Perchè è necessario saper pensare lucidamente?

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Que­sto post nasce da una doman­da che mi è sta­ta fat­ta poco tem­po fa, ovve­ro: “A cosa ser­ve ave­re un pen­sie­ro luci­do?”.

Ora, a pre­scin­de­re dal fat­to che pen­sa­re luci­da­men­te è sem­pre meglio che non far­lo, ça va sans dire, la real­tà è che ave­re la capa­ci­tà di pen­sa­re luci­da­men­te è il pri­mo pas­so ver­so la liber­tà. Se sia­mo in gra­do di riflet­te­re cor­ret­ta­men­te infat­ti, sia­mo anche in gra­do di far­ci attra­ver­sa­re in modo del tut­to tra­spa­ren­te dagli sti­mo­li del mon­do che ci cir­con­da e abbia­mo la pos­si­bi­li­tà di deci­de­re se, quan­do e qua­li seguire.

Pen­sa­re in modo luci­do per­met­te ad esem­pio di ren­der­si sem­pre meno rag­giun­gi­bi­li dal­l’or­mai stran­go­lan­te pro­pa­gan­da dei media main­stream quan­do deci­do­no di pilo­ta­re l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca in una dire­zio­ne oppu­re in un’al­tra. Pen­san­do luci­da­men­te evi­te­re­mo infat­ti di far­ci toc­ca­re da quel­l’e­mo­ti­vo di bas­sa lega, da quel­la con­ti­nua inci­ta­zio­ne all’o­dio raz­zia­le, ses­sua­le e reli­gio­so che, vista da un’ot­ta­va bas­sa ha solo lo sco­po di spin­ger­ci ad agi­re in modo sem­pre più con­trol­la­bi­le ver­so ciò che pro­du­ce dena­ro (ovvia­men­te non per noi), ma da un’ot­ta­va alta ha l’ef­fet­to prin­ci­pa­le di spin­ger­ci alla sepa­ra­zio­ne sem­pre più evi­den­te, sem­pre più mar­ca­ta; ed è inu­ti­le dire ver­so cosa por­ta la separazione…

Per fare un esem­pio, cre­do sia chia­ro ai più l’im­mon­da ope­ra che stan­no com­pien­do i media in meri­to al gra­vis­si­mo fat­to di san­gue di Orlan­do di pochi gior­ni fa; pen­san­do in modo luci­do, dovreb­be esse­re chia­ro che il fat­to è che 50 ESSERI UMANI sono sta­ti ucci­si da un paz­zo furio­so. 50 ESSERI UMANI, i cui gusti ses­sua­li era­no solo ed uni­ca­men­te affar loro. Ma il ten­ta­ti­vo di far leva sul­la comu­ni­tà lgbt, con i sen­ti­men­ti più bas­si ed infi­mi che si pos­sa­no imma­gi­na­re è così evi­den­te che non ser­ve un pen­sie­ro par­ti­co­lar­men­te luci­do per ren­der­se­ne con­to. Tut­ta­via qual­cu­no ci casca. E ci casca per­chè la luci­di­tà è un bene sem­pre più raro nel mon­do di que­sta era.

Pen­sa­re luci­da­men­te, come ho det­to pri­ma, è però solo il pri­mo pas­so ver­so un gra­do più ele­va­to di liber­tà. Se incon­tria­mo qual­cu­no con una pisto­la in mano che ci ordi­na di seder­ci, pen­sie­ro luci­do o no, sare­mo costret­ti a seder­ci. Cer­to, con una buo­na dose di luci­di­tà maga­ri sare­mo in gra­do di non infi­lar­ci in quel­la situa­zio­ne, ma non è detto.

Quel­lo che è det­to è che un pen­sie­ro cor­ret­ta­men­te diret­to e foca­liz­za­to, pro­pul­so dal­la cor­ret­ta gestio­ne emo­ti­va, deter­mi­na­to dal­la cor­ret­ta traen­za inte­rio­re è dav­ve­ro in gra­do di cam­bia­re il mon­do, ma per que­sto c’è tempo.

Intan­to però, abbia­mo la pos­si­bi­li­tà di cam­bia­re noi stes­si, di por­ta­re noi stes­si ad esse­re in gra­do, in modo sem­pre più mar­ca­to, di sta­re in pie­di da soli. Che non signi­fi­ca sta­re in pie­di sul pro­prio ego, anzi, esat­ta­men­te al con­tra­rio, esse­re pro­prio in gra­do di tra­scen­de­re que­st’ul­ti­mo ed uti­liz­zar­lo per lo sco­po per cui ne sia­mo in pos­ses­so: come stru­men­to di inda­gi­ne ed inte­ra­zio­ne con il mon­do che ci circonda.

Alla fine quin­di, per dir­la in bre­ve, quel­lo che pos­sia­mo fare è ini­zia­re a cam­bia­re noi stes­si, in modo che, come dice­va Gan­d­hi, si sia noi il cam­bia­men­to che voglia­mo vede­re nel mondo.

Ci si vede in giro

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