AGGIORNAMENTO DELL’ULTIMA ORA: Dopo questo post (e relativo commento direttamente sull’articolo del Corriere che, ovviamente si sono ben guardati dal pubblicare), hanno cambiato il titolo e pure il contenuto!
Ma allora mandarli a quel paese ogni tanto serve!!!!!!
Oggi sul Corriede esce un articolo che davvero dimostra il livello di ignoranza capitale del giornalismo italiano.
Il titolo è “Su Titano ci sono molecole di plastica“.
Faccio un salto sulla sedia! Plastica? Su Titano? E come c…o ci è arrivata? Poi leggo l’articolo e scopro che quello che hanno trovato sono molecole di propilene che il giornalista ha confuso con il Polipropilene, appunto una delle tante forme di polimeri che vanno sotto la categoria delle materie plastiche.
Piccolo particolare: il propilene (aka “propene”) è un gas di odore dolciastro, sottoprodotto di alcune reazioni chimiche (cracking) cui vengono sottoposti gli idrocarburi. Con il propilene, attraverso procedimenti chimici diversi e non semplicissimi, si forma il polipropilene che, appunto, va a formare molte delle sostanze plastiche oggi conosciute.
Ma dire che il propilene è “plastica” è come dire che un albero è “diamante”. Certo, dopo che l’albero brucia e forma il carbone, se lo stesso viene sottoposto alle giuste pressioni e calore, alla fine diventerà un diamante ma la distanza è abissale, come l’ignoranza di chi ha scritto l’articolo (o quantomeno di chi ne ha scritto il titolo).
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