Adesso in Giappone iniziano a piangere sul serio… ma a noi potrebbe capitare fra non molto

Acqua con­ta­mi­na­ta, mate­rie pri­me man­can­ti, tra­spor­ti inter­rot­ti. Il Giap­po­ne ini­zia dav­ve­ro a pian­ge­re. La gen­te non si ren­de con­to di quel­lo che ha fino a che non gli vie­ne meno. L’ac­qua è con­ta­mi­na­ta dal­lo iodio radioat­ti­vo e il gover­no scon­si­glia di usar­la per il lat­te dei neo­na­ti. E agli adul­ti? Chi ci pen­sa? Non lo dico­no per non sca­te­na­re il pani­co, ma quan­do l’ac­qua diven­ta inser­vi­bi­le, è il pri­mo pas­so che por­ta dal pro­ble­ma al gua­io serio.

L’ac­qua è anco­ra il bene più pre­zio­so per l’uo­mo. Un ele­men­to fon­da­men­ta­le sen­za cui non si va da nes­su­na par­te. Per que­sto in occi­den­te voglio­no pri­va­tiz­zar­la. Chi con­trol­la l’ac­qua con­trol­la tut­to, altro che petrolio.

A Tokyo il gover­no dovreb­be dire alla gen­te di sta­re alla lar­ga dal­l’ac­qua ma non può far­lo per­chè se lo faces­se si sca­te­ne­reb­be l’inferno.

La Sony ha inter­rot­to la pro­du­zio­ne per man­can­za di mate­rie pri­me; il pro­ble­ma sta nei tra­spor­ti ma soprat­tut­to nel col­las­so di un siste­ma indu­stria­le già arri­va­to al suo limi­te anche sen­za ter­re­mo­ti. Un pro­ble­ma che si riper­cuo­te­rà rapi­da­men­te su tut­to il mon­do, dato che il Giap­po­ne è sem­pre sta­to insie­me a Tai­wan il mag­gior espor­ta­to­re di com­po­nen­ti­sti­ca per l’e­let­tro­ni­ca sia con­su­mer che professionale.

Mez­zo mon­do sta già spe­cu­lan­do sul­lo Yen, facen­do­lo vola­re in bor­sa in una del­le soli­te bol­le arti­fi­cia­li, cosa che por­te­rà anche l’e­co­no­mia Giap­po­ne­se, già pro­va­ta di suo, già incri­na­ta dal disa­stro, a seris­si­me dif­fi­col­tà che andran­no alla fina a pesa­re sul­la popolazione.

Quel­lo che è suc­ces­so in Giap­po­ne dovreb­be far apri­re gli occhi, far capi­re come il nuclea­re sia un bazoo­ka cari­co in mano a dei bam­bi­ni defi­cen­ti. Ma anco­ra di più dovreb­be capi­re come l’in­te­ro model­lo eco­no­mi­co e socia­le occi­den­ta­le sia arri­va­to alla fine del­la corsa.

Il con­su­mi­smo sfre­na­to, il mate­ria­li­smo più bra­do, sot­to­pro­dot­ti del­la volon­tà di pochi per mun­ge­re i mol­ti in nome del dio euro­dol­la­ro non pote­va­no anda­re avan­ti anco­ra per molto.

La cri­si del Sol Levan­te è, a parer mio, solo un sin­to­mo, pro­dro­mi­co di un col­las­so di por­ta­ta mol­to più vasta, che non tar­de­rà anco­ra mol­to a manifestarsi.

La put­ta­na­ta Euro­pea di anda­re a com­bat­te­re la Libia inte­ra, inve­ce di sten­de­re solo quel ver­me di Ghed­da­fi rischia di por­ta­re l’in­fer­no in Euro­pa, men­tre il col­las­so socia­le del mon­do Ara­bo, che sia sta­to o meno indot­to arti­fi­cial­men­te per inte­res­si poli­ti­co eco­no­mi­ci, rischia di tra­sci­na­re l’Eu­ro­pa in un mael­strom socio­po­lit­co ed eco­no­mi­co di dif­fi­ci­le risoluzione.

Tut­to que­sto sta acca­den­do qui ed ora sot­to i nostri occhi. Non è che ci pos­sia­mo fare nulla.

Ma sareb­be meglio ren­der­si con­to del­la dire­zio­ne pre­sa dagli avvenimenti.

Si dice che la not­te sia più buia subi­to pri­ma dell’alba.

Si dice anche che ogni risor­gi­men­to è pre­ce­du­to da perio­di oscuri.

Non è sba­glia­to, anzi. Nel nostro pic­co­lo ognu­no di noi sa che pri­ma di un cam­bia­men­to vie­ne sem­pre una crisi.

Noi abbia­mo ini­zia­to que­sta cri­si e non c’è nul­la che pos­sia­mo fare per evi­tar­la. Anzi, cre­do che evi­tar­la peg­gio­re­reb­be solo le cose. Quel­lo che pos­sia­mo fare è pren­der­ne atto, com­pren­de­re quel­lo che sta acca­den­do ed ope­ra­re in modo che la cri­si duri il meno pos­si­bi­le, cre­scen­do in con­sa­pe­vo­lez­za, acqui­stan­do uno spes­so­re uma­no, una matu­ri­tà ed una inte­rio­ri­tà com­ple­ta­men­te diver­se e ini­zian­do a cam­bia­re, dal­l’in­ter­no, le cose.

Sta a noi.

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Ailinen

Ser­vis­se a qual­co­sa. Anche il perio­do del nazi­smo è sta­to buio. Ma cosa ha impa­ra­to l’uo­mo da quel periodo?

Pirata

Lo dice­va anke Gesù che nel gene­re uma­no è l’a­vi­di­tà a far­la da padrona…

lucia

lo sai che temo di sape­re qua­le sarà una tra le mol­le che sca­te­ne­ran­no una rea­zio­ne a cate­na di resa dei con­ti? Anche alcu­ne Case costrut­tri­ci di auto­mo­bi­li e rela­ti­vi com­po­nen­ti e ricam­bi han­no dovu­to sospen­de­re la pro­du­zio­ne… fino a data da desti­nar­si. Le scor­te per il m ondo occi­den­ta­le (reci­ta­va un comu­ni­ca­to stam­pa che mi è arri­va­to) sono anco­ra atti­ve nel medio perio­do… capi­to? nel medio perio­do… per una casa auto­mo­bi­li­sti­ca il medio perio­do equi­va­le a qual­che mese… e quan­do quel­li tra noi che avran­no acqui­sta­to auto giap­po­ne­si dovran­no cam­bia­re qual­che pez­zo… Ops! (nul­la con­tro le auto giap, anzi! Qui si trat­ta solo di ren­der­si con­to di qual­co­sa di enor­me che è suc­ces­so e sic­co­me la mac­chi­na è uno degli ido­li di que­sta nostra epo­ca, ecco­lo là che suo­ne­rà il cam­pa­nel­li­no d’allarme!