Sono in giro per la città in cerca di refrigerio e di clienti ( ehi-ehi… non equivocate, sono un tassista e quindi sono al lavoro! Chiaro?? Scusate la puntualizzazione ma ci tengo alla mia integrità MORALE).
Sono in servizio assistito dalla mia fedele BRIGITTE e ci trasciniamo per la città senza meta con poca voglia e spirito di sacrificio. Stasera ho deciso di assecondare la mia fedele compagna e le lascio campo libero.
Il traffico è scarso in periferia, tutto sembra andare a scartamento ridotto; qualche passante che accompagna il proprio cane nella passeggiata igienica serale mi ricorda che dietro quei muri ancora bollenti riscaldati dal sole esiste un esercito di sventolatici di ventagli e di asciugamani e fazzoletti arrotolati a colli sudati e aimè “cervicalizzati”.
In città non si lavora come all’estero, cioè non si carica al volo, si usa il radiotaxi e quindi di solito si sta fermi e si aspetta.
Stasera però la sosta è sofferenza fisica, allora per dare un po’ di vantaggio alla mia Brigitte ci muoviamo in completo relax. Non vi risulta che si lavori in due sul taxi? Verissimo, non due umani ma due entità sicuramente. Va bene vi presento Brigitte, una delle ultime nate della prestigiosa casata francese Peugeot, uno splendido esemplare SW dalle curve mozzafiato. (misure? Ovviamente 307!!) inguainata in un abitino bianco candido – bella forza!!- che fa risaltare la sua linea d’oltralpe.
Siamo una bella coppia, lei mi parla con quell’incantevole accento parigino ed io le rispondo cercando di insegnarle i nostri gradevoli modi di dire a volte un po’ “grassi”. Forse penserete che stia esagerando ma chi non vive in simbiosi con la propria auto non capisce il rapporto che si crea.
Ho capito che non sono molto credibile perciò soprassediamo, ne riparleremo in un’altra occasione….oplà la Centrale chiama, è arrivata una “corsa” e data la mia completa disponibilità la accetto: Via Larga ventisette interno, con attesa. Sono in breve tempo sul posto e non devo nemmeno attendere, dal buio compare un giovane extracomunitario, ben vestito, che con dizione corretta mi chiede se gentilmente lo posso accompagnare a Medicina. Il primo pensiero è positivo: è una bella -“gita” anche se di solito con soggetti simili qualche leggera preoccupazione ti viene. Comunque si va. Su Via Larga all’incrocio del supermercato c’è un semaforo, rosso, quindi stop come da regolamento. Dal nulla spunta l’Alfa dei Carabinieri che mi affianca, il capo macchina con tono gentile mi invita ad accostare mentre il suo collega scende e si avvicina al mio cliente chiedendogli di scendere a sua volta; il mio ospite sembra non capire, eppure con me si era espresso in un ottimo italiano, da’ l’impressione di prendere tempo, sembra voglia sfruttare il buio nel quale siamo immersi. Sento qualcosa di strano: è un rumore che fatico a riconoscere, sembra lo stropiccio della cartine delle caramelle quando vengono manipolate!?
Nel frattempo il carabiniere non ha cessato di interloquire con il nostro protagonista e vista la reticenza dello stesso è passato all’azione aprendo lo sportello ed estraendolo di forza.
Con la luce di cortesia accesa realizzo tutto: lo stropiccio è dovuto alle “cartine” delle dosi che cercava di far sparire seminando la polvere sui tappetini ed ovunque. Vistosi scoperto il “nostro” pusher tenta di divincolarsi ed in un attimo si ritrova ammanettato.
Il capo pattuglia si attrezza con guanti di lattice, palettina, spazzolino e raccoglie il corpo del reato: io in tutto questo bailamme rimango stupito ed il carabiniere mi tranquillizza dichiarando che lo aspettavano perché era stato segnalato in zona.
Prima di lasciarmi libero si sincera del mio avere e dalle tasche del nostro amico estrae il dovuto.
Ok, doveva succedere anche questa, per fortuna che era un bel tipo, ben vestito ecc. se era uno di quelli stile fedayn cosa poteva succedere? Buonanotte, alla prossima!!
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1 Comment
Grande Benemerita!!!a volte ci fanno sentire sicuri!!!