Luci ed ombre dei siti antibufala

Fio­ri­sco­no i siti e i ser­vi­zi anti­bu­fa­la. Un bene, non c’è che dire: su inter­net ormai si leg­ge di tut­to ed il con­tra­rio di tut­to, quin­di qual­cu­no che si dia da fare per con­trol­la­re alcu­ne noti­zie non fa di cer­to male, anzi!

Ma, come per tut­to quan­to, c’è anche il rove­scio del­la meda­glia. Un con­to è dimo­stra­re, pro­ve (o logi­ca) alla mano, che una noti­zia è fal­sa. Un altro, com­ple­ta­men­te diver­so, è usa­re que­sta scu­sa per ten­ta­re di distrug­ge­re ciò che è con­tro la “scien­za uffi­cia­le” in qual­sia­si campo.

La dif­fe­ren­za è sot­ti­le ma sostanziale.

Se io sosten­go che una noti­zia è fal­sa e lo dimo­stro con la logi­ca, o con pro­ve rea­li… beh, nul­la da dire, ovviamente

Ma se io sosten­go la stes­sa fal­si­tà dicen­do che “non esi­sto­no pro­ve che dica­no che la noti­zia è vera”, allo­ra sto facen­do una porcata.

Se lo stes­so meto­do fos­se usa­to in tri­bu­na­le, per pro­va­re l’in­no­cen­za o meno di una per­so­na, assi­ste­rem­mo ad una quan­ti­tà di con­dan­ne spa­ven­to­sa: nel­l’or­di­na­men­to di (qua­si) tut­ti i pae­si civi­li, una per­so­na è inno­cen­te fino a pro­va con­tra­ria. Que­sto signi­fi­ca che per con­dan­nar­la, dob­bia­mo pro­var­ne la colpevolezza.

Il siste­ma usa­to da alcu­ni nel soste­ne­re la fal­si­tà di una noti­zia o di una qual­sia­si tesi è l’e­qui­va­len­te di soste­ne­re in tri­bu­na­le la COLPEVOLEZZA fino a pro­va contraria.

Pen­sa­te­ci: se l’o­ne­re del­la pro­va vie­ne tra­sfe­ri­to dal­l’ac­cu­sa alla dife­sa, diven­ta qua­si impos­si­bi­le soste­ne­re qua­lun­que posizione.

La pro­va al nega­ti­vo è qua­si sem­pre impos­si­bi­le. Pos­so pro­va­re di aver fat­to qual­co­sa, ma il con­tra­rio diven­ta qua­si inso­ste­ni­bi­le. Come pos­so pro­va­re di NON aver fat­to qual­co­sa? L’u­ni­co modo è pro­va­re irre­fu­ta­bil­men­te la mia impos­si­bi­li­tà di fare quel­la cosa, ma anche que­sto può diven­ta­re qua­si impos­si­bi­le. Pensateci.

Lo stes­so vale per alcu­ni “sbu­fa­la­to­ri”, che inve­ce di dimo­stra­re l’in­fon­da­tez­za di una noti­zia con pro­ve cer­te, fin­go­no di dimo­strar­la addu­cen­do la man­can­za di pro­ve a sostegno.

E’ lo stes­so siste­ma con cui oggi ven­go­no avver­sa­te tut­te le meto­di­che di cura che non piac­cio­no a Big Phar­ma; è anche lo stes­so siste­ma con cui si nega l’e­si­sten­za di dimen­sio­ni spi­ri­tua­li o sem­pli­ce­men­te non materiali.

E come se non bastas­se, spe­cial­men­te nel caso del­le noti­zie riguar­dan­ti la medi­ci­na, si cita­no spes­so come pro­ve con­tra­rie stu­di scien­ti­fi­ci finan­zia­ti esclu­si­va­men­te da chi ha un inte­res­se eco­no­mi­co estre­ma­men­te di parte.

Per fare un esem­pio, pro­va­te a vede­re quan­ti “stu­di scien­ti­fi­ci” che dimo­stra­no l’ef­fi­ca­cia dei che­mio­te­ra­pi­ci sono finan­zia­ti da enti indi­pen­den­ti. Sostan­zial­men­te: nessuno.

Quin­di, anche quan­do anda­te a veri­fi­ca­re una noti­zia di cui vole­te capi­re la veri­di­ci­tà, atten­zio­ne a chi ne sostie­ne la fal­si­tà. Con­trol­la­te sem­pre che sia que­st’ul­ti­mo a por­ta­re pro­ve irrefutabili.

E poi vi lascio con un dub­bio: come mai tut­ti i siti anti­bu­fa­la sosten­go­no uni­ca­men­te la fal­si­tà di noti­zie che van­no con­tro i vari siste­mi uffi­cia­li e mai di altre?

Pro­va­te a cer­ca­re un sito anti­bu­fa­la che defi­ni­sca una bufa­la l’ef­fi­ca­cia del­la che­mio­te­ra­pia. O la reli­gio­ne cat­to­li­ca o musul­ma­na. O qua­lun­que altra teo­ria accet­ta­ta dal siste­ma socie­ta­rio odier­no. Sco­pri­re­te che non ne esistono.

Doman­da asso­lu­ta­men­te non pleo­na­sti­ca: come mai?

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