Dev’essere (come sempre, d’altronde) un argomento che è nell’aria. Proprio ieri Andrea Grosso, mio carissimo amico nonché valente psicologo e psicoterapeuta, pubblicava uno scritto in cui si dice che le religioni sono diventate inutili e si dovrebbe cominciare a pensare in termini di spiritualità. La frase è attribuita al Dalai Lama ma, giustamente, Andrea se ne frega di chi l’abbia detta perchè, come tutte le persone sagge, sa perfettamente che la verità è tale indipendentemente da chi la dice.
E’ una cosa reale: le religioni sono diventate un ostacolo: al nostro sviluppo interiore, alla nostra crescita in termini di saggezza e di maturità umana, e rappresentano un gravissimo pericolo per il nostro futuro, dato che, rappresentando un alto ideale, nel momento in cui si scontrano, il risultato non può che essere un bagno di sangue.
Ecco perchè chi ne ha la possibilità (come chi scrive, ad esempio) dovrebbe impegnarsi a diffondere questo concetto: le religioni vanno abbandonate. Hanno fatto il loro tempo e hanno avuto la loro utilità in periodi storici in cui hanno rappresentato a tutti gli effetti l’unica possibilità per gli uomini di accedere a contenuti spirituali. Ma ora è venuto il momento di trascenderle.
E’ venuto il momento di capire che non si può più nel 2016 credere che il Papa sia infallibile in quanto ministro di Dio in terra, come allo stesso modo in qualunque altra religione si dovrebbe capire che gli insegnamenti che ledono la libertà di pensiero umana non hanno alcun senso di esistere.
Se non riusciremo ad uscire dal limite delle religioni, quello che ci aspetta è evidentemente uno scontro religioso fratricida e un probabilissimo quanto enorme bagno di sangue.
Oppure, in ultima analisi magari senza scontri ma comunque con enormi sofferenze, andare a finire sotto una tirannia gestita da una religione (quale è ininfluente ma mi pare ovvio che quella musulmana con i suoi estremismi sia quella con la massima possibilità di divenire tale, dato che quella cattolica ha già dato in questo senso), che è forse la forma peggiore di tirannia al confronto della quale qualunque altra forma impallidisce; e non sono io a dirlo, ma la storia. Oppure devo ricordare come poteva essere la vita ai tempi dell’inquisizione?
Le religioni vanno abbandonate tutte, indistintamente. O noi abbandoniamo loro oppure saranno loro, più prima che poi, a gestire la nostra vita.
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Abbandonare le religioni per accedere alla spiritualità
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Dev’essere (come sempre, d’altronde) un argomento che è nell’aria. Proprio ieri Andrea Grosso, mio carissimo amico nonché valente psicologo e psicoterapeuta, pubblicava uno scritto in cui si dice che le religioni sono diventate inutili e si dovrebbe cominciare a pensare in termini di spiritualità. La frase è attribuita al Dalai Lama ma, giustamente, Andrea se ne frega di chi l’abbia detta perchè, come tutte le persone sagge, sa perfettamente che la verità è tale indipendentemente da chi la dice.
E’ una cosa reale: le religioni sono diventate un ostacolo: al nostro sviluppo interiore, alla nostra crescita in termini di saggezza e di maturità umana, e rappresentano un gravissimo pericolo per il nostro futuro, dato che, rappresentando un alto ideale, nel momento in cui si scontrano, il risultato non può che essere un bagno di sangue.
Ecco perchè chi ne ha la possibilità (come chi scrive, ad esempio) dovrebbe impegnarsi a diffondere questo concetto: le religioni vanno abbandonate. Hanno fatto il loro tempo e hanno avuto la loro utilità in periodi storici in cui hanno rappresentato a tutti gli effetti l’unica possibilità per gli uomini di accedere a contenuti spirituali. Ma ora è venuto il momento di trascenderle.
E’ venuto il momento di capire che non si può più nel 2016 credere che il Papa sia infallibile in quanto ministro di Dio in terra, come allo stesso modo in qualunque altra religione si dovrebbe capire che gli insegnamenti che ledono la libertà di pensiero umana non hanno alcun senso di esistere.
Se non riusciremo ad uscire dal limite delle religioni, quello che ci aspetta è evidentemente uno scontro religioso fratricida e un probabilissimo quanto enorme bagno di sangue.
Oppure, in ultima analisi magari senza scontri ma comunque con enormi sofferenze, andare a finire sotto una tirannia gestita da una religione (quale è ininfluente ma mi pare ovvio che quella musulmana con i suoi estremismi sia quella con la massima possibilità di divenire tale, dato che quella cattolica ha già dato in questo senso), che è forse la forma peggiore di tirannia al confronto della quale qualunque altra forma impallidisce; e non sono io a dirlo, ma la storia. Oppure devo ricordare come poteva essere la vita ai tempi dell’inquisizione?
Le religioni vanno abbandonate tutte, indistintamente. O noi abbandoniamo loro oppure saranno loro, più prima che poi, a gestire la nostra vita.
Buona visione e/o ascolto!
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