Scuole cattoliche: la Cei protesta e casualmente il governo è prontissimo a fare marcia indietro.

Sul Cor­rie­re

Il gover­no ave­va deci­so di taglia­re i fon­di a tut­ti gli isti­tu­ti pri­va­ti (scuo­le pari­ta­rie), tra cui quel­li cat­to­li­ci, ovve­ro ret­ti da isti­tu­zio­ni cattoliche.

La Cei ha pian­ta­to i pie­di, i vesco­vi han­no minac­cia­to una mani­fe­sta­zio­ne e il gover­no ha fat­to mar­cia indie­tro, immediatamente.

Non capi­sco. Se a pro­te­sta­re fos­se sta­to il sin­da­ca­to del­le mam­me non sareb­be suc­ces­so nul­la. Quan­do a pro­te­sta­re è la chie­sa inve­ce il gover­no attua­le si sbat­te tut­to come sot­to un fortunale.

Curio­so, vero?

Ma poi stia­mo par­lan­do di 130 milio­ni di euro. Poco più del jac­k­pot di due o tre set­ti­ma­ne fa. Anche que­sto mi pare stra­no: pos­si­bi­le che la Chie­sa non pos­sa sop­pe­ri­re a que­ste mode­ste (si fa per dire) cifre, in tut­to o in par­te, e adat­tar­si a strin­ge­re la cin­ghia come tut­ti gli italiani?

Eppu­re solo con l’8 per mil­le mi risul­ta che di dena­ro ne cuc­chiai­no parecchio…Radio Maria secon­do me gli costa mol­to di più solo in bol­let­te elet­tri­che, con tut­ti i giga­watt che spa­ra nell’etere.

Mah…
Con­ti­nuo ad ave­re dei dubbi…

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