Tracce di Profumo. Sostanza emotiva. By Valeria

L’ambra è una resi­na fossile.

Milio­ni di anni fa, colan­do lun­go il tron­co del­le coni­fe­re, impri­gio­na­va inset­ti ed altri ani­ma­li di pic­co­le dimen­sio­ni sof­fo­can­do­li e con­ser­van­do­li nel tem­po pres­so­ché intatti.

Come inset­ti inclu­si nell’ambra, noi vivia­mo inglo­ba­ti in una den­sa, flui­da sostan­za emo­ti­va. Ci nutria­mo di emo­zio­ni, ne gio­ia­mo e ne sof­fria­mo, rima­nen­do­ne costan­te­men­te invischiati.

Ne risul­ta impe­di­to qual­sia­si movimento.

La vita attor­no a noi è con­ti­nuo muta­men­to eppu­re noi sostia­mo in ciò che sia­mo sem­pre sta­ti, sola­men­te con qual­che feri­ta e qual­che ruga in più.

L’in­du­ri­men­to del­la resi­na e la sua tra­sfor­ma­zio­ne in ambra è un par­ti­co­la­ris­si­mo pro­ces­so di fos­si­liz­za­zio­ne che la ren­de tra­spa­ren­te abba­stan­za da con­sen­ti­re, spes­so, di vede­re anche a occhio nudo gli orga­ni­smi con­ser­va­ti al suo interno.

Anche noi, come inset­ti intrap­po­la­ti, flut­tuia­mo nel­la nostra sostan­za emo­ti­va del­la qua­le, tro­van­do­ci com­ple­ta­men­te immer­si, non abbia­mo percezione.

Non sap­pia­mo modi­fi­ca­re nel tem­po i nostri gesti mec­ca­ni­ci, le nostre rea­zio­ni, il lin­guag­gio che ado­pe­ria­mo, la per­ce­zio­ne che abbia­mo del mondo.

Qual­sia­si tra­sfor­ma­zio­ne è inibita.

Se fos­se pos­si­bi­le emer­ge­re, anche solo per pochi momen­ti, potrem­mo ren­der­ci con­to del­la ter­ri­bi­le sen­sa­zio­ne di attri­to che que­sta “mate­ria den­sa” pro­du­ce, come un immen­so cen­tro attrat­to­re nel qua­le tut­ta l’energia vita­le si dissolve.

In con­se­guen­za di ciò, ogni azio­ne “alter­na­ti­va” a quan­to rien­tra nei nostri sche­mi psi­chi­ci appa­re impos­si­bi­le, irrea­liz­za­bi­le; ogni evo­lu­zio­ne solo una pos­si­bi­li­tà posti­ci­pa­ta a domani.

Non appe­na si emer­ge, la vita ripren­de movi­men­to, vigore.

Pas­sio­ne, inten­si­tà, volon­tà, pren­do­no il soprav­ven­to sul­le con­vin­zio­ni del­la men­te, sul­le pau­re e i sui nostri assoluti.

La nostra esi­sten­za allo­ra si tra­sfor­ma dall’impossibile al pos­si­bi­le, dal “doma­ni for­se acca­drà” al “io sono ades­so”, “il nuo­vo è sol­tan­to ora”.

Que­sto è un pic­co­lo pas­so per un uomo ma un gran­de bal­zo per l’u­ma­ni­tà” (Neil Armstrong)


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8 Commenti
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vito

basta aver voglia di modi­fi­car­si in continuazione…
nei modi di fare,
nel per­ce­pi­re la quo­ti­dia­ni­tà degli eventi…
ma non è facile!!

Valeria
Reply to  vito

Non è faci­le in effet­ti… Ma ci si pro­va… :bye:

dilmun

bel­lis­si­ma metafora…

Valeria
Reply to  dilmun

Gra­zie 🙂

primularossa

Sem­pre mol­to bel­li i tuoi post e acu­te le tue osser­va­zio­ni. San­te parole…l’emotivo…spesso è cau­sa di sof­fe­ren­za. E ti chie­di perchè…così in eccesso?
Grazie.

Valeria
Reply to  primularossa

Si… “così in ecces­so”, me lo doman­do spes­so anch’io! Gra­zie a te

Sandro

Tro­vo bel­lis­si­mo l’e­sor­dio di que­sto scrit­to “l’am­bra è una resi­na fos­si­le” ..poche
paro­le pre­ci­se, per­fet­te, che pre­pa­ra­no il let­to­re a ciò che segui­rà. Sono sicu­ro Vale­ria che quan­do scri­vi una paro­la devi sen­ti­re che sia la nota musi­ca­le giu­sta, pro­prio quel­la e non mil­le altre simi­li. Aggiun­go che il colo­re del­l’am­bra è magico,
cangiante..

Valeria
Reply to  Sandro

A vol­te si, mi sem­bra la nota giu­sta. Altre ci sto solo pro­van­do ma non sem­pre funziona 😉