La settimana scorsa ho postato un articolo sul mio blog aziendale dedicato alla tecnologia, in cui ho analizzato dal mio punto di vista quali siano le vere motivazioni di Trump nel dichiarare “l’embargo” di tecnologia USA contro Huawey.
In questo post vorrei prendere un altro spunto da questa vicenda ed analizzare invece lo scenario che questa guerra ha aperto, ovvero il pericolo incredibile che tutti corriamo (e credo di averlo detto già in tanti altri articoli), nell’affidarci a tecnologie monopolistiche.
Ad oggi il mercato dei sistemi operativi mobile a livello mondiale è per il 74,5% in mano ad Android e per il restante 25,5% in mano ad IOS (fonte: qui)
Il che significa che il 100% degli smartphone esistenti è in mano a Google o Apple e quindi, de facto, agli USA, il che significa, in ultima analisi e come ha appena dimostrato la storia, in balia di un solo uomo: Donald Trump.
Se domani sotto la carotata quanto improponibile chioma di Trump spuntasse l’idea che una qualunque nazione non deve più avere accesso alle comunicazioni mobili, gli basterebbe emanare un ordine diretto a Google e Apple per ottenere lo spegnimento immediato di ogni comunicazione cellulare in quel paese (tranne per quei telefoni (ovviamente pochissimi) che, non essendo smartphone, non usano IOS o Android ma normali SO per cellulari) ma non solo: quanti si affidano a GMAIL per la posta elettronica? E quanti a Google per le ricerche su internet? E non crediate che i pochi motori di ricerca sopravvissuti siano esenti da questo, dato che spesso l’indicizzazione proviene direttamente da Google.
La prima cosa che mi viene da dire è quindi: compriamo un cellulare non smartphone, di quelli che servono solo a chiamare e mandare SMS, perchè se Android o IOS venissero spenti improvvisamente, non potremmo più neppure effettuare chiamate tradizionali con uno smartphone.
Per proseguire però parliamo di quello che conta davvero: abbiamo messo in mano, per motivi commerciali e di comodità, la nostra capacità di comunicare ad un solo uomo: Donald Trump.
Siamo diventati dipendenti da Whatsapp, Instagram, Messenger, Facebook (ancora una volta in mano ad un solo uomo, Mark Zuckerberg e quindi di nuovo a Trump), e altre app che possono funzionare solo su uno smartphone che può essere letteralmente ridotto al nulla in pochi istanti dai capricci di uno degli uomini più avidi ed egoici del mondo, a capo del Paese più potente del mondo.
E questo vale per tutto: o crediamo davvero che anche i PC e i MAC che usiamo per lavorare tutti i giorni, i computer di banche, assicurazioni, ospedali etc. etc. non siano sotto questa spada di Damocle?
E ancora: quanti comprano su Amazon e non in un negozio fisico? E dove sta Amazon?
Per non parlare di quello che accade (e accadrà) in Europa…
Quanto ci vuole ancora per capire che occorre comprendere quanto siamo dipendenti da terzi prima di parlare di libertà?
Quanto ci vuole ancora per capire che occorre rivedere la nostra vita in direzione di ciò che davvero ha un senso e non di certo nella direzione in cui il mondo, in modo apparentemente non solo inarrestabile ma anche in continua accelerazione, sta andando?
Ci dobbiamo svegliare! Tutti, nessuno escluso! Non resta molto tempo per farlo…
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Cosa ci insegna la vicenda USA – Huawey
Potete ascoltare/scaricare il podcast qui sotto oppure iscrivervi al canale Telegram:
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La settimana scorsa ho postato un articolo sul mio blog aziendale dedicato alla tecnologia, in cui ho analizzato dal mio punto di vista quali siano le vere motivazioni di Trump nel dichiarare “l’embargo” di tecnologia USA contro Huawey.
In questo post vorrei prendere un altro spunto da questa vicenda ed analizzare invece lo scenario che questa guerra ha aperto, ovvero il pericolo incredibile che tutti corriamo (e credo di averlo detto già in tanti altri articoli), nell’affidarci a tecnologie monopolistiche.
Ad oggi il mercato dei sistemi operativi mobile a livello mondiale è per il 74,5% in mano ad Android e per il restante 25,5% in mano ad IOS (fonte: qui)
Il che significa che il 100% degli smartphone esistenti è in mano a Google o Apple e quindi, de facto, agli USA, il che significa, in ultima analisi e come ha appena dimostrato la storia, in balia di un solo uomo: Donald Trump.
Se domani sotto la carotata quanto improponibile chioma di Trump spuntasse l’idea che una qualunque nazione non deve più avere accesso alle comunicazioni mobili, gli basterebbe emanare un ordine diretto a Google e Apple per ottenere lo spegnimento immediato di ogni comunicazione cellulare in quel paese (tranne per quei telefoni (ovviamente pochissimi) che, non essendo smartphone, non usano IOS o Android ma normali SO per cellulari) ma non solo: quanti si affidano a GMAIL per la posta elettronica? E quanti a Google per le ricerche su internet? E non crediate che i pochi motori di ricerca sopravvissuti siano esenti da questo, dato che spesso l’indicizzazione proviene direttamente da Google.
La prima cosa che mi viene da dire è quindi: compriamo un cellulare non smartphone, di quelli che servono solo a chiamare e mandare SMS, perchè se Android o IOS venissero spenti improvvisamente, non potremmo più neppure effettuare chiamate tradizionali con uno smartphone.
Per proseguire però parliamo di quello che conta davvero: abbiamo messo in mano, per motivi commerciali e di comodità, la nostra capacità di comunicare ad un solo uomo: Donald Trump.
Siamo diventati dipendenti da Whatsapp, Instagram, Messenger, Facebook (ancora una volta in mano ad un solo uomo, Mark Zuckerberg e quindi di nuovo a Trump), e altre app che possono funzionare solo su uno smartphone che può essere letteralmente ridotto al nulla in pochi istanti dai capricci di uno degli uomini più avidi ed egoici del mondo, a capo del Paese più potente del mondo.
E questo vale per tutto: o crediamo davvero che anche i PC e i MAC che usiamo per lavorare tutti i giorni, i computer di banche, assicurazioni, ospedali etc. etc. non siano sotto questa spada di Damocle?
E ancora: quanti comprano su Amazon e non in un negozio fisico? E dove sta Amazon?
Per non parlare di quello che accade (e accadrà) in Europa…
Quanto ci vuole ancora per capire che occorre comprendere quanto siamo dipendenti da terzi prima di parlare di libertà?
Quanto ci vuole ancora per capire che occorre rivedere la nostra vita in direzione di ciò che davvero ha un senso e non di certo nella direzione in cui il mondo, in modo apparentemente non solo inarrestabile ma anche in continua accelerazione, sta andando?
Ci dobbiamo svegliare! Tutti, nessuno escluso! Non resta molto tempo per farlo…
Ci si vede in giro!
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