La storia di Edgar J. Hoover, l’uomo che ha creato l’FBI come lo conosciamo oggi (vale a dire nel bene e nel male), dalle stalle alle stelle e ritorno. Eastwood descrive con garbo (e bisogna essere davvero bravi a farlo) il percorso di un uomo e del suo ego, che lo porta da semplice funzionario a direttore e Deus Ex Machina di una istituzione, quella dell’FBI, che ha fatto la storia americana dagli anni ’20 in poi.
Di Caprio? Inutile dirlo: bravissimo. Ma bravissimo anche il doppiatore che cambia voce a seconda dell’età in cui viene rappresentato Hoover. Naomi Watts gli tiene testa alla grande e Armie Hammer dà veramente sfoggio di talento.
Il makeup è qualcosa di davvero pazzesco e tutti e tre i protagonisti sono incredibili nel rendere i movimenti di un anziano in modo terribilmente realista.
La storia prende per buona la teoria dell’omosessualità di Hoover, ma non ne fa il cavallo di battaglia. Qui il vero centro della narrazione è la nascita della più infida e arruffona Agenzia di spionaggio occidentale, la sua corruzione interna, l’incredibile potere che, per 48 anni, è stato concentrato nelle mani di un solo uomo.
Personaggio straordinario Hoover, nulla da dire, ma anche terribilmente pericoloso, considerate appunto le possibilità concentrate nelle sue mani. E questo viene chiaramente fatto vedere dal lavoro di Eastwood che, pur senza esagerare, ti fa chiaramente capire come sia un autentico miracolo il fatto che l’occidente non sia saltato per aria durante quel periodo.
Da vedere.
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2 Comments
eh??? Scherziamo???
Una noia mortale!!!!
Due maschere di Halloween il trucco per invecchiarli, tempi da documentario, mancanza di azione, mancanza di ritmo, mancanza di colpi di scena. Mancava tutto!
Tranne si, la bravura degli attori.
Per il resto, quando alla fine del film qualcuno ha tentato un timido applauso (che nessuno in sala ha raccolto) io ho pensato che l’applauso fosse scattato perchè, FINALMENTE, il filme era finito…!!
😉
De gustibus
Ahò… il mondo è bello perchè è vario… 🙂