Piccolo giallo notturno: su un taxi di notte.

“Era una not­te buia e tem­pe­sto­sa…”: quan­ti libri comin­cia­no in que­sto modo! Maga­ri lo fos­se, inve­ce è luglio, un luglio asso­la­tis­si­mo e cal­dis­si­mo anche di not­te, quin­di anche sta­se­ra dovre­mo adat­tar­ci ad un’al­tra sfac­chi­na­ta per arri­va­re a mat­ti­na e sof­fri­re di più.

Sono in giro per la cit­tà in cer­ca di refri­ge­rio e di clien­ti ( ehi-ehi… non equi­vo­ca­te, sono un tas­si­sta e quin­di sono al lavo­ro! Chia­ro?? Scu­sa­te la pun­tua­liz­za­zio­ne ma ci ten­go alla mia inte­gri­tà MORALE).

Sono in ser­vi­zio assi­sti­to dal­la mia fede­le BRIGITTE e ci tra­sci­nia­mo per la cit­tà sen­za meta con poca voglia e spi­ri­to di sacri­fi­cio. Sta­se­ra ho deci­so di asse­con­da­re la mia fede­le com­pa­gna e le lascio cam­po libero.

Il traf­fi­co è scar­so in peri­fe­ria, tut­to sem­bra anda­re a scar­ta­men­to ridot­to; qual­che pas­san­te che accom­pa­gna il pro­prio cane nel­la pas­seg­gia­ta igie­ni­ca sera­le mi ricor­da che die­tro quei muri anco­ra bol­len­ti riscal­da­ti dal sole esi­ste un eser­ci­to di sven­to­la­ti­ci di ven­ta­gli e di asciu­ga­ma­ni e faz­zo­let­ti arro­to­la­ti a col­li suda­ti e aimè “cer­vi­ca­liz­za­ti”.

In cit­tà non si lavo­ra come all’e­ste­ro, cioè non si cari­ca al volo, si usa il radio­ta­xi e quin­di di soli­to si sta fer­mi e si aspetta.

Sta­se­ra però la sosta è sof­fe­ren­za fisi­ca, allo­ra per dare un po’ di van­tag­gio alla mia Bri­git­te ci muo­via­mo in com­ple­to relax. Non vi risul­ta che si lavo­ri in due sul taxi? Veris­si­mo, non due uma­ni ma due enti­tà sicu­ra­men­te. Va bene vi pre­sen­to Bri­git­te, una del­le ulti­me nate del­la pre­sti­gio­sa casa­ta fran­ce­se Peu­geot, uno splen­di­do esem­pla­re SW dal­le cur­ve moz­za­fia­to. (misu­re? Ovvia­men­te 307!!) inguai­na­ta in un abi­ti­no bian­co can­di­do – bel­la for­za!!- che fa risal­ta­re la sua linea d’oltralpe.

Sia­mo una bel­la cop­pia, lei mi par­la con quel­l’in­can­te­vo­le accen­to pari­gi­no ed io le rispon­do cer­can­do di inse­gnar­le i nostri gra­de­vo­li modi di dire a vol­te un po’ “gras­si”. For­se pen­se­re­te che stia esa­ge­ran­do ma chi non vive in sim­bio­si con la pro­pria auto non capi­sce il rap­por­to che si crea.

Ho capi­to che non sono mol­to cre­di­bi­le per­ciò sopras­se­dia­mo, ne ripar­le­re­mo in un’al­tra occasione.…oplà la Cen­tra­le chia­ma, è arri­va­ta una “cor­sa” e data la mia com­ple­ta dispo­ni­bi­li­tà la accet­to: Via Lar­ga ven­ti­set­te inter­no, con atte­sa. Sono in bre­ve tem­po sul posto e non devo nem­me­no atten­de­re, dal buio com­pa­re un gio­va­ne extra­co­mu­ni­ta­rio, ben vesti­to, che con dizio­ne cor­ret­ta mi chie­de se gen­til­men­te lo pos­so accom­pa­gna­re a Medi­ci­na. Il pri­mo pen­sie­ro è posi­ti­vo: è una bel­la -“gita” anche se di soli­to con sog­get­ti simi­li qual­che leg­ge­ra pre­oc­cu­pa­zio­ne ti vie­ne. Comun­que si va. Su Via Lar­ga all’in­cro­cio del super­mer­ca­to c’è un sema­fo­ro, ros­so, quin­di stop come da rego­la­men­to. Dal nul­la spun­ta l’Al­fa dei Cara­bi­nie­ri che mi affian­ca, il capo mac­chi­na con tono gen­ti­le mi invi­ta ad acco­sta­re men­tre il suo col­le­ga scen­de e si avvi­ci­na al mio clien­te chie­den­do­gli di scen­de­re a sua vol­ta; il mio ospi­te sem­bra non capi­re, eppu­re con me si era espres­so in un otti­mo ita­lia­no, da’ l’im­pres­sio­ne di pren­de­re tem­po, sem­bra voglia sfrut­ta­re il buio nel qua­le sia­mo immer­si. Sen­to qual­co­sa di stra­no: è un rumo­re che fati­co a rico­no­sce­re, sem­bra lo stro­pic­cio del­la car­ti­ne del­le cara­mel­le quan­do ven­go­no manipolate!?

Nel frat­tem­po il cara­bi­nie­re non ha ces­sa­to di inter­lo­qui­re con il nostro pro­ta­go­ni­sta e vista la reti­cen­za del­lo stes­so è pas­sa­to all’a­zio­ne apren­do lo spor­tel­lo ed estraen­do­lo di forza.

Con la luce di cor­te­sia acce­sa rea­liz­zo tut­to: lo stro­pic­cio è dovu­to alle “car­ti­ne” del­le dosi che cer­ca­va di far spa­ri­re semi­nan­do la pol­ve­re sui tap­pe­ti­ni ed ovun­que. Visto­si sco­per­to il “nostro” pusher ten­ta di divin­co­lar­si ed in un atti­mo si ritro­va ammanettato.

Il capo pat­tu­glia si attrez­za con guan­ti di lat­ti­ce, palet­ti­na, spaz­zo­li­no e rac­co­glie il cor­po del rea­to: io in tut­to que­sto bai­lam­me riman­go stu­pi­to ed il cara­bi­nie­re mi tran­quil­liz­za dichia­ran­do che lo aspet­ta­va­no per­ché era sta­to segna­la­to in zona.

Pri­ma di lasciar­mi libe­ro si sin­ce­ra del mio ave­re e dal­le tasche del nostro ami­co estrae il dovuto.

Ok, dove­va suc­ce­de­re anche que­sta, per for­tu­na che era un bel tipo, ben vesti­to ecc. se era uno di quel­li sti­le fedayn cosa pote­va suc­ce­de­re? Buo­na­not­te, alla prossima!!

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Luca

Gran­de Benemerita!!!a vol­te ci fan­no sen­ti­re sicuri!!!