La Giusta Azione – By Giuseppe

Nell’affrontare il deli­ca­to argo­men­to del giu­sto modo di agi­re tro­vo dove­ro­so spe­ci­fi­ca­re che, secon­do me, que­sto non riguar­da esclu­si­va­men­te fat­to­ri di ordi­ne mora­le o reli­gio­so, ma inve­ste tut­ta la socie­tà, a tut­ti i livelli.

La giu­sta azio­ne riguar­da tut­ti, indi­pen­den­te­men­te dal fat­to che sia­no ricer­ca­to­ri sul cam­mi­no, o sola­men­te uomi­ni e don­ne dedi­ti alla vita pret­ta­men­te materiale.

Attra­ver­so il giu­sto modo di agi­re l’uomo e la don­na moder­ni pos­so­no tro­va­re sod­di­sfa­zio­ne per­so­na­le e miglio­ra­re con­tem­po­ra­nea­men­te la con­di­zio­ne del­la socie­tà in cui vivono.

Quin­di, se farò rife­ri­men­to a Kri­sh­na e Bud­d­ha, è bene con­si­de­ra­re che que­sti due Gran­di per­so­nag­gi non sono sta­ti solo rifor­ma­to­ri spi­ri­tua­li, ma anche sociali.

Spi­ri­to e mate­ria sono i due capi di un uni­co basto­ne (di un uni­co flus­so energetico).

Cosa sia la “ret­ta azio­ne” lo han­no spie­ga­to per­fet­ta­men­te entrambi.

Ma quan­ti si sono inte­res­sa­ti di appro­fon­di­re l’argomento?

Abbia­mo visto come Bha­ga­van Kri­sh­na affer­mi chia­ra­men­te, nel­la Bha­ga­vad gita, come l’uomo dovreb­be agi­re in con­for­mi­tà con la pro­pria natu­ra mate­ria­le (i guna).

Ma come rico­no­sce­re la pro­pria natu­ra materiale?

In base alle pro­prie incli­na­zio­ni. In base a ciò che ci pia­ce fare vera­men­te. A quel­lo per cui sia­mo portati.

E qui entra in bal­lo il “sen­ti­re”.

Franz ha scrit­to diver­si post bel­li e chia­ri­fi­ca­to­ri sul “sen­ti­re” e sul­la “ragio­ne”.

Un sem­pli­ce esem­pio di quan­to la gio­ven­tù moder­na sia con­fu­sa riguar­do a qua­le ruo­lo ave­re nel­la socie­tà, for­se lo si può evin­ce­re da que­sto bre­ve aneddoto.

Alcu­ni gior­ni fa, par­lan­do con una gio­va­ne ado­le­scen­te, notai una cer­ta insod­di­sfa­zio­ne nei con­fron­ti del­la scuo­la che sta­va fre­quen­tan­do. Non le pia­ce­va­no mol­to che le cose che face­va a scuo­la. E quan­do le chie­si qua­li mate­rie le pia­ce­va­no di più dovet­te fer­mar­si un po’ a riflet­te­re pri­ma di rispondere.

- Scu­sa – le dis­si – ma a te non pia­ce­va tan­to dise­gna­re da bambina? –

- E’ vero. E mi pia­ce ancora. –

- Ma per­ché non hai scel­to una scuo­la d’arte, allo­ra? – dico io.

Sape­te cosa ha rispo­sto que­sta ragaz­za? – Per­ché que­sta mi offre più sboc­chi lavo­ra­ti­vi. Pos­so, ad esem­pio fare la segre­ta­ria in un ufficio…–

- E tu ti ci vedi a fare la segre­ta­ria? – dissi

- Nooo! – rispo­se lei.

Ecco! Que­sto cre­do sia il pun­to. Si è arri­va­ti a fare ciò che più con­vie­ne eco­no­mi­ca­men­te, met­ten­do­lo al posto di ciò che vera­men­te ci pia­ce­reb­be fare.

La con­ve­nien­za mes­sa al posto di ciò che amia­mo veramente.

Secon­do me, così facen­do si “pro­sti­tui­sce” la pro­pria natu­ra (scu­sa­te il ter­mi­ne) per un mise­ro inte­res­se economico.

La con­clu­sio­ne logi­ca di simi­li scel­te è che abbia­mo una socie­tà lavo­ra­ti­va, poli­ti­ca, reli­gio­sa, pie­na di per­so­ne “piaz­za­te” ai posti sbagliati.

Come con­se­guen­za, loro sono insod­di­sfat­ti, e in più la socie­tà va’ a roto­li per­ché le cose non ven­go­no fat­te con amore.

Tor­nan­do a Kri­sh­na, egli affer­ma che – E’ meglio fare il pro­prio dove­re, anche se in modo imper­fet­to, che com­pie­re il dove­re di un altro, fos­se anche per­fet­ta­men­te. -

Ret­ta azio­ne è sem­pli­ce­men­te agi­re in armo­nia con la pro­pria natu­ra (fos­se mate­ria­le o spi­ri­tua­le), qua­lun­que cosa stia­mo facen­do, anche e soprat­tut­to nel lavoro.

Per­ché?

Per­ché tut­to ciò che vedia­mo attor­no a noi è frut­to del lavo­ro di qual­cun altro.

E se que­sto qual­cun altro sta­va svol­gen­do un lavo­ro che non gli com­pe­te­va, che non ama­va, sicu­ra­men­te quell’oggetto non sarà di buo­na qua­li­tà (spe­ro non sta­re­te pen­san­do la stes­sa cosa di me come opi­nio­ni­sta e scrittore).

La ret­ta azio­ne, natu­ral­men­te, è col­le­ga­ta ad altri fat­to­ri, e non è fine a se stessa.

E qui ci vie­ne in aiu­to il Bud­d­ha: “ret­ta visio­ne, ret­ta inten­zio­ne, ret­ta paro­la, ret­ta azio­ne, ret­to sosten­ta­men­to, ret­to sfor­zo, ret­ta pre­sen­za men­ta­le e ret­ta concentrazione”.

Que­sto Ottu­pli­ce Sen­tie­ro cre­do sia di vita­le impor­tan­za per chiunque.

Per il Ricer­ca­to­re, inve­ce, la giu­sta azio­ne è soprat­tut­to quel­la che libe­ra dal dolore.

A lui dedi­co alcu­ni ver­si del Dam­ma­pa­da (Il Cam­mi­no, 20):


Il cam­mi­no più alto è il cam­mi­no ottuplice.

La veri­tà più alta è espres­sa dal­le quat­tro nobi­li verità.

Lo sta­to di coscien­za più alto è il non attaccamento.

La con­di­zio­ne uma­na più alta è quel­la di chi è capa­ce di “vede­re”.

Que­sto è il cam­mi­no che puri­fi­ca la visione.

Segui­lo se vuoi tra­scen­de­re la morte.

Seguen­do que­sto cam­mi­no met­te­rai fine alla sofferenza.

Que­sto è il cam­mi­no che insegno

da quan­do ho estrat­to da me la frec­cia del­la sofferenza.

Ma lo sfor­zo è tuo.

I Tatha­ga­ta pos­so­no solo indi­ca­re la via…

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13 Commenti
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Luna

Buon gior­no Giuseppe.
Mi ha com­mos­so que­sto tuo post, rive­do nel­le paro­le del­la gio­va­ne con cui hai par­la­to esat­ta­men­te la mia sto­ria, com­pre­so il fat­to che mi pia­ce­va tan­to dise­gna­re da bambina.
Vedo alle mie spal­le tan­te stra­de intra­pre­se, ma nes­su­na por­ta­ta a ter­mi­ne per­chè nes­su­na è mai sta­ta scel­ta ascol­tan­do vera­men­te quel­lo che sentivo.
Si può sem­pre cer­ca­re un com­pro­mes­so, ma appun­to è un com­pro­mes­so, non ciò che vera­men­te si desi­de­ra (se io voglio un vesti­to ros­so ma ne com­pro uno rosa, il colo­re è simi­le ma non è quello)

E’ anche vero che dopo aver atten­ta­men­te ascol­ta­to e scel­to in base alle pro­prie incli­na­zio­ni, se non si è sup­por­ta­ti da con­cen­tra­zio­ne e volon­tà di sfor­zar­si per otte­ne­re i pro­pri sco­pi, anche una scel­ta giu­sta può nau­fra­ga­re… o for­se non era vera­men­te la scel­ta giu­sta? Que­sto me lo sono sem­pre chiesto.

Anco­ra buo­na gior­na­ta, e gra­zie :bye:

Giuseppe

Buo­na gior­na­ta anche a te, Luna. :ham­mer:

Fede

Ma che bel­la per­so­na che sei Joseph !

Giuseppe

Gra­zie Fede, sicu­ra­men­te lo sei anche tu.

Fede

Gra­zie caro !

Andrea

Gra­zie mil­le Giu­sep­pe! Tro­vo bel­lis­si­mo que­sto arti­co­lo e a mio pare­re, di que­sti tem­pi, rivoluzionario.
Rivo­lu­zio­na­rio per­chè una visio­ne di “altri tem­pi” (come quel­la per cui la cosa più nobi­le è coglie­re qua­l’è la “giu­sta azio­ne” e per­se­guir­la sen­za riser­ve) è l’u­ni­ca secon­do me che può crea­re “il nuo­vo tempo”…
…rispet­to all’a­ned­do­to cre­do ci sia­no tan­te cose da dire sul­l’e­du­ca­zio­ne che a vol­te rice­vo­no i ragaz­zi di oggi e che li por­ta a pen­sa­re in quel modo.(sarebbe meglio dire ad “esse­re pensati”).
Recen­te­men­te ho cono­sciu­to un tera­peu­ta che iro­ni­ca­men­te (ma nean­che tan­to), ha det­to: il V coman­da­men­to è ono­ra il padre e la madre, ma secon­do me il VI è sta­to can­cel­la­to e dove­va esse­re: “ono­ra i figli”.
Un saluto!

Giuseppe

Un salu­to a te Andrea, e…grazie. :bye:

Valeria

Giu­sep­pe, è mol­to bel­lo que­sto arti­co­lo… Ret­ti­tu­di­ne nel sen­so di esse­re ade­ren­ti a se stessi…
In una nota intro­dut­ti­va al testo di Pata­n­ja­li, Raphael scri­ve: ”Tra­di­re gli altri non è leci­to, ma tra­di­re se stes­si è suicidio”
Non sono sicu­ra che la socie­tà ci voglia dav­ve­ro in que­sto modo o non pre­fe­ri­sca inve­ce un mon­do di con­trol­la­bi­li insoddisfatti.
Comun­que sia, con­di­vi­do pie­na­men­te tut­to ciò che hai scrit­to e ti rin­gra­zio… :bye:

Roberto Rini

fa sem­pre bene riba­di­re que­sti con­ce­ti, Giuseppe 🙂

..come dice­va Napo­leo­ne ‑uno che non ave­va for­se una gran­de visio­ne spi­ri­tua­le, ma di cer­to ama­va l’a­zio­ne e ne cer­ca­va i risul­ta­ti pra­ti­ci – “non c’è nien­te di peg­gio di una per­so­na al posto sbagliato”

il pro­prio pro­ces­so crea­ti­vo è la trac­cia d’a­zio­ne dell’essenza..il suo modo di entra­re nel tempo,
tra­di­re la crea­ti­vi­tà signi­fi­ca con­dan­nar­si all’a­lie­na­zio­ne …inte­rio­re pri­ma di tut­to, e socia­le poi..

se hai la men­te per­va­sa da imma­gi­ni e colo­ri e ami dipin­ge­re, come un’ur­gen­za che ti dà sen­so, ma poi fini­sci a fare l’im­pie­ga­to alle poste (con tut­to il rispet­to per gli impie­ga­ti posta­li) ..non c’è cor­so di yoga e di tai chi che ti può salvare!.…l’alienazione da se stes­si è il vero pec­ca­to ori­gi­na­rio (ma non “originale”..anzi per nul­la ori­gi­na­le, tre­men­da­men­te medio­cre e comu­ne). se tyson sta su un ring, ein­stein in un labo­ra­to­rio di fisi­ca, mara­do­na su un cam­po di cal­cio e picas­so in una atelier..c’è una logi­ca reale..una logi­ca essen­zia­le… lega­ta, appun­to, alle leg­gi dell’essenza..
pen­sa­te se tyson fos­se in un labo­ra­to­rio di fisi­ca, e ein­stein su un ring!!…o emi­lio fede addi­rit­tu­ra alla dire­zio­ne di un tg! (ooopsss…mi sa che pur­trop­po que­sto è rea­le!…) il mon­do andreb­be una merda!..
e infat­ti va abba­stan­za di mer­da! …per­chè per una per­so­na che va al posto giu­sto, ce ne sono cen­ti­na­ia, miglia, al posto sbagliato!
per­so­ne che non han­no mai pen­sa­to agli altri e non han­no alcu­na ten­sio­ne eti­ca e socia­le fini­sco­no in poli­ti­ca e in ruo­li di respon­sa­bi­li­tà, seri ricer­ca­to­ri e stu­dio­si van­no a spas­so e le uni­ver­si­tà sono pie­ne di pro­fes­so­ri il cui con­tri­bu­to alla cono­scen­za è spes­so ine­si­sten­te! per­so­ne di buon cuo­re o sin­ce­ri talen­ti non rie­sco­no a mani­fe­sta­re se stes­si, per­chè la strut­tu­ra del­la socie­tà non sor­reg­ge la sco­per­ta inte­rio­re ma solo “l’a­de­gua­men­to” al sistema…
pen­sa­te se il padre di mozart inve­ce di met­ter­gli uno stru­men­to in mano a 4anni lo aves­se costret­to ad anda­re nei cam­pi a zappare..

allo­ra, la sco­per­ta del pro­prio pro­ces­so crea­ti­vo (che non è vago, nè infi­ni­to, nè casuale..ma si diri­ge ver­so cose ben pre­ci­se , se gli si con­sen­te di espri­mer­si) è il pri­mo pas­so di un vero yoga inte­gra­le, come lo chia­ma­va Auro­bin­do, per­chè ..nel­lo slan­cio del­la creatività..la men­te, il cuo­re e l’in­te­ro orga­ni­smo sono uni­ti.. “yoga”…, inte­gral­men­te e armo­ni­ca­men­te coin­vol­ti in ciò che si fa…perchè ciò che si fa dona vita a chi la fa.…e se uno è crea­ti­vo ne gode tut­to l’am­bien­te attorno..
il bam­bi­no che gio­ca con tut­to se stes­so non cono­sce le scis­sio­ni che gli adul­ti, cre­scen­do, fini­sco­no per con­si­de­ra­re “nor­ma­li” ( e lo sono “nor­ma­li”, nel sen­so che fini­sco­no per esse­re la “norma”..ma non sono cer­to “natu­ra­li”..). spes­so noi : sedu­ti su una sedia, men­tre il cor­po scal­pi­ta e vor­reb­be sta­re libe­ro all’a­ria aper­ta, e la men­te vaga “altrove”…è una con­di­zio­ne che tut­ti cono­scia­mo, a scuo­la, nei cor­si uni­ver­si­ta­ri, a lavo­ro… in fami­glia e tra amici!
e tut­to que­sto è normale..

la rivo­lu­zio­ne nasce dal­l’a­iu­ta­re le per­so­ne a tro­va­re il pro­prio posto nel mon­do, in modo con­for­me alla pro­pria natura…senza que­sto, è solo caos..
ciao

Blushaft / wfal

Mol­to bel­lo il post…ma mi sor­ge un dubbio.…
Come fa un bam­bi­no a segui­re la sua più inti­ma natura…?
mol­to spes­so è solo il frut­to di un imprin­ting dei geni­to­ri, del­la socie­tà, dei com­pa­gni di classe…etc..
ci sono incli­na­zio­ni e pre­di­spo­zio­ni natu­ra­li ma i fat­to­ri che con­cor­ro­no alla fuo­ri­sci­ta di que­ste sono innumerevoli.….
par­ten­do dal bas­so e cioè del­la mae­stre per l’in­fan­zia fino ad arri­va­re ai pro­fes­so­ri, qua­li di que­sti ti por­ta ver­so te stes­so ed alla tua vera natura…come dovreb­be fare un vero inse­gnan­te, la mag­gior par­te ti stron­ca­no sul nasce­re qual­sia­si vel­lei­tà e non si ha la for­za e l’e­spe­rien­za giu­sta per segui­re ciò che ci piace…
Un cie­co che accom­pa­gna un cieco …
ed allo­ra un bam­bi­no come fa a svi­lup­pa­re le sue vere doti…cioè il moti­vo che è qua tra noi?
e poi le sue doti sono quel­le più inti­me ed inte­rio­ri o sono quel­le frut­to del­la per­so­na­li­tà e basta…
Il rischio è di nuo­ta­re peren­ne­men­te nel­la neb­bia del­l’il­lu­sio­ne pen­san­do di esse­re nel­la via giu­sta e vera per noi stessi…
Quel­la bam­bi­na che tu cita­vi quan­do ester­na­va quel pen­sie­ro cir­ca il dise­gno era vera o no ?
Cer­can­do di fare un discor­so radi­ca­le, sol­tan­to dopo una cer­ta età e con un lun­go lavo­ro su stes­si coa­diu­va­to da una gui­da for­se si può arri­va­re ad un bar­lu­me di se stessi …
Pri­ma è il sam­sa­ra con­ce­di­mi que­sto ter­mi­ne, e for­se dopo si impa­ra a nuo­ta­re un po più con­sa­pe­vo­li in que­sto samsara.…
cono­sco innu­me­re­vo­li arti­sti di talen­to e di suc­ces­so che pro­ba­bil­men­te avreb­be­ro fat­to altro nel­la con­di­zio­ni giu­ste, ed ora impri­gio­na­ti nel pro­prio ego che ormai è mec­ca­ni­ci­tà non han­no la for­za suf­fi­cen­te per stra­vol­ge­re la pro­pria vita schia­vi del­la pro­pria imma­gi­ne e del­l’im­ma­gi­ne che gli altri gli han­no appioppato.…
eppu­re han­no com­bat­tu­to per rag­giun­ge­re i pro­pri obbiettivi.…
e que­sto dove li ha portati…
ogni inte­rio­re è diver­so dal­l’al­tro dif­fi­ci­le generalizzare.…difficile par­la­re di un sen­ti­re che la mag­gior par­te del­le vol­te non è tale…
ed allo­ra che fare.…
sicu­ra­men­te por­ta­re le per­so­ne sem­pre di più a far­si doman­de ed a lavo­ra­re con il pro­prio cor­po con disci­pli­ne che por­ti­no ad una armo­niz­za­zio­ne di se stessi…
ma per quan­to riguar­da un bam­bi­no vedo mol­ta mol­ta soli­tu­di­ne in un ocea­no di ignoranza.…
Ciao Giuseppe

Giuseppe

Caro (o cara) Blu­shaft, cer­co di rispon­de­re al tuo que­si­to: “come fa un bam­bi­no a segui­re la sua più inti­ma natura?”
Sono più che con­sa­pe­vo­le di come stia­no effet­ti­va­men­te le cose al gior­no d’og­gi, e cioé che gli adul­ti: geni­to­ri, edu­ca­to­ri, ecce­te­ra, anzi­ché esse­re atten­ti alle incli­na­zio­ni natu­ra­li dei bim­bi li riem­pio­no sin da subi­to del­le “loro convinzioni”.
Secon­do me biso­gne­reb­be far capi­re a più per­so­ne pos­si­bi­le la neces­si­tà di inver­ti­re que­sto pro­ces­so cosid­det­to “edu­ca­ti­vo”.
Oggi assi­stia­mo ad un edu­ca­zio­ne qua­si esclu­si­va­men­te teo­ri­ca. Ma se la vita è azio­ne allo­ra è pro­prio sul­l’a­zio­ne che biso­gna pun­ta­re, e quin­di sul­la neces­si­tà del­la “giu­sta azio­ne”, quel­la stes­sa “giu­sta azio­ne” di cui ho ten­ta­to di par­la­re: esse­re atten­ti alle incli­na­zio­ni natu­ra­li ed inco­rag­giar­le con ogni mez­zo a dispo­si­zio­ne (è logi­co che se stia­mo osser­van­do un quin­di­cen­ne gia non vedre­mo più atteg­gia­men­ti natu­ra­li, se non tra le pieghe).
La bam­bi­na di cui par­la­vo era vera, ed anche l’a­ned­do­to raccontato.
Se gli adul­ti la smet­tes­se­ro, ogni tan­to, di voler fare gli adul­ti quan­do sono con i gio­va­ni, e si met­tes­se­ro al loro livel­lo, sicu­ra­men­te scor­ge­reb­be­ro con più faci­li­tà un mon­do mera­vi­glio­so che sta die­tro gli occhi o le paro­le di un adolescente.
Que­sto argo­men­to è comun­que non cer­to risol­vi­bi­le in quat­tro e quat­tr’ot­to (visto come stan­no le cose attual­men­te), ma chi è un po’ più sve­glio può comin­cia­re sin da subi­to a far star zit­ta la men­te, quan­do è in pre­sen­za di un ado­le­scen­te, ascol­tan­do­lo col cuore.
Scu­sa­mi se non ho sapu­to dire di meglio.
Ciao, a presto.

Blushaft / wfal

Non met­te­vo in discus­sio­ne la tua natura…sicuramente hai potu­to fare espe­rien­ze che ti han­no affi­na­to la sen­si­bi­li­tà ed il cuore…
ma se ope­ria­mo una visio­ne di insie­me l’uo­mo non ha scam­po di aiu­ta­re o ascol­ta­re qual­cu­nal­tro se pri­ma non ascol­ta se stesso…
come fa un geni­to­re ad esse­re atten­to alle incli­na­zio­ni di un bam­bi­no se non si ricor­da nean­che il colo­re del­le sue scarpe…e per la mag­gior par­te del tem­po lavo­ra arri­va a casa apre il fri­go beve una bir­ra e guar­da la par­ti­ta e non tra­scor­re nean­che un po di tem­po col pro­prio figlio.…
Con­ce­di­mi l’esempio.…ma come fa uno a met­te­re a tace­re la mente.…se non sa nean­che di averla ?
non è pos­si­bi­le met­ter­si al livel­lo di un ragazzino…avremmo sem­pre gli occhia­li da sole…
cioè demo­len­do tut­ta una serie di convinzioni.…l’unica cosa che rima­ne è la ricerca…
non cè nè i geni­to­ri sono esse­ri uma­ni, e fin­chè gli esse­ri uma­ni non lavo­re­ran­no nel­la dire­zio­ne del­la ricer­ca non avran­no scampo…sarà sem­pre un cie­co che accom­pa­gna un cie­co, ecco per­chè la pro­fon­da soli­tu­di­ne di un bam­bi­no con intor­no solo incon­sa­pe­vo­lez­za ed ignoranza.…
ciao Giuseppe

Giuseppe

Hai per­fet­ta­men­te ragio­ne. In effet­ti que­sto post non era diret­to a chi non è alla “ricer­ca” (pen­sa­vo che fos­se sottinteso).
Per quan­to riguar­da il gros­so del­la socie­tà, beh…quelli ven­go­no defi­ni­ti (nel­lo shi­vai­smo) Pashu = gregge.
Per­do­na­mi se aggiun­go un’al­tra cita­zio­ne di Kri­sh­na. Egli dice che “qua­lun­que cosa fac­cia un gran­de uomo la gen­te (i pashu, appun­to) segue le sue orme.
Quin­di sta a noi “ricer­ca­to­ri” esse­re coe­ren­ti con la nostra ricer­ca e fare ogni sfor­zo pos­si­bi­le per arri­va­re al Risveglio…e chis­sà che for­se qual­che pashu non esca dal “greg­ge” e si indi­vi­dua­liz­zi (dive­nen­do egli stes­so un ricer­ca­to­re) solo per aver incon­tra­to un “esse­re sveglio”.