È un pugno di attimi, un momento soltanto, durato troppo poco eppure intenso, nel caldo silenzio di una notte ormai lontana.
È accaduto nell’età che non tocca il tempo con le mani, che crede gl’istanti di gioia eterni e intramontabili…
…quando ancora caldo e freddo sulla pelle sono la stessa cosa, e la vita è un fiore che si schiude all’alba accogliendo in se ogni goccia di rugiada; che al sole raccoglie ogni raggio di luce e un bacio è soltanto un bacio.
L’età in cui il dolore scivola via velocemente e il piacere è come l’eco nelle valli di montagna.
Poi la nave salpa e tutto accade tanto, troppo in fretta.
Solca mari inesplorati, approda a terre sconosciute.
Si incontrano dolori che piegano, qualcuno a volte spezza. Si entra in un vortice di eventi di cui forse la noia e la monotonia sono i più deleteri eppure i più inaspettati.
Ogni tanto lo sguardo va all’orizzonte, come cercando qualcosa. Quella linea netta che divide mare e cielo sembra un richiamo indistinto e confuso.
Ma la vita è circolare. Non è necessario invertire la rotta per tornare nello stesso luogo, allo stesso amore non compreso; allo stesso istante non vissuto perché la fretta di salpare era tanta e la curiosità ha prevalso su ogni cosa.
Non si può prevedere quale alba accoglierà il mio ritorno.
Ma Dio fa che io la sappia riconoscere.
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