Tracce di Profumo: tutto si corrompe – by Valeria

Aspi­ra­re a qual­co­sa di più ele­va­to. Null’altro conta.

Il resto è esperienza.

Ma nel cam­mi­no pri­ma o poi, pur­trop­po, tut­to si cor­rom­pe.

Si può par­ti­re con le miglio­ri inten­zio­ni, con gran­de ener­gia e buo­ni pro­po­si­ti ma poi si cade.

Si cade nel biso­gno di esse­re con­si­de­ra­ti spe­cia­li da qual­cu­no. Nel biso­gno di tro­va­re il testi­mo­ne dei nostri pro­gres­si e cam­bia­men­ti.

Dimen­ti­chia­mo allo­ra che l’unico testi­mo­ne sia­mo sol­tan­to noi col nostro ascol­to sin­ce­ro e con tan­ta umil­tà. E così, non appe­na ci si ele­va anche di poco dal­la gran mas­sa, ci si sen­te subi­to dei super eroi.

Eroi pie­ni di desi­de­rio di rac­con­ta­re e di rac­con­tar­si, di tra­smet­te­re ciò che si è appre­so e compreso.

E tut­ta­via se tut­to que­sto non avvie­ne per vera volon­tà di aiu­ta­re qual­cu­no (anche uno sol­tan­to) a per­cor­re­re un pez­zo di stra­da ma uni­ca­men­te per vede­re nei suoi occhi lo stu­po­re e l’ammirazione per ciò che sia­mo, per ciò che abbia­mo toc­ca­to e rag­giun­to, allo­ra ciò che tra­smet­tia­mo è già inqui­na­to.

Non stia­mo aiu­tan­do, stia­mo espo­nen­do noi stes­si come ste­ri­li ogget­ti in vetrina.

Non ser­via­mo più a nul­la. Ne a noi ne tan­to­me­no agli altri, che cadran­no a loro vol­ta nel gio­co dell’emulazione, dell’identificazione del loro eroe, nel­la mas­si­ma aspi­ra­zio­ne di esse­re accet­ta­ti, ama­ti, con­si­de­ra­ti e compresi.

Lì, in quel pre­ci­so istan­te, sen­za saper­lo, ci si sarà ven­du­ti per un piat­to di len­tic­chie. E il pro­prio cam­mi­no sarà allo­ra già concluso.

La stra­da è più dif­fi­ci­le, ma anche più nobi­le e misteriosa.

La stra­da è il nostro per­so­na­le tra­git­to che, infon­do, non ammet­te scorciatoie.

Non è una scor­cia­to­ia che dob­bia­mo cer­ca­re ma un’attitudine e una volon­tà. E non dimen­ti­car­le mai, gior­no dopo gior­no, pas­so dopo passo.

Ver­so il cen­tro di noi stes­si. Ver­so il cen­tro di ogni cosa. Il Cen­tro del Tutto.

Se cer­chia­mo quell’attitudine, con sin­ce­ri­tà, le por­te si apro­no da se’.

Fin­tan­to che cer­chia­mo le por­te rischia­mo di dimen­ti­ca­re la moti­va­zio­ne ini­zia­le che ci ha spin­to ver­so la ricerca.

E ci sia­mo già per­du­ti nel deda­lo infi­ni­to di sug­ge­ri­men­ti, indi­ca­zio­ni o anche imposizioni.

Cadu­ti nel biso­gno di esse­re all’altezza.

Cer­ca­va­mo un’altra ampiezza.

E dopo tan­ti pas­si e tan­to cam­mi­na­re ad un cer­to pun­to ini­zia­mo a gira­re in ton­do sen­za avve­der­ce­ne finen­do con l’incontrare di nuo­vo il nostro caro vec­chio ami­co e assi­duo com­pa­gno di viag­gio: l’ego.

Vole­va­mo tra­scen­der­lo. Gli abbia­mo dato inve­ce un posto al sole.

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4 Commenti
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Michele

Hai espo­sto una bel­lis­si­ma con­si­de­ra­zio­ne sul­le nostre fra­gi­li­tà e sul­la neces­si­tà di mostrar­ci per quel­lo che vor­rem­mo essere.

Trop­po spes­so ci lascia­mo fre­ga­re da noi stes­si pur di sem­bra­re qual­co­s’al­tro, cer­can­do di mostra­re quel­lo che cre­dia­mo il meglio di noi (e pro­ba­bil­men­te non lo è)

Ciao
M

jackill

Bel­lis­si­ma riflessione.

Michael Carabini

..Varian­te La liber­ta non e star sopra un albe­ro non e nean­che ave­re uno­pi­nio­ne la liber­ta non e uno spa­zio libe­ro liber­ta e partecipazione…

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