No! No! No! Il Lite Motiv delle Forze Conservatrici – By Giuseppe

Tut­ta la vita, si sa, esi­ste gra­zie all’interazione di Tre For­ze: dal minu­sco­lo ato­mo fino alle gigan­te­sche Galas­sie tut­to è ret­to da tre forze.

Que­ste tre for­ze pos­so­no esse­re defi­ni­te in tan­ti modi: Pri­ma, Secon­da e Ter­za For­za; For­za Posi­ti­va, Nega­ti­va e Neu­tra; For­za di Crea­zio­ne, Man­te­ni­men­to e Distru­zio­ne, For­za Pro­gres­si­sta, Con­ser­va­tri­ce e Neutra…

Le Tre For­ze agi­sco­no anche in Natu­ra e nei com­por­ta­men­ti socia­li, sia indi­vi­dua­li che collettivi.

Scher­zan­do­ci un po’ su è come se la Pri­ma for­za (quel­la Pro­gres­si­sta) dices­se: “Dai, cam­bia­mo un po’ le cose!”; e la Secon­da (quel­la Con­ser­va­tri­ce) rispon­des­se: “Ma nean­che per sogno!”. Al che la Ter­za For­za (di soli­to debo­le e distrat­ta) dice: “Non so. Fate voi!

Per via dell’atteggiamento remis­si­vo del­la Ter­za For­za vin­ce qua­si sem­pre la For­za di Con­ser­va­zio­ne, per­ché è più for­te (in quan­to si appog­gia all’immenso ser­ba­to­io del­lo sta­tus quo, di ciò che si è sem­pre fat­to: “Poi­ché face­va così anche mio padre, mia madre, i miei nonni…continuerò a fare così anch’io, e guai a chi si azzar­da a voler cam­bia­re di una vir­go­la le Rego­le dei Padri!”

E’ pro­prio que­sto mec­ca­ni­smo di “con­ser­va­zio­ne del vec­chio” che ren­de estre­ma­men­te dif­fi­ci­le cam­bia­re le cose a livel­lo natu­ra­le, fisi­co, carat­te­ria­le, fami­lia­re, socia­le, religioso…scientifico.

Fac­cia­mo alcu­ni esempi.

In fami­glia (figlio pro­gres­si­sta, madre con­ser­va­tri­ce, padre neutro):

Il figlio, a tavo­la, si rivol­ge alla madre: “Che ne dici di cam­bia­re il pasto del­la dome­ni­ca? Mi sono stu­fa­to di man­gia­re sem­pre sugo. E che dia­mi­ne! Pesce il vener­dì, bro­do il saba­to e la dome­ni­ca pasta al sugo. Al mon­do esi­sto­no milio­ni di ricet­te squi­si­te. Pro­via­mo la cuci­na giap­po­ne­se, quel­la cine­se, india­na, messicana…”.

La madre: “Ma ti da di vol­ta il cer­vel­lo? Quei giap­po­ne­si, che man­gia­no pesce cru­do? Puah! E poi i cine­si, con tut­te quel­le frit­tu­re?! Gli india­ni man­gia­no trop­po spe­zia­to e i mes­si­ca­ni trop­po pic­can­te. No! Meglio la cuci­na tra­di­zio­na­le, come mi ha inse­gna­to la mamma!”

Il figlio: “Pas­si per la cuci­na. Che ne dici allo­ra di cam­bia­re casa? In que­sto quar­tie­re non mi tro­vo per nien­te a mio agio.”

La madre:”Io lascia­re la casa dove sono nata? Dove sono sta­ta con­ce­pi­ta? Che è sta­ta costrui­ta a fati­ca dai miei bisnon­ni nell’800? Ma ti da di vol­ta il cervello?”

Se in que­ste discus­sio­ni inter­ve­nis­se con for­za il padre la bilan­cia potreb­be pen­de­re dal­la par­te del figlio pro­gres­si­sta. Ma di soli­to il padre tace o fa solo dei timi­di e bal­bet­tan­ti ten­ta­ti­vi. E le cose resta­no come sono sem­pre state.


In poli­ti­ca:

Le For­ze pro­gres­si­ste pre­sen­ta­no un Dise­gno di Leg­ge che pro­po­ne di cam­bia­re alcu­ni arti­co­li del­la Costi­tu­zio­ne (ormai ina­de­gua­ti ai tem­pi moder­ni) per far mar­cia­re più flui­da­men­te il Pae­se (si badi bene: non per inte­res­si per­so­na­li, come le leg­gi ad per­so­nam, ma collettivi).

Le For­ze Con­ser­va­tri­ci: “Ma sie­te paz­zi? I padri del­la Repub­bli­ca sape­va­no pur bene cosa face­va­no! La Costi­tu­zio­ne è sacra e non si tocca!”

Se le For­ze Mode­ra­te si affian­cas­se­ro a quel­le pro­gres­si­ste la mag­gio­ran­za pen­de­reb­be a favo­re del cam­bia­men­to in linea coi tem­pi e con le pro­ble­ma­ti­che di oggi. Inve­ce di soli­to cosa avvie­ne? Le for­ze mode­ra­te, essen­do appun­to “mode­ra­te” se ne stan­no tran­quil­le nel loro can­tuc­cio ripe­ten­do impac­cia­te: “Ma se?.. Non sap­pia­mo se?.. For­se è meglio che?…

In effet­ti for­se è più impor­tan­te la loro pol­tro­na al Sena­to o al Par­la­men­to. Non si sa mai: a cam­bia­re le cose potreb­be anche suc­ce­de­re un ter­re­mo­to poli­ti­co, un nuo­vo modo di inten­de­re il “far politica”…


Reli­gio­ne – le reli­gio­ni, si sa, fon­da­no la loro “for­za” pro­prio sul­lo sta­tus quo. Loro dan­no la sicu­rez­za (sicu­rez­za???) di qual­co­sa di sta­bi­le, per­ché è da mil­len­ni che ripe­to­no sem­pre la stes­sa tiri­te­ra. E sic­co­me la gen­te cer­ca sicurezze…

…Il cat­to­li­ce­si­mo, ad esem­pio, è fon­da­to sul­la “sal­da fede di Pie­tro”, sal­da come una roc­cia; l’islamismo sul­la “roc­cia di Mao­met­to a Geru­sa­lem­me” e sul­la “pie­tra cubi­ca del­la Mecca”…-

…quin­di se dei Car­di­na­li “pro­gres­si­sti” impaz­zis­se­ro e pro­po­nes­se­ro, ad esem­pio, di con­ce­de­re il sacer­do­zio o addi­rit­tu­ra la veste pur­pu­rea o lo scial­le di ermel­li­no alle don­ne, qua­si tut­ti gli altri gli gri­de­reb­be­ro die­tro: “Ma sie­te paz­zi? Dio è uomo, quin­di il sacer­do­zio e il papa­to è un ‘affa­re’ da uomi­ni! Meglio lascia­re le cose come le han­no orga­niz­za­te i “fon­da­to­ri” del­la Chie­sa Cat­to­li­ca, Roma­na e Apo­sto­li­ca: al maschile!”.

Se i Car­di­na­li Mode­ra­ti si affian­cas­se­ro ai Pro­gres­si­sti, in que­sta e mil­le altre que­stio­ni, for­se la Chie­sa potreb­be rin­no­var­si, ma poi­ché la Chie­sa si fon­da su Dog­mi gra­ni­ti­ci, i mode­ra­ti, pove­ri­ni, non sen­to­no di aver la for­za di spo­sta­re quel­le mas­se di Dog­mi (che ci pesa­no addos­so da mil­len­ni) nean­che di un centimetro.

E così la Chie­sa con­ti­nua imper­ter­ri­ta a ripro­por­ci sem­pre la stes­sa mine­stra, a rifar­ci masti­ca­re ciò che abbia­mo già masti­ca­to mil­le altre vol­te (vie­ne il vomi­to solo a pen­sar­ci, vero?)…proprio gra­zie alla “for­za” del­le For­ze Con­ser­va­tri­ci e…alla “debo­lez­za” di quel­le moderate.

Tut­to que­sto vale anche per la scien­za e mil­le altre fac­cen­de anche, e soprat­tut­to indi­vi­dua­li, per­ché essen­do la socie­tà com­po­sta da indi­vi­dui, se l’uomo, sin­go­lar­men­te, non impa­ra a cono­sce­re e gesti­re le Tre For­ze innan­zi­tut­to in se stes­so, non potrà cer­to far­lo col­let­ti­va­men­te se non per “casi fortuiti”.

Con que­sto non voglio dire che la For­za di Con­ser­va­zio­ne non sia uti­le, anzi (ma qui si apri­reb­be un altro capi­to­lo), ciò che ho det­to è solo per far riflet­te­re sul modo di ope­ra­re del­la stes­sa nel­la vita e nel­la socie­tà, e cioè il dire e ripe­te­re insi­sten­te­men­te: no, no e poi no!

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