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Crisi petrolio. Stranamente spuntano i miracoli.
Partendo dall’osservazione dei processi di fotosintesi clorofilliana, è stato realizzato un catalizzatore che permette di scindere idrogeno e ossigeno presenti nell’acqua, sfruttando l’enegia prodotta da un banale impianto fotovoltaico.
I due gas possono essere immagazzinati e utilizzati per alimentare celle a combustibile.
La novità sta nel fatto che per la prima volta esiste un sistema che non prevede l’utilizzo diretto della luce solare per produrre energia, processo che allo stato attuale della nostra tecnologia è estremamente dispersivo e dispendioso, oltre a dipendere dall’esistenza del fattore primario: la luce del sole.
Con questo catalizzatore in pratica l’energia proveniente dall’impianto non viene impiegata direttamente, ma per produrne a sua volta altra, questa volta però con un rendimento molto maggiore.
Che strano! Ma non è che la cosa ce l’avevano in tasca da un po’ ma non gli conveniva ancora tirarla fuori?
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