Lettera ad un amico – By Valeria

Non sono sicu­ra di aver capi­to bene; un ami­co mi scri­ve, pra­ti­ca da tan­to tempo.

Ave­va mol­te cer­tez­ze, ora ha sol­tan­to mal di schiena.

Era un entu­sia­sta, ora si è fat­to pren­de­re dal­la pigrizia.

Mi rac­con­ta che è ingras­sa­to, e non cre­de più in nulla.

Un pas­sag­gio il suo, for­se il più impor­tan­te di tut­ta la sua vita.

Dove­va arri­va­re a que­sto pun­to, ma pro­ba­bil­men­te non sa quan­to è fortunato.

Ha rimes­so tut­to in discus­sio­ne. Io lo tro­vo mera­vi­glio­so, lui lo tro­va frustrante.

Come fac­cio a dirglielo?

È così vici­no a quel che ha cer­ca­to per una vita inte­ra da aver­ne per­du­to la visio­ne di insieme…

È a un pas­so da un cam­bia­men­to radi­ca­le e si fer­ma pro­prio ora.

Pro­prio ades­so che ha sgom­bra­to il cam­po da iden­ti­fi­ca­zio­ni, con­vin­zio­ni, baga­gli inte­rio­ri di tut­to rispet­to ma pur sem­pre zavor­re, ora che è giun­to a toc­ca­re quel­lo spa­zio este­so che si apre sol­tan­to di fron­te a chi sa di non sape­re, ora che si tro­va di fron­te all’infinito che a lun­go ha cer­ca­to, si ferma.

Quell’ampiezza… deve sem­brar­gli un baratro.

Basta, sem­bra dire, sono stan­co, date­mi un bic­chie­re di buon vino ros­so e una don­na che mi desi­de­ri e potrei esse­re feli­ce sol­tan­to di que­sto… ma ormai, alla mia età, non potrò gode­re nep­pu­re di ciò.

Mi chia­ma “ani­ma bel­la”. Mi scri­ve: “rac­con­ta­mi di te”.

Ma c’è una gran­de tri­stez­za nel­le sue paro­le; una stan­chez­za, qua­si struggente.

For­se ci si alle­na per tut­ta la vita pro­prio per non giun­ge­re impre­pa­ra­ti a que­sto momento.

Anni di pra­ti­ca per saper coglie­re la tra­sfor­ma­zio­ne nell’esatto istan­te in cui si presenta.

Bus­sa alla por­ta così, sen­za pre­av­vi­so, noi apria­mo distrat­ti e ci tro­via­mo di fron­te alla vita.

Col­ti di sor­pre­sa, sopraf­fat­ti dal­la vertigine.

In quell’istante non resta che seder­si in tota­le abban­do­no, come un’offerta, un dono inte­gra­le, l’atto d’amore più gran­de e pren­de­re l’onda di que­sto spa­zio infi­ni­to eppu­re un uni­co pun­to, dove ogni luo­go è un luo­go sol­tan­to, dove tut­to è uno e uno ogni cosa.

Oppu­re riti­rar­si e rico­min­cia­re a dormire.

Mio dol­cis­si­mo ami­co se mi leg­gi, non far­lo, non ti riad­dor­men­ta­re, non tu, ti pre­go, non ora.

Resi­sti anco­ra un momen­to, un istan­te di più di quan­to pen­si di poter resistere.

Un istan­te soltanto…

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7 Commenti
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Fede

…il rischio mag­gio­re di un ricer­ca­to­re del­la veri­tà che la abban­do­na, è pro­prio que­sto: la per­di­ta del signi­fi­ca­to del­la sua vita e alcol dro­ghe varie e depres­sio­ne sono lì ad aspettarlo…che il Divi­no ce ne scampi…o no Franz?!

Admin
Francesco Franz Amato
Reply to  Fede

Non solo scam­pi… anche cala­ma­ri! Scu­sa Fede… non pote­vo resistere!

sO

“I will drink the ocean”

Fede

…in insa­la­ta ((-:
Buo­na­gior­na­ta biondo.
:idiot: (sto bal­le­ri­no mi fa morire!)

Giuseppe

…non solo scam­pi, cala­ma­ri e insa­la­ta, ma anche sgombri…sgombrare il cam­po da tut­te le fal­se cer­tez­ze e vive­re con entu­siam­smo il pia­ce­re di tuf­far­si nel­l’I­gno­to. Dio che bri­vi­do di piacere!

Luna

Buon gior­no 🙂

Non mi ricor­do dove, ma ho let­to que­sto, tan­to tem­po fa: “il gra­di­no per pas­sa­re alla ram­pa suc­ces­si­va è sem­pre più lun­go degli altri”

:bye:

andrea

NON SO CHI TU SIA ‚VALERIA, O SE TU MI CONOSCA, MA HAI DESCRITTO ESATTAMENTE LA MI SITUAZIONE.…HO MAL DI SCHIENA MI SONO IMPIGRITO SONO INGRASSATO ECC.….
MI SENTO A UNO SNODO DELLA MIA ESISTENZA APPESANTITO DA GIUDIZI CHE PRODUCONO UNA CERTA FRUSTRAZIONEE…POI ‚INSOMMA,.…. PROPRIO QUELLO CHE HAI SCRITTO TU…
GRAZIE ‚CARA VALERIA, PER AVERMI RICORDATO IN UN ATTIMO IL PER­CHè SONO (SIAMO)QUI…E COSA “DOBBIAMO E POSSIAMO FARE”.
…MI IMPEGNO ‚ANCHE CON TE, A NON DIMENTICARLO…
GRAZIE ANCORA