Desiderato da entrambi per vent’anni, quest’opera d’arte ha visto la luce solo in questi giorni, a due anni dalla scomparsa di Pina.
Ed è incredibile quello che scorre sotto gli occhi increduli e stupefatti dello spettatore, dove i corpi altamente espressivi del corpo di ballo del Tanztheater (il Teatro-Danza fondato da Pina), con l’ausilio di sottofondi musicali molto suggestivi, e scenografie fatte di materiali e colori di forte impatto, creano situazioni emozionali a dir poco “toccanti”.
Non ballo, quindi – almeno non il classico o “moderno” ballo – ma pura espressione corporea della più svariata gamma di gesti e sentimenti, a volte dolci, altre forti e intensi.
I danzatori – tutti allievi della Bausch – esprimono pienamente il “cuore”, l’amore e la bellezza che la loro Maestra di Danza (e di vita) instancabilmente ha trasmesso nei lunghi anni del loro sodalizio.
Dedicato ad una donna che sapeva essere “vicina” ai suoi allievi, in certe scene il film raggiunge una poesia amplificata dal grande amore dei danzatori verso la loro guida artistica.
E dedicato a una Amante della danza come “espressione dell’uomo nella materia”, in questo film non poteva mancare – esattamente come in tutte le scenografie teatrali di Pina – una forte presenza degli elementi Terra, Acqua e Aria.
Per quanto riguarda il Fuoco…quello l’hanno messo tutti gli straordinari uomini e donne interpreti di questo capolavoro.
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