Virus Zika: vera emergenza oppure no?

Vi pre­go di ave­re un po’ di pazien­za e segui­re l’ar­ti­co­lo fino in fon­do, pri­ma di trar­re qua­lun­que con­clu­sio­ne.

Il virus Zika vie­ne osser­va­to per la pri­ma vol­ta nel 1947 nel­la fore­sta ugan­de­se di Zika, da cui il nome. Veni­va tra­smes­so (fino­ra) dal­le zan­za­re del­la fami­glia Aedes. I sin­to­mi del­l’in­fe­zio­ne di que­sto virus sono sem­pre sta­ti, sostan­zial­men­te, mode­sti: dolo­re alle ossa, feb­bre non trop­po ele­va­ta, eru­zio­ne cuta­nea e fini­ta lì. I sin­to­mi regre­di­sco­no spon­ta­nea­men­te nel­l’ar­co di pochi gior­ni. Non esi­ste un vac­ci­no ne una qual­sia­si for­ma di cura: basta lasciar fare al nostro siste­ma immu­ni­ta­rio che, in ogni caso sal­vo raris­si­me ecce­zio­ni, ha ragio­ne del virus in pochi gior­ni. Da nota­re che l’82% dei casi di infe­zio­ne da virus Zika è com­ple­ta­men­te asin­to­ma­ti­co (ovve­ro l’in­fet­to non si accor­ge di nulla).

Pri­mo fat­to: que­sto virus pro­du­ce sin­to­mi sola­men­te nel 18% del­le per­so­ne infet­te, e anche in que­sto 18% non pro­du­ce in adul­ti, vec­chi e bam­bi­ni, altro che qual­co­sa di meno noio­so di una bana­le influen­za.

Il pri­mo caso di sospet­te com­pli­can­ze vie­ne osser­va­to nel 2013 in Poli­ne­sia, quan­do una don­na svi­lup­pa sin­dro­me di Guil­lain-Bar­ré dopo 8 gior­ni da una sospet­ta infe­zio­ne da virus Zika. Le ana­li­si appro­fon­di­te ese­gui­te in quel caso, met­to­no in evi­den­za una coin­fe­zio­ne da virus Den­gue (stes­sa fami­glia di Zika). L’i­po­te­si dei ricer­ca­to­ri è che la con­tem­po­ra­nea infe­zio­ne da par­te di entram­bi i virus pos­sa por­ta­re in alcu­ni casi all’e­mer­ge­re del­la GBS. L’in­ci­den­za nel caso del­l’e­pi­de­mia del 2013 è di 20 casi di GBS su 8.600 di infe­zio­ne da virus Zika, una per­cen­tua­le pari allo 0,23% dei mala­ti. Ora, cal­co­lan­do che i mala­ti ana­liz­za­ti era­no sin­to­ma­ti­ci, quin­di il 18% del tota­le dei casi di infe­zio­ne, que­sto signi­fi­ca che l’in­ci­den­za di GBS in segui­to all’in­fe­zio­ne da virus Zika (che deve esse­re però con­tem­po­ra­nea ad una infe­zio­ne da virus Den­gue), è del­lo 0,23÷100×18… = 0.04%. Dato che pri­ma del 2013 nes­sun caso di GBS era sta­to segna­la­to nel­le pre­ce­den­ti epi­de­mie e clu­ster (un clu­ster è qual­co­sa di meno di un’e­pi­de­mia), l’i­po­te­si dei viro­lo­gi è che Zika sia muta­to e che, in con­co­mi­tan­za con una infe­zio­ne da virus Den­gue, pos­sa pro­dur­re la GBS.

Secon­do fat­to: in caso di con­tem­po­ra­nea infe­zio­ne da virus Zika e virus Den­gue, lo 0.04% dei casi infet­ti potreb­be svi­lup­pa­re una sin­dro­me di Guil­lain-Bar­ré. 

Nel 2015, per la pre­ci­sio­ne a par­ti­re dal mese di Mag­gio, si è svi­lup­pa­ta in Bra­si­le un’e­pi­de­mia di virus Zika. A Set­tem­bre 2015, il mini­ste­ro del­la salu­te bra­si­lia­no rile­va un teo­ri­co aumen­to dei casi di micro­ce­fa­lia nel­le stes­se aree in cui Zika (insie­me a Den­gue) è ende­mi­co. In due casi di bam­bi­ni nati micro­ce­fa­li il liqui­do amnio­ti­co mostra trac­ce di RNA del virus Zika. Su altri 35 casi di bam­bi­ni nati da Ago­sto a Otto­bre 2015, nel 74% dei casi le rispet­ti­ve madri risie­de­va­no o ave­va­no viag­gia­to nel­le aree epi­de­mi­che. Sui 35 bam­bi­ni nati micro­ce­fa­li ven­go­no ese­gui­ti dei test per deter­mi­na­re l’e­ven­tua­le espo­si­zio­ne al virus ma i risul­ta­ti non sono ad oggi dispo­ni­bi­li (dopo oltre tre mesi dal­le ana­li­si teo­ri­ca­men­te effettuate).

La per­cen­tua­le di nasci­te con micro­ce­fa­lia media in Bra­si­le sareb­be di 0,5 casi su 10.000 abi­tan­ti ma, per stes­sa ammis­sio­ne del MHO e del­la stam­pa spe­cia­liz­za­ta, tale per­cen­tua­le potreb­be esse­re signi­fi­ca­ti­va­men­te più bas­sa del­la real­tà in quan­to le con­di­zio­ni di moni­to­rag­gio e i ter­mi­ni di valu­ta­zio­ne sono varia­bi­li e mol­ti casi di micro­ce­fa­lia potreb­be­ro non esse­re sta­ti regi­stra­ti. Dopo i pri­mi 35 casi di micro­ce­fa­lia, ne sono sta­ti segna­la­ti altri 3.000, che sug­ge­ri­reb­be­ro una per­cen­tua­le di 20 casi su 10.000 abi­tan­ti. Il con­di­zio­na­le è d’ob­bli­go, dato che non è noto l’ar­co di tem­po di rife­ri­men­to e, come det­to sopra, nep­pu­re la vali­di­tà del­la media uffi­cia­le stan­dard.

Ter­zo fat­to: l’i­po­te­si che il virus Zika pos­sa pro­dur­re micro­ce­fa­lia nel feto se la madre vie­ne infet­ta­ta è basa­ta su una varia­zio­ne non cer­ta di casi su un nume­ro non cer­to di madri infette.

Quar­to fat­to: i risul­ta­ti del­le ana­li­si teo­ri­ca­men­te ese­gui­te sui pri­mi 35 casi di micro­ce­fa­lia, dopo oltre tre mesi, non sono anco­ra noti per cui non è pos­si­bi­le sta­bi­li­re una effet­ti­va cor­re­la­zio­ne tra il virus Zika e lo svi­lup­po di micro­ce­fa­lia.

Quin­to fat­to: nes­sun dato è dispo­ni­bi­le sui casi suc­ces­si­vi (cir­ca 3.000) ai pri­mi 35, sul­la pre­sen­za o meno di anti­cor­pi al virus Zika nel san­gue dei bam­bi­ni nati microcefali.

A quan­to risul­ta dal­le linee gui­da del CDC sta­tu­ni­ten­se, i test per rive­la­re l’e­spo­si­zio­ne al virus Zika sono com­ples­si e poco affi­da­bi­li per la pos­si­bi­li­tà di rea­zio­ne cro­cia­ta con altri virus e vac­ci­ni. Sem­pre secon­do le stes­se linee gui­da, se tut­ta una serie di con­trol­li risul­ta nega­ti­va a distan­za di 8 – 12 set­ti­ma­ne dal­la pos­si­bi­le infe­zio­ne, si può uni­ca­men­te affer­ma­re che tale infe­zio­ne non è avvenuta.

Sesto fat­to: i comu­ni test a dispo­si­zio­ne per la posi­ti­vi­tà al virus Zika non sono affi­da­bi­li. E’ pos­si­bi­le uni­ca­men­te esclu­de­re tale espo­si­zio­ne a distan­za di due – tre mesi.

All’i­ni­zio del 2015 in Bra­si­le comin­cia la som­mi­ni­stra­zio­ne alle don­ne in gra­vi­dan­za, di un nuo­vo vac­ci­no Tdap con­tro la per­tos­se. Il rap­por­to rischio/beneficio di que­sta vac­ci­na­zio­ne, così come gli even­tua­li effet­ti col­la­te­ra­li su madre e feto a medio e lun­go ter­mi­ne, non sono noti (è trop­po presto).

Set­ti­mo fat­to: a ini­zio 2015 a mol­te don­ne in gra­vi­dan­za in Bra­si­le, vie­ne som­mi­ni­stra­ta una nuo­va for­ma di vac­ci­no con­tro la pertosse.

Que­sti sono i fat­ti. Li pote­te con­trol­la­re nel­la biblio­gra­fia che tro­va­te in fon­do all’ar­ti­co­lo: sono tut­ti arti­co­li pre­si da orga­ni uffi­cia­li gover­na­ti­vi o medi­ci, quin­di teo­ri­ca­men­te affidabili.

Sul­la base dei sud­det­ti, mi pare evi­den­te che l’al­lar­mi­smo pro­dot­to dal­le auto­ri­tà in meri­to al virus Zika non tro­vi al momen­to la ben­ché mini­ma giu­sti­fi­ca­zio­ne scien­ti­fi­ca.

Quin­di del­le tre l’u­na: o que­sto virus pre­sen­ta altri effet­ti che anco­ra non sono sta­ti resi noti, o c’è di mez­zo la mala­fe­de di chi spar­ge pau­ra a pie­ne mani, oppu­re tut­ta l’o­pe­ra­zio­ne di allar­me ser­ve a copri­re dell’altro.

Già con la sui­na assi­stem­mo qual­che anno fa al gio­co disgu­sto­so dei vari gover­ni che acqui­sta­ro­no par­ti­te immen­se di vac­ci­ni poi dimo­stra­ti­si del tut­to inu­ti­li e che infat­ti, a oggi, giac­cio­no a mar­ci­re in qual­che scan­ti­na­to dopo che le varie nazio­ni sbor­sa­ro­no miliar­di di dol­la­ri per l’acquisto.

Quin­di le doman­de nasco­no spontanee.

Come mai i test sui pri­mi 35 casi sospet­ti non sono sta­ti anco­ra resi notiQua­li sono i risul­ta­ti dei test sui 3.000 casi suc­ces­si­vi? Come mai anch’es­si non sono sta­ti resi pub­bli­ci?

Dato che la media nazio­na­le di casi di micro­ce­fa­lia in Bra­si­le (0,5 su 10.000) è signi­fi­ca­ti­va­men­te più bas­sa di quan­to dovreb­be sta­ti­sti­ca­men­te esse­re (2 su 10.000) e che non è affat­to affi­da­bi­le per stes­sa ammis­sio­ne degli orga­ni di con­trol­lo, come mai stia­mo pro­du­cen­do un allar­me pla­ne­ta­rio?

Visto che il virus in que­stio­ne non pro­du­ce effet­ti gra­vi se non in una minu­sco­la per­cen­tua­le di infe­zio­ni, bas­sa al pun­to da esse­re scar­sa­men­te misu­ra­bi­le, e sola­men­te in con­co­mi­tan­za con altri virus, per­ché si foca­liz­za la que­stio­ne solo sul virus Zika e non sul­la sua inte­ra­zio­ne con altri virus o altri agen­ti chimici/biologici?

Per­chè non si pren­do­no in con­si­de­ra­zio­ne altre ipo­te­si con­co­mi­tan­ti nel­le zone ende­mi­che? Ad esem­pio: qua­li cam­pa­gne far­ma­co­lo­gi­che e/o vac­ci­na­li sono sta­te pro­mos­se nel­le zone ende­mi­che da ini­zio 2015? La cam­pa­gna di som­mi­ni­stra­zio­ne Tdap che coper­tu­ra e tem­pi­sti­ca ha avu­to in quel perio­do e in quel­le zone?

Il Raso­io di Occam ci dimo­stra che la solu­zio­ne più sem­pli­ce è la più pro­ba­bi­le. Dun­que per­chè in que­sto caso tut­te le solu­zio­ni più sem­pli­ci sono sta­te scar­ta­teper­chè vie­ne pre­sa in con­si­de­ra­zio­ne esclu­si­va­men­te quel­la meno pro­ba­bi­le secon­do qua­lun­que cri­te­rio scientifico?

Ovvia­men­te non sto dicen­do che una cor­re­la­zio­ne tra virus e micro­ce­fa­lia non ci sia, ma che, al momen­to, ci sono meno pro­ve del­l’e­si­sten­za di que­sta cor­re­la­zio­ne di quan­te ce ne sia­no che dimo­stra­no l’e­stra­nei­tà dei vac­ci­ni rispet­to all’au­men­to di auti­smo ed altre pato­lo­gie sospet­ta­te di esser­ne diret­ta con­se­guen­za. Quin­di, per­chè nel­l’un caso si gri­da al ter­ro­re pla­ne­ta­rio e nel secon­do all’in­no­cen­za del­le case farmaceutiche?

Signo­ri “scien­zia­ti”: usa­re due pesi e due misu­re a secon­da di chi fir­ma gli asse­gni non ha pro­prio nul­la di scien­ti­fi­co: è criminale.

Signo­ri “gior­na­li­sti”: fino al gior­no in cui riu­sci­re­te a scri­ve­re un arti­co­lo come que­sto, scrit­to da un sem­pli­ce cit­ta­di­no qua­lun­que, anzi­ché limi­tar­vi a dif­fon­de­re le peg­gio­ri e più bas­se emo­zio­ni nega­ti­ve per esclu­si­vo tor­na­con­to eco­no­mi­co, rimar­re­te degli imbrat­ta­car­te di infi­ma cate­go­ria nep­pu­re degni di esse­re insultati.

Signo­ri “let­to­ri”: se con­ti­nue­re­te a dare adi­to esclu­si­va­men­te a voci non con­fer­ma­te, alle teo­rie com­plot­ti­sti­che più varie­ga­te ed idio­te, a pro­cla­mi sen­za sen­so da poli­ti­ci che non han­no la ben­ché mini­ma pre­pa­ra­zio­ne, ad attri­bui­re auto­re­vo­lez­za a chi non ha nep­pu­re il dirit­to di sta­re al mon­do, il tut­to sen­za eser­ci­ta­re quel mini­mo di razio­ci­nio di cui dovre­ste esse­re in pos­ses­so per nasci­ta, fat­ti sal­vi gli ine­vi­ta­bi­li casi di bra­chi­ce­fa­lia ipo­sen­zien­te con­ge­ni­ta, con­ti­nue­re­te a fare la fine che sta­te facen­do ora e, cosa ancor più gra­ve, la fare­te fare anche a quel­li che non se la meriterebbero.

Fon­ti:

Update: Interim Guidelines for Health Care Providers Caring for Pregnant Women and Women of Reproductive Age with Possible Zika Virus Exposure — United States, 2016
Question and Answers: Zika virus infection (Zika) and pregnancy
First report of autochthonous transmission of Zika virus in Brazil
ZIKA VIRUS INFECTION COMPLICATED BY GUILLAIN-BARRÉ SYNDROME – CASE REPORT, FRENCH POLYNESIA, DECEMBER 2013
Possible Association Between Zika Virus Infection and Microcephaly — Brazil, 2015
DTaP and Tdap Vaccines
Con­di­vi­di

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