Tracce di profumo: occhi grandi – By Valeria

Una signo­ra oggi si è sen­ti­ta male, nel suo appartamento.

C’è sta­to parec­chio tram­bu­sto: repe­ri­re la fami­glia che tie­ne copia del­le chia­vi di casa, chia­ma­re il pron­to soc­cor­so, avvi­sa­re la figlia…

La signo­ra era cadu­ta a ter­ra e non riu­sci­va a rial­zar­si, e si leva­va un lamen­to stra­zian­te da quel cor­po acca­scia­to al suolo.

Ma quel che più di ogni altra cosa mi ha impres­sio­na­ta sono sta­ti i suoi gran­di e cele­sti occhi che un tem­po for­se fece­ro tre­ma­re più di qual­che cuore.

Oggi sem­bra­va­no quel­li di Fro­do dopo che ven­ne col­pi­to alla spal­la dal­la lama di un Naz­gul, gli occhi del­la pau­ra e del­l’as­sen­za, una vora­gi­ne di vuoto.

A vol­te è neces­sa­rio coglie­re qual­co­sa per com­pren­de­re il suo contrario.

Come pro­va­re la sete per poter apprez­za­re il pia­ce­re di bere dell’acqua lim­pi­da e fresca.

È sta­to dolo­ro­so leg­ge­re la sof­fe­ren­za scol­pi­ta sul vol­to del­la signo­ra. Ma vede­re l’abisso dell’inconsapevolezza con­te­nu­to nei suoi occhi è sta­to se pos­si­bi­le, addi­rit­tu­ra traumatico.

Ho visto lo sguar­do non sguar­do, lo sguar­do di chi non è lì, di chi è già sci­vo­la­to lontano.

E for­se già da mol­to tempo…

Que­gli occhi gran­di e vuo­ti li ho osser­va­ti per la pri­ma vol­ta in que­sta dif­fi­ci­le giornata.

Eppu­re, ripen­san­do­ci, già in pas­sa­to, quan­do le con­di­zio­ni fisi­che del­la signo­ra era­no buo­ne, quel­lo sguar­do era tut­to lì, già per­du­to nei mean­dri del­la men­te, già pre­ci­pi­ta­to negli abis­si imper­scru­ta­bi­li di sta­ti emo­ti­vi che, come mare­mo­ti, tra­vol­go­no e len­ta­men­te uccidono.

Occhi che è impos­si­bi­le strap­pa­re alla loro prigione.

In fon­do, quan­ti ne vedo ogni giorno…

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