Il danno del complottismo

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Per­chè mi stan­no sul­lo sto­ma­co i com­plot­ti­sti? Per un sem­pli­ce moti­vo: nel fare di tut­ta l’er­ba un fascio (ovve­ro nel voler vede­re com­plot­ti a tut­ti i costi die­tro ogni cosa e nel­l’in­si­ste­re sul­le teo­rie più stram­pa­la­te), dele­git­ti­ma­no in modo sostan­zia­le colo­ro che inve­ce vor­reb­be­ro soste­ne­re del­le bat­ta­glie che han­no una loro ragion d’essere.

In real­tà infat­ti, nel voler vede­re a tut­ti i costi il com­plot­to, si fini­sce per met­te­re sul­lo stes­so pia­no teo­rie del tut­to pri­ve di fon­da­men­to con altre che non solo han­no un moti­vo di esi­ste­re ma sareb­be­ro qual­co­sa di impor­tan­te da sviluppare.

In que­sto modo, chi sostie­ne que­ste ulti­me si tro­va a dover com­bat­te­re il pre­giu­di­zio gene­ra­to dal­la disin­for­ma­zio­ne pro­dot­ta da chi pro­muo­ve le pri­me. Una sor­ta di auto­gol che ren­de sem­pre più dif­fi­ci­le soste­ne­re ipo­te­si con­tra­rie alle comu­ni cre­den­ze o con­vin­zio­ni, a dan­no del­la veri­tà e quin­di, in ulti­ma ana­li­si, di tut­ti noi.

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