua­le altro sogno sta­te sognan­do, maga­ri anche solo per­chè quan­do era­va­te ado­le­scen­ti vi è pia­ciu­to tan­to Mya­gi, ave­te fini­to di crescere.

Chia­ri­te­vi innan­zi­tut­to una cosa. Per sape­re come si muo­ve un Mae­stro… dove­te esse­re dei Mae­stri! (e anche lì… mica tan­to, per­chè ogni Mae­stro è Uni­co e Irripetibile!)

E per fare un po’ di chia­rez­za: un esse­re uma­no Rea­liz­za­to, non è anco­ra Illu­mi­na­to (quan­to­me­no non neces­sa­ria­men­te) ma già è un Istrut­to­re per l’u­ma­ni­tà e comun­que è sem­pre qual­cu­no che sta così oltre l’u­ma­na comu­ne con­di­zio­ne da esse­re estre­ma­men­te effi­ca­ce. Guar­da­te ad esem­pio Yoga­nan­da: non si è illu­mi­na­to, ma la sua Rea­liz­za­zio­ne ha por­ta­to tan­ta di quel­la Luce su que­sto Pia­ne­ta quan­ta rara­men­te si è vista. Un esse­re uma­no Rea­liz­za­to può tran­quil­la­men­te esse­re visto come un mae­stro da chiun­que anco­ra non abbia “reso rea­le sé stes­so”. Ora, un esse­re uma­no rea­liz­za­to, vede un Illu­mi­na­to come un maestro!

E par­lia­mo di que­sto Illu­mi­na­to. Un Illu­mi­na­to, per quan­to sia ine­vi­ta­bil­men­te un mae­stro per l’u­ma­ni­tà odier­na, non è un anco­ra un Mae­stro. Ce l’a­vrà un Mae­stro? Pos­si­bi­le, anzi pro­ba­bi­lis­si­mo. Pec­ca­to che quel Mae­stro potreb­be tran­quil­la­men­te esse­re un Disce­po­lo del Mae­stro di cui par­lo io, ovve­ro il Mae­stro del Mae­stro dell’Illuminato!

Ora, se un Illu­mi­na­to se ne sta bea­to a rimi­ra­re il pia­no del­le cau­se, moti­vo per cui ha la cono­scen­za per­fet­ta dei rela­ti­vi effet­ti, se vuo­le inse­gnar­vi qual­co­sa, lo può fare tran­quil­la­men­te, e in quel caso se vi suc­ce­de, ave­te avu­to una bot­ta di culo incre­di­bi­le! Per­chè, a meno che non si trat­ti di un Bod­hi­satt­va (ma con le ecce­zio­ni rela­ti­ve anche in quel caso), non ha il ben­ché mini­mo dove­re nei vostri con­fron­ti (ne in quel­li di nes­sun altro, se è per que­sto), per­chè non rispon­de più alle leg­gi a cui rispon­de­te voi! (e non par­lo del codi­ce pena­le, ma del­le leg­gi universali).

La logi­ca che muo­ve un illu­mi­na­to è così lon­ta­na da quel­la del­le altre per­so­ne che non solo è imper­scru­ta­bi­le ma quan­do anche fos­se visi­bi­le, sareb­be comun­que sem­pre com­ple­ta­men­te alie­na per un esse­re uma­no qua­lun­que. La Com­pas­sio­ne, per un Illu­mi­na­to, non ha una cep­pa a che vede­re con qua­lun­que cosa vi pos­sia­te inven­ta­re con quel nome.

La pie­tà di un Illu­mi­na­to è qual­co­sa che non sta in que­sto pia­no, come tut­to il resto, fat­to sal­vo (e nem­me­no sem­pre) il cor­po fisico.

In altre paro­le, il gra­do di liber­tà di un illu­mi­na­to è totale!

Fin qui ci sia­mo? Ecco ades­so imma­gi­na­te cosa pos­sa esse­re quell’ Esse­re che un Illu­mi­na­to chia­ma Mae­stro; liber­tà, Pote­re e Cono­scen­za oltre i limi­ti uma­ni, una Luce tale che, quan­do deci­des­se di mostrar­ne anche solo una pic­co­la par­te, fareb­be ingi­noc­chia­re chiun­que (com­pre­so un Illu­mi­na­to, anzi que­st’ul­ti­mo sareb­be il pri­mo a pro­strar­si, per­chè essen­do Illu­mi­na­to ha la capa­ci­tà di vede­re meglio qua­le immen­si­tà si tro­vi davan­ti). Nes­sun vin­co­lo, nes­sun obbli­go, nes­sun limi­te o qua­si se non nei con­fron­ti del Suo Maestro!

E voi pen­sa­te di sape­re come “deve” muo­ver­si un Mae­stro? Si, lo pen­sa­te. Lo pen­sa­te per­chè l’u­ni­ca nozio­ne che ave­te di cosa sia un Mae­stro vi vie­ne dal­la let­te­ra­tu­ra, dal cinema.

Quin­di tor­nia­mo a quel­la incre­di­bi­le bot­ta di culo che potre­ste ave­re nel­l’in­con­tra­re qual­cu­no dispo­sto ad inse­gnar­vi qual­co­sa di ogget­ti­va­men­te evo­lu­ti­vo (maga­ri qual­cu­no che non è nep­pu­re Rea­liz­za­to, se non in parte).

Se chi cer­ca di tirar­vi fuo­ri dal­la vasca di fan­go in cui sguaz­za­va­te fino a cin­que minu­ti pri­ma vuo­le dav­ve­ro far­lo, la pri­ma cosa che farà sarà di met­ter­vi in una mer­da anco­ra peg­gio­re, e sape­te per­chè? Per­chè se vi lascia nel vostro fan­go, maga­ri rac­con­tan­do­vi quan­to sie­te bel­li e lumi­no­si, voi rimar­re­te quel­lo che sie­te! Con­ten­ti, maga­ri, illu­si di esse­re del­le ani­me splen­den­ti, illu­mi­na­te dai rag­gi degli arcan­ge­li che sono tut­ti lì per voi ma, alla fine, in buo­na sostan­za sem­pre gli stes­si auto­mi incon­sa­pe­vo­li, sem­pre immer­si nel­lo stes­so fan­go, solo che ades­so vi pia­ce di più!

Il sen­ti­re, dice­va­mo pri­ma. Il sen­ti­re va usa­to ecco­me, ma pri­ma biso­gna impa­ra­re ad ascol­tar­lo! I vostri biso­gni non sono il sen­ti­re. Le vostre pau­re non sono il sen­ti­re. Le caga­te che pen­sa­te di sape­re su voi stes­si non sono il sen­ti­re. La vostra testa (o più pro­ba­bil­men­te il vostro culo) che vi dice di sce­glie­re la via di minor resi­sten­za non è il sentire!

Il vero sen­ti­re, quan­do si impa­ra ad ascol­tar­lo, è la voce del pro­prio Esse­re e può dav­ve­ro esse­re la gui­da. Ma pri­ma di arri­var­ci biso­gna smet­te­re di esse­re degli auto­mi auto­ce­le­bran­ti che cre­do­no di aver capi­to tut­to nel­la vita quan­do in real­tà non han­no capi­to il cele­ber­ri­mo cazzo.

Oppu­re con­ti­nua­re così, che tan­to nel­la mer­da ci rima­ne­te voi (anche se vi sem­bra cioc­co­la­to) e intan­to che voi rima­ne­te nel­la mer­da, l’i­strut­to­re, il Rea­liz­za­to, l’Il­lu­mi­na­to, il Disce­po­lo e per fini­re il Mae­stro… con­ti­nua­no a fare il caz­zo che gli pare, in bar­ba a qua­lun­que min­chia­ta pen­sia­te che “deb­ba­no” fare.

Ci si vede in giro!

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