Esserci mentre accade

Il che signi­fi­ca, sostan­zial­men­te, esse­re nel momen­to pre­sen­te. Un sem­pli­ce ramo che, libe­ra­to­si improv­vi­sa­men­te del peso del­la neve, ritor­na nel­la suo posi­zio­ne ori­gi­na­le, con una leg­ge­ra fru­sta­ta nel­l’a­ria. Un fru­scìo som­mes­so; un atti­mo pri­ma era pie­ga­to, un atti­mo dopo è ritor­na­to dritto.

Puoi esse­re lì a guar­da­re que­sto che acca­de. Stu­po­re. Eri lì men­tre è suc­ces­so. Det­ta così sem­bra una bot­ta aci­da ma non lo è. Una cate­na di impres­sio­ni, solo per dire alla fine che… non puoi esse­re in un altro tem­po, altri­men­ti stai sognando.

Solo il pre­sen­te ha un sen­so. Ed il pre­sen­te è la mas­si­ma velo­ci­tà che potrai mai ave­re. Qui e ora e sei ovun­que. La men­te pre-cede, si pre-occu­pa, si pre-dispo­ne, si pre-para.

Si… ma che pre-paio di coglioni!

Non te la togli di tor­no la men­te, ma puoi lasciar­la fare i suoi sogni, le sue mena­te, i suoi cal­co­li e i suoi gio­chi­ni, intan­to che tu ti occu­pi del­l’u­ni­ca cosa che dav­ve­ro meri­ti la nostra atten­zio­ne: ora, ades­so… insom­ma, come lo devo dire… fai atten­zio­ne al momen­to pre­sen­te, gio­va­ne Padawan.

Lo dice­va anche Kwai Gong a Obi Wan…

Ecchec­caz­zo, pure i Jedi ci sono arri­va­ti… La pre­sen­za è quel­lo che dice la paro­la: pre­sen­za, pre-sen­za, sen­za “pre”. togli il pre e non cer­che­rai di anti­ci­pa­re i tem­pi, gli accadimenti.

E sen­za que­sto, se rie­sci per con­tro a non anne­ga­re nel ricor­do (la map­pa non è mai il ter­ri­to­rio), ecco che non ti rima­ne altro che il momen­to in cui sei. E il ramo che bal­za ver­so l’al­to libe­ro dal peso del­la neve diven­te­rà un momen­to infinito.

L’u­ni­co momen­to è sem­pre infi­ni­to, per­chè riem­pie tut­to il tuo tem­po: l’i­stan­te presente.

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2 Commenti
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Roberto Rini

emmi­hai­pu­re­fat­to­ri­de­re-qui-e-ora : )

carola

Con­cor­do anche se non è facile 🙂