Quella mania delle fonti e dello “scientificamente provabile”

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Le fon­ti, cita le fon­ti. Sem­bra il man­tra del­la nuo­va gene­ra­zio­ne. Cita­re le fon­ti ha un sen­so, cer­to, quan­do si par­la di fat­ti di cro­na­ca, di noti­zie pra­ti­che, di rife­ri­men­ti ad avvenimenti.

Quan­do si par­la di un fat­to avve­nu­to, cita­re la fon­te, anche sé stes­si se sia­mo sta­ti testi­mo­ni del fat­to in que­stio­ne, ha un sen­so e dovreb­be esse­re anche dove­ro­so non solo citar­le, ma pure veri­fi­car­le, spe­cial­men­te quan­do par­lia­mo di con­di­vi­sio­ne di sud­det­te notizie.

Ma acca­de un mec­ca­ni­smo per­ver­so: che ti chie­da­no le fon­ti anche quan­do stai espri­men­do una tua opi­nio­ne, oppu­re espri­men­do il tuo pen­sie­ro e, peg­gio anco­ra, quan­do stai pre­sen­tan­do un fat­to o una sco­per­ta o qual­co­sa che hai sco­per­to tu, per cui sei tu la fonte.

Que­sti due aspet­ti, appa­ren­te­men­te sle­ga­ti tra loro, van­no visti come sem­pre e per tut­te le cose da entram­be le otta­ve. Dal pun­to di vista del­l’ot­ta­va bas­sa, cita­re le fon­ti garan­ti­sce una cer­ta veri­di­ci­tà di ciò di cui si sta par­lan­do. Ma da un’ot­ta­va più alta, ecco che richie­de­re le fon­ti sem­pre e comun­que altri­men­ti l’ar­go­men­to espo­sto vie­ne bol­la­to come “ine­si­sten­te”, osta­co­la lo svi­lup­po di nuo­ve teorie.

Pren­dia­mo Wiki­pe­dia, ad esem­pio. Una piat­ta­for­ma incre­di­bil­men­te ric­ca che negli anni è dav­ve­ro ingi­gan­ti­ta. Eppu­re su Wiki­pe­dia è impos­si­bi­le pub­bli­ca­re qual­co­sa sen­za cita­re del­le fon­ti. Quin­di in altre paro­le è impos­si­bi­le pub­bli­ca­re le pro­prie nuo­ve idee, sco­per­te o con­cet­ti per­chè ovvia­men­te, essen­do nuo­vi, non han­no fon­ti cita­bi­li se non la propria.

E’ una per­ver­sio­ne dei nostri tem­pi che va a brac­cet­to con la meschi­ni­tà di cer­to “meto­do scien­ti­fi­co” che di fat­to esclu­de il buon sen­so dele­gan­do­lo ai cosid­det­ti “fat­ti scien­ti­fi­ca­men­te provati”.

Come det­to altre vol­te i dati e i fat­ti sono tali solo in pro­por­zio­ne alla fun­zio­na­li­tà degli stru­men­ti usa­ti per ottenerli.

Per com­pren­de­re la cosa è suf­fi­cien­te crea­re uno sce­na­rio. Imma­gi­nia­mo di esse­re nel 1400 e di appli­ca­re il meto­do scien­ti­fi­co ai fat­ti e dati scien­ti­fi­ci a nostra dispo­si­zio­ne in quel­l’e­po­ca. E imma­gi­nia­mo che arri­vi un tizio che ci pre­sen­ta un for­no a microon­de. Ovvia­men­te ver­reb­be bol­la­to imme­dia­ta­men­te come mago, stre­go­ne, fil­gio del dia­vo­lo etc. etc. per­chè non avreb­be alcun modo, con gli stru­men­ti del 1400, per spie­ga­re le microonde.

Eppu­re oggi, a distan­za di 800 anni non solo usia­mo i for­ni a microon­de ma sap­pia­mo anche qua­l’è il prin­ci­pio che li fa funzionare.

Ora pren­dia­mo e tra­slia­mo il tut­to avan­ti di 800 anni a par­ti­re dai nostri gior­ni: quan­to di quel­lo che rite­nia­mo scien­ti­fi­ca­men­te impos­si­bi­le o non rea­le diver­rà tale? Ad oggi ci sono scien­zia­ti di fama mon­dia­le che si rifiu­ta­no di rico­no­sce­re che un cane pos­sa per­ce­pi­re l’ar­ri­vo del padro­ne con un anti­ci­po di minu­ti, sem­pli­ce­men­te per­ché non lo riten­go­no scien­ti­fi­ca­men­te pro­va­bi­le (eppu­re il cane che non sa di non esse­re scien­ti­fi­ca­men­te cor­ret­to, si sie­de lo stes­so sco­din­zo­lan­te davan­ti alla porta).

Il for­no a microon­de oggi vene usa­to impu­ne­men­te eppu­re in tan­ti si pon­go­no il dub­bio che pos­sa alte­ra­re il cibo in modo dan­no­so. Solo che, sic­co­me non esi­sto­no dati scien­ti­fi­ci che ne dimo­stri­no la dan­no­si­tà (che poi in real­tà ci sono ma ven­go­no siste­ma­ti­ca­men­te bol­la­ti come “non scien­ti­fi­ci”), ecco che per la scien­za uffi­cia­le il for­no a microon­de è sicuro.

Il 5G vie­ne con­si­de­ra­to come la pana­cea tec­no­lo­gi­ca, nono­stan­te ci sia­no fior di scien­zia­ti che ne met­to­no in dub­bio la inno­cui­tà. Ma dato che non è scien­ti­fi­ca­men­te pro­va­bi­le che sia una tec­no­lo­gia dan­no­sa ecco che auto­ma­ti­ca­men­te diven­ta sicura.

Fra 800 anni, con ogni pro­ba­bi­li­tà guar­de­re­mo a que­sta epo­ca esat­ta­men­te come noi oggi guar­dia­mo al medioe­vo e cre­do pro­prio che i nostri pro-pro-nipo­ti si chie­de­ran­no come fos­se pos­si­bi­le esse­re così igno­ran­ti nel 21° seco­lo, esat­ta­men­te come noi ci chie­dia­mo oggi come fos­se pos­si­bi­le nel medioe­vo cre­de­re che le eclis­si fos­se­ro ope­ra del­le stre­ghe che ipno­tiz­za­va­no la Luna

Cita­re le fon­ti per pro­va­re quel­lo che si dice e bol­la­re come non rea­le qual­co­sa che non è scien­ti­fi­ca­men­te pro­va­bi­le sono entram­bi erro­ri figli del­la stes­sa per­ver­sio­ne mate­ria­li­sta che da ormai parec­chi decen­ni ha pre­so pie­de nel mon­do occidentale.

Qual­co­sa desti­na­to ine­vi­ta­bil­men­te a cam­bia­re nel futu­ro ma che, nel frat­tem­po, fuor­via il nostro pen­sie­ro e la nostra capa­ci­tà di cer­ca­re la verità.

Ci si vede in giro!

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