Wall street non scommette sull’Italia: se la compra #crisi #economia

E’ inte­res­san­te l’arti­co­lo su Repub­bli­ca, in cui si spie­ga che la finan­za ame­ri­ca­na sta inve­sten­do sui tito­li ita­lia­ni. La real­tà, piut­to­sto ama­ra, non è che abbia­no fidu­cia in una ripre­sa ita­lia­na in sé, ma sem­pli­ce­men­te che è ini­zia­ta la sven­di­ta del nostro pae­se. E’ ovvio che oltreo­cea­no san­no benis­si­mo dove stia­mo andan­do, e stan­no com­pran­do a prez­zi di rea­liz­zo un Pae­se sul­l’or­lo del­la bancarotta.

Acqui­stan­do i tito­li di Sta­to, si com­pra il debi­to pub­bli­co ita­lia­no (aumen­tan­do­lo, ma que­sto è un altro discor­so). Ma soprat­tut­to ci si pre­no­ta un posto a tavo­la nel­la grep­pia del dopo crisi.

Quan­do noi ita­lia­ni sare­mo ridot­ti sul lastri­co, com­pra­re le nostre impre­se (bel­le, for­ti e pro­dut­ti­ve) sarà una que­stio­ne di pochi spiccioli.

Gra­zie Mon­ti, gra­zie Let­ta e in sin­te­si gra­zie a tut­to il mon­do mar­cio del­la poli­ti­ca ita­lia­nia che final­men­te sta otte­nen­do quel­lo per cui si bat­te da anni: la sven­di­ta fal­li­men­ta­re del nostro pae­se per il bene­fi­cio di pochissimi.

Ma vaf­fan­cu­lo, và!

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