Romanzo sulla terza moglie di Maometto, molotov contro l’editore

Un’al­tra casa edi­tri­ce, con un po più di pal­le del­la Ran­dom Hou­se, ha acqui­si­to i dirit­ti del roman­zo “The jewell of Medi­na”, di Sher­ril Jones.

Il libro man­co è usci­to, e qual­che ben­pen­san­te isla­mi­co ha già tira­to una molo­tov con­tro l’editore.

Con­si­de­ra­to che Bene­det­to XVI ave­va mes­so al ban­do i roman­zi di Har­ry Pot­ter, mi ver­reb­be da ride­re, se non ci fos­se da pian­ge­re. Le ana­lo­gie sono evi­den­ti, e la con­si­de­ra­zio­ne è faci­le. Non vedo gros­se dif­fe­ren­ze tra gli estre­mi­smi del­le due reli­gio­ni, se non che quel­la cat­to­li­ca si è nel cor­so dei seco­li rico­per­ta di un pati­na di civil­tà, per cui le vie di fat­to si sono escluse.

Ma non vedo mol­ta dif­fe­ren­za tra tira­re una molo­tov a un edi­to­re, e impe­di­re a una don­na di abor­ti­re quan­do maga­ri ci può anda­re di mez­zo la sua salu­te psi­chi­ca, o impe­di­re a un esse­re uma­no di sce­glie­re il momen­to in cui abban­do­na­re que­sta val­le di lacrime.

La reli­gio­ne non è più l’op­pio dei popo­li; si è tra­sfor­ma­ta nel­la loro cate­na al piede.

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