Attenzione! Torna il decreto bavaglio per la rete!

Ci risia­mo! Ci ripro­va­no! Nel nuo­vo DDL sul­le inter­cet­ta­zio­ni, la pau­ra del­la rete e del­la liber­tà che rap­pre­sen­ta, ha di nuo­vo indot­to il gover­no a rein­tro­dur­re l’ob­bli­go di ret­ti­fi­ca.

Sostan­zial­men­te, basta che a qual­cu­no non gar­bi quel­lo che dite e, con una sem­pli­ce email, può obbli­gar­vi a ret­ti­fi­ca­re. Sen­za nes­su­na pos­si­bil­li­tà di con­fron­to o di pro­te­sta, pena mul­te sala­tis­si­me, entro 48 ore. Non un con­trad­dit­to­rio, non un’au­to­ri­tà cui appel­lar­si: nien­te. Cen­su­ra allo sta­to puro.

L’I­ta­lia è il pae­se in cui è più fre­quen­te la que­re­la, per qua­lun­que moti­vo, anche il più futi­le, per­chè se chi denun­cia per­de, in real­tà non ha qua­si nul­la da perdere.

Figu­ria­mo­ci con un decre­to simi­le. Basta che chiun­que, anche un illu­stre sco­no­sciu­to che man­co ha let­to un arti­co­lo, deci­da che quel­l’ar­ti­co­lo lo offen­de e scat­ta l’ob­bli­go di ret­ti­fi­ca entro 48 ore: un vero invi­to a noz­ze per que­re­la­to­ri di pro­fes­sio­ne, e per tut­ti colo­ro che non sono d’ac­cor­do con qual­cun altro. Per non par­la­re del­le faci­li quan­to altret­tan­to ovvie strumentalizzazioni.

E non pen­sa­te che si trat­ti di un erro­re fat­to in buo­na fede, tan­to è vero che il gover­no pro­ba­bil­men­te por­rà la fidu­cia sul­l’ap­pro­va­zio­ne di que­sto decre­to del tut­to iniquo.

Così, con uno schioc­co di dita, il gover­no ten­ta di por­ta­re l’I­ta­lia in una con­di­zio­ne uni­ca al mon­do, fat­ta ecce­zio­ne per que­gli sta­ti-cana­glia in cui la cen­su­ra domi­na incontrastata.

Per il momen­to ho noti­zia di una aggre­ga­zio­ne a livel­lo nazio­na­le, gio­ve­di 29 Set­tem­bre a Roma in Piaz­za del Pantheon.

Tut­ta­via sono immi­nen­ti diver­se altre azio­ni. Non appe­na sarò in pos­ses­so di ulte­rio­ri noti­zie ve le farò ave­re. Maga­ri vi arri­ve­rà qual­che post in più del soli­to, ma cre­do sia indi­spen­sa­bi­le con­ti­nua­re a mani­fe­sta­re la nostra volon­tà quan­do il rischio è quel­lo di non poter­lo più fare!

Intan­to fate cir­co­la­re la noti­zia il più pos­si­bi­le, cer­ca­te di spie­ga­re ai più pigri qua­l’è il rischio che cor­ro­no, cer­ca­te di sen­si­bi­liz­za­re le per­so­ne. Poi, insie­me, vedre­mo cosa si può fare…

Resta­te in contatto!

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6 Commenti
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Lucia

Sono con te, natu­ral­men­te e mi sper­ti­che­rò per divul­ga­re il piú pos­si­bi­le. Mi sarei anche sfron­da­ta le tube di tut­te que­ste minu­sco­le “cate­nel­le” che comin­cio a sen­ti­re sem­pre più stret­te… Che pae­se di ‘pove­ri di spi­ri­to’ stia­mo con­tri­buen­do a crea­re… Ma vada via il c…! :deny: :kil­ly­ou:

Sentry

Franz, hai una mail di posta cer­ti­fi­ca­ta tu? Voglio vede­re qua­le giu­di­ce accet­te­reb­be un mes­sag­gio di mail nor­ma­le come pro­va di richie­sta di ret­ti­fi­ca. Ho avu­to a che fare con i tri­bu­na­li per una cau­sa e ave­vo testi di mail mol­to uti­li per me. Spaz­za­tu­ra che non ho potu­to usa­re in alcun modo.

Comun­que è giu­stis­si­mo tene­re l’at­ten­zio­ne alta.

Sentry

Sì, ma ci han­no pro­va­to tan­te vol­te e non ci sono riu­sci­ti e la mia idea e che non ci sia­no riu­sci­ti non per­ché si è sol­le­va­to un vespa­io e li abbia­mo fat­ti desi­ste­re con la “resi­sten­za-resi­sten­za-resi­sten­za” ma per­ché sono tal­men­te igno­ran­ti che non san­no nean­che fare uno strac­cio di leg­ge appli­ca­bi­le e di pro­ces­so legi­sla­ti­vo fun­zio­nan­te. Si incar­ta­no con le loro stes­se mani. Ma loro lo san­no e ci pro­va­no lo stes­so per­ché anche cian­ciar­ne in TV e inti­mi­di­re pre­ven­ti­va­men­te ser­ve alla loro causa.

Per fre­gar­ti i mez­zi ci sono già. Per esem­pio una que­re­la depo­si­ta­ta e poi riti­ra­ta lascia il que­re­la­to (e non il que­re­lan­te) a paga­re le spe­se pro­ces­sua­li. Que­sta è un’al­tra novi­tà intro­dot­ta da pochi anni, tut­ta a bene­fi­cio dei poten­ti. Il che signi­fi­ca che per met­te­re in ginoc­chio un pove­rac­cio qua­lun­que basta far­gli 100 que­re­le che non stan­no né in cie­lo né in terra. :)))

Sentry

Per pre­ci­sa­re: sto par­lan­do del­le que­re­le riti­ra­te men­tre il pro­ces­so è già avvia­to (nel sen­so che è sta­to alme­no asse­gna­to un “nume­ro” di pro­ce­di­men­to). Il pro­ces­so va avan­ti e si chiu­de con “non luo­go a pro­ce­de­re” per­ché c’è il riti­ro dela que­re­la. Il que­re­lan­te non spen­de nien­te per­ché man­co si pre­sen­ta al pro­ces­so, aiu­tan­do a chiu­de­re tut­to con un nul­la di fat­to. Ma il que­re­la­to paga le spe­se mone­ta­rie del pro­ces­so, e anche quel­le del­l’av­vo­ca­to (cui è costret­to a rivol­ger­si per far­si gui­da­re) per­ché se non si pre­mu­ni­sce di far pre­sen­te ai giu­di­ci che esi­ste il riti­ro dela que­re­la, capa­ce che man­co se ne accorgono. 

Ecco. Basta che il que­re­lan­te fac­cia que­sto gio­chet­to 100 vol­te e rovi­na il que­re­la­to. E’ assurdo!!! 🙂