Introduzione al centro motore

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Negli scrit­ti di Gur­d­jeff e soprat­tut­to in quel­li del suo allie­vo e divul­ga­to­re Ouspen­skij, si par­la spes­so dei cosid­det­ti “cen­tri”; strut­tu­re fun­zio­na­li insi­te nel­la mac­chi­na-uomo (l’in­sie­me di cor­po, men­te ed emo­zio­ni), depu­ta­te a gesti­re grup­pi di fun­zio­ni del­l’es­se­re uma­no. I cen­tri prin­ci­pa­li sono tre (più parec­chi altri mino­ri): intel­let­ti­vo, emo­ti­vo e motore.

Oggi vor­rei pre­sen­tar­vi il cen­tro moto­re, ovve­ro quel cen­tro che è depu­ta­to all’ap­pren­di­men­to, e soprat­tut­to alla con­se­cu­ti­va mes­sa in atto di tut­ti gli sche­mi moto­ri del­l’es­se­re umano.

Que­sto cen­tro ha la carat­te­ri­sti­ca di “rac­co­glie­re” gli sche­mi di movi­men­ti che gli ven­go­no pro­po­sti, insca­to­lar­li in qual­che modo e poi ripro­dur­li in modo del tut­to auto­ma­ti­co. E’ un cen­tro di impor­tan­za fon­da­men­ta­le, che ci per­met­te di impa­ra­re a “fare” le cose, soprat­tut­to quel­le lega­te a sche­mi com­ples­si e velo­ci. Ad esem­pio, anda­re in bici­clet­ta, oppu­re suo­na­re uno stru­men­to, gui­da­re un’au­to etc. etc.

Il cen­tro moto­re è velo­cis­si­mo ad impa­ra­re sequen­ze di movi­men­ti qua­lun­que. E se que­sto è il suo van­tag­gio (inne­ga­bi­le) è anche quel­lo che però spes­so fa il dan­no. Se noi infat­ti impa­ria­mo dei movi­men­ti sba­glia­ti, lui li ripro­por­rà sem­pre in quel modo. Un esem­pio sono quel­le posi­zio­ni o moda­li­tà stra­ne di movi­men­to che met­tia­mo in atto quan­do abbia­mo qual­che acciac­co fisi­co. Maga­ri ini­zia­mo a zop­pi­ca­re per una stor­ta e poi… con­ti­nuia­mo a far­lo anche dopo che la cavi­glia è gua­ri­ta! E’ lui il respon­sa­bi­le, il cen­tro moto­re, che fa un po’ quel che gli pare, appro­fit­tan­do del fat­to che noi non sia­mo in gra­do di gestir­lo in modo consapevole.

C’è un film (il tito­lo è “Shoo­ter”) in cui un cec­chi­no si ritro­va per sva­ria­ti moti­vi a dover adde­stra­re un suo ami­co al tiro di pre­ci­sio­ne. Ad un cer­to pun­to gli dice una fra­se che è la sin­te­si per­fet­ta di come adde­stra­re il cen­tro moto­re: “Len­to è pre­ci­so, pre­ci­so è veloce”.

Se noi ini­zia­mo a ripe­te­re un movi­men­to in modo len­to, allo­ra pos­sia­mo far­lo nel modo più pre­ci­so pos­si­bi­le. A que­sto pun­to, la sequen­za che ver­rà memo­riz­za­ta dal cen­tro moto­re avrà un alto livel­lo di cor­ret­tez­za e, quan­do la ripro­por­rà in velo­ci­tà, lo farà auto­ma­ti­ca­men­te in modo mol­to preciso.

Un bel­l’e­sem­pio di adde­stra­men­to del cen­tro moto­re è quel­lo che ho inse­ri­to in un pic­co­lo spez­zo­ne del video che si tro­va a cor­re­do di que­sto post, in cui si vede una segre­ta­ria giap­po­ne­se che si è adde­stra­ta a tim­bra­re del­le maz­zet­te di rice­vu­te ad una velo­ci­tà che è del tut­to inumana.

Saper adde­stra­re il pro­prio cen­tro moto­re è di una gran­de impor­tan­za. Non solo per i ricer­ca­to­ri, che così saran­no in gra­do di gesti­re in modo estre­ma­men­te effi­cien­te i pro­pri pro­ces­si di movi­men­to, la pro­pria postu­ra e mol­ti altri fat­to­ri, ma anche per chi, ad esem­pio, lavo­ra nel cam­po del­l’a­tle­ti­ca, o in quel­lo del­le for­ze arma­te e mol­ti altri: un bel van­tag­gio, non vi pare?

Ci si vede in giro!

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