Ripetere non sempre aiuta, repetita non semper iuvant

Ripe­te­re sem­pre gli stes­si atti, nel­lo stes­so modo o in modo poco dis­si­mi­le, e spe­ra­re che il risul­ta­to cam­bi è pura fol­lia! Non lo dico io ma Ein­stein (che sicu­ra­men­te è un po’ più accre­di­ta­to del sot­to­scrit­to nel­la sca­la del pensiero).

Ma anche ripe­te­re le stes­se cose, sen­za cam­bia­re il cuo­re con cui le fac­cia­mo, nono­stan­te si cam­bi anche com­ple­ta­men­te il modo in cui le ponia­mo in atto, non è di cer­to il modo per pro­dur­re un risul­ta­to diverso.

E nep­pu­re ripe­te­re i con­te­nu­ti altrui, spe­ran­do di fare meglio, por­ta da nes­su­na par­te, per­chè il con­te­nu­to è, per sua natu­ra, appun­to, “con­te­nu­to”: sta den­tro nel con­te­ni­to­re, non fuori!

Mi vie­ne in men­te una famo­sa fra­se “faci­te ammui­na”, inci­sa a let­te­re dora­te nel rego­la­men­to del­la Regia Mari­na del­le Due Sici­lie. Il testo inte­gra­le lo tro­va­te qui.

All’or­di­ne Faci­te Ammui­na, tut­ti colo­ro che stan­no a prua vada­no a poppa
e quel­li a pop­pa vada­no a prua;
quel­li a drit­ta vada­no a babordo
e quel­li a babor­do vada­no a dritta;
tut­ti quel­li sot­to­co­per­ta sal­ga­no sul ponte,
e quel­li sul pon­te scen­da­no sottocoperta,
pas­san­do tut­ti per lo stes­so boccaporto;
chi non ha nien­te da fare, si dia da fare qua e là. »

Un modo per far sem­bra­re le cose quel­lo che non sono.

Alla stes­sa stre­gua, cam­bia­re tut­to per­chè non cam­bi nul­la, sem­bra esse­re il man­tra, il “must” di chi non pos­sie­de, o ha per­so, l’e­ner­gia intrin­se­ca, la pos­si­bi­li­tà rea­le di fare real­men­te la differenza.

Occor­re guar­dar­si da chi dice di fare la dif­fe­ren­za, e poi non pro­du­ce nul­la di nuo­vo, per­chè, come dico­no in un famo­so film…

“Una dif­fe­ren­za che non fa la dif­fe­ren­za… non è una differenza!”

Faci­le, no?

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