Islamofilia a prescindere dal buon senso.

Soli­ta pre­mes­sa: su que­sto blog il vaf­fan­cu­lo è gra­tis per chiun­que com­men­ti da idio­ta e que­sto post non ha nul­la di poli­ti­cal­ly correct!

Det­to que­sto, pas­sia­mo al dun­que: l’i­spi­ra­zio­ne a met­te­re insie­me i pun­ti­ni che poi han­no dato ori­gi­ne a que­sto arti­co­lo mi è venu­ta per un arti­co­lo del Gior­na­le con­di­vi­so su Face­book da una mia ami­ca, che a sua vol­ta ne ripor­ta uno di Scott Cam­p­bell sul Dai­ly Express.

In buo­na sostan­za in UK, un par­co acqua­ti­co orga­niz­za un even­to per sole don­ne, al di fuo­ri dei nor­ma­li ora­ri di aper­tu­ra. Fin qui nul­la di male.

Il fat­to che susci­ta un gros­so cla­mo­re è che la dire­zio­ne del par­co impo­ne a tut­te le par­te­ci­pan­ti di indos­sa­re il “bur­qi­ni”, ovve­ro un costu­me inte­ro dal­le cavi­glie alla testa (oppu­re per chi non ne pos­sie­da uno, leg­gings, magliet­ta e cuf­fia) a tut­te le par­te­ci­pan­ti, non solo alle don­ne islamiche!

Que­sto atteg­gia­men­to di sot­to­mis­sio­ne alle rego­le isla­mi­che denun­cia tut­ta la mar­ce­scen­te idio­zia del­la cosid­det­ta demo­cra­zia occi­den­ta­le, dispo­sta a pas­sa­re sopra ai dirit­ti di chi ne fa par­te, sul­la base di quel­la che, pas­sa­te­mi il ter­mi­ne, altro non è che una lec­ca­ta di culo nei con­fron­ti di una clien­te­la o di un elet­to­ra­to piut­to­sto vasto.

Non c’è alcun rispet­to die­tro il buo­ni­smo occi­den­ta­le, c’è solo una con­ve­nien­za eco­no­mi­ca e poli­ti­ca. Il buo­ni­smo non esi­ste, se non nel­la men­te di quel popo­li­no igno­ran­te ed idio­ta che non si ren­de con­to che non c’è un’i­deo­lo­gia, non c’è alcun rispet­to di un’al­tra reli­gio­ne: c’è solo il soli­to, disgu­sto­so inte­res­se eco­no­mi­co pro­pa­gan­da­to sot­to le men­ti­te spo­glie del­la tol­le­ran­za oltran­zi­sta radi­ca­ta nel mora­li­smo più stu­pi­do; i respon­sa­bi­li del par­co acqua­ti­co cita­to nel­l’ar­ti­co­lo non ave­va­no alcun biso­gno di impor­re il dress code inte­gra­li­sta isla­mi­co a tut­te le don­ne indi­scri­mi­na­ta­men­te. Se pro­prio vole­va­no rispet­ta­re i det­ta­mi isla­mi­ci, pote­va­no sem­pli­ce­men­te avver­ti­re che quel­le che vole­va­no pote­va­no indos­sa­re il bur­qi­ni oppu­re no. Solo che, appun­to, non c’e­ra alcun rispet­to ver­so alcun­ché se non la pro­spet­ti­va di un mag­gior incas­so.

In occi­den­te le don­ne han­no otte­nu­to il dirit­to di vestir­si come pare loro da non mol­to, for­se non più di una cin­quan­ti­na d’an­ni. Ma non par­lia­mo solo di liber­tà di vestia­rio. Par­lia­mo anche di quel­la liber­tà di dirit­to in sen­so lato che solo da poco tem­po in occi­den­te sta comin­cian­do len­ta­men­te ad ero­de­re la men­ta­li­tà bece­ra e maschi­li­sta dei seco­li pas­sa­ti. D’al­tron­de noi abbia­mo la reli­gio­ne Cat­to­li­ca che, se fos­se sta­ta lascia­ta libe­ra di fare quel­lo che vole­va (e in par­te anco­ra vor­reb­be, basta ascol­ta­re le spa­ra­te di quel tomo di nome Bagna­sco), quan­to ad inte­gra­li­smo avreb­be tran­quil­la­men­te riva­leg­gia­to con l’I­slam moder­no. Dico moder­no per il sem­pli­ce moti­vo che, così come il cri­stia­ne­si­mo ori­gi­na­le non ave­va nul­la a che vede­re con lo schi­fo in cui si è tra­sfor­ma­to ad ope­ra di pre­ti, pre­la­ti e poli­ti­ci con­ni­ven­ti, l’I­slam ori­gi­na­le non ave­va a sua vol­ta nul­la a che vede­re con quel­lo che legio­ni di Imam e gover­nan­ti cor­rot­ti han­no pro­dot­to nel tempo .

Quel­la che una vol­ta era una reli­gio­ne, oggi è diven­ta­to uno stru­men­to guer­ra­fon­da­io nel­le mani di cri­mi­na­li sen­za scru­po­li per il con­trol­lo e la tiran­nia. Cer­to, la stes­sa cosa che sareb­be suc­ces­sa con il cat­to­li­ce­si­mo se la sto­ria non fos­se anda­ta com’è anda­ta. Ma sta di fat­to che è anda­ta ed il risul­ta­to, per quan­to pie­no di igno­ran­za, stu­pi­di­tà, inte­gra­li­smo e desi­de­rio di pote­re, è diverso.

In altre paro­le, la sto­ria ha tra­sfor­ma­to il cat­to­li­ce­si­mo in modo com­ple­ta­men­te diver­so dal­l’I­slam, che oggi com­pren­de l’o­mi­ci­dio del­l’in­fe­de­le ed è anco­ra fer­mo a livel­li pre­me­die­va­li in tut­ti i campi.

Quin­di, per rispon­de­re a quel­la mani­ca di idio­ti che giu­sti­fi­ca­no gli erro­ri (ma sareb­be meglio dire “orro­ri”) del­l’I­slam con il fat­to che anche i Cat­to­li­ci han­no fat­to cose simi­li in pas­sa­to, dico: non dite sce­men­ze, per­chè il fat­to di aver com­mes­so erro­ri in pas­sa­to non giu­sti­fi­ca il fat­to che qual­cun altro li pos­sa com­pie­re oggi; soprat­tut­to quan­do i sud­det­ti erro­ri non sono “sem­pli­ci” que­stio­ni com­por­ta­men­ta­li ma impli­ca­no la tota­le per­di­ta del­la liber­tà e digni­tà uma­ne e non solo del­le donne.

Il buo­ni­smo idio­ta con cui la popo­la­zio­ne igno­ran­te segue i det­ta­mi gover­na­ti­vi è gene­ra­to appun­to dal­l’i­gno­ran­za dei veri moti­vi che muo­vo­no la clas­se poli­ti­ca e diri­gen­te attua­le che ragio­na solo in ter­mi­ni di incas­so ed elet­to­ra­to, ter­mi­ni che per quan­to riguar­da la reli­gio­ne isla­mi­ca sono nume­ri­ca­men­te impo­nen­ti. Il poli­ti­co o il diri­gen­te che pen­sa solo al nume­ro di voti in più che gli arri­ve­rà dai musul­ma­ni pro­pa­la al popo­li­no la scu­sa del­la tol­le­ran­za e del­l’as­si­sten­za tenen­do­lo all’o­scu­ro del­le sue rea­li motivazioni.

Ma non è tut­to. Il pro­ble­ma più gra­ve è che in que­sto modo si per­met­te ad una reli­gio­ne, fer­ma ai valo­ri che per noi occi­den­ta­li era­no già obso­le­ti in par­te nel seco­lo scor­so, di pren­de­re pie­de poli­ti­co nei nostri pae­si e ritor­na­re ad impor­re que­gli stes­si valo­ri che abbia­mo impie­ga­to un seco­lo (e due guer­re mon­dia­li) a com­bat­te­re ed a por­re sot­to un mini­mo di controllo.

La socie­tà occi­den­ta­le e le don­ne in par­ti­co­la­re sono pron­te a dare del ses­si­sta a uno che fa una bat­tu­ta sul­le debo­lez­ze fem­mi­ni­li ma poi sono d’ac­cor­do sul fat­to che una don­na pos­sa esse­re costret­ta ad indos­sa­re il Bur­qa. La con­trad­di­zio­ne è evi­den­te ma legio­ni di idio­ti ne nega­no l’e­vi­den­za per­chè c’è sot­to un det­ta­me reli­gio­so e la liber­tà reli­gio­sa non si tocca.

Bal­le! La liber­tà di reli­gio­ne si fer­ma nel­lo stes­so istan­te in cui va in con­tra­sto con i valo­ri socia­li, civi­li, lega­li e uma­ni di una qua­lun­que socie­tà. E per quan­to mi riguar­da non vale nep­pu­re il prin­ci­pio che a casa pro­pria ognu­no fa quel­lo che vuo­le: se a casa tua vuoi tor­tu­ra­re una don­na, un bam­bi­no o un uomo, mi fai schi­fo ma non ci pos­so fare nul­la per­chè anco­ra non esi­ste per me la liber­tà di veni­re da te e com­bat­te­re per i loro dirit­ti, altri­men­ti lo farei. Ma se pre­ten­di di veni­re da me a impor­re le tue leg­gi del caz­zo, allo­ra si che com­bat­to! (e que­sto arti­co­lo ne è un esempio).

E non vale solo per la que­stio­ne isla­mi­ca, ma per tut­ta la que­stio­ne dei migran­ti, per i qua­li la logi­ca è la mede­si­ma: l’U­nio­ne Euro­pea sgan­cia milio­ni di euro per la gestio­ne del­l’im­mi­gra­zio­ne dai pae­si orien­ta­li ed è per que­sto che i nostri poli­ti­ci si muo­vo­no come si muo­vo­no, ma l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca si scan­da­liz­za se i migran­ti ven­go­no gesti­ti con la for­za dimen­ti­can­do che que­gli stes­si migran­ti sono sfug­gi­ti sen­za moti­vo alcu­no da quei cen­tri di acco­glien­za nei qua­li sono sta­ti rive­sti­ti a nuo­vo, nutri­ti e cura­ti in atte­sa del nor­ma­le pro­ce­de­re del­le ope­ra­zio­ni di leg­ge. Nes­su­no ha nega­to loro l’a­si­lo ma mol­ti se ne fot­to­no, esco­no dai cen­tri di acco­glien­za, sal­go­no sul pri­mo tre­no e poi si pian­ta­no in una piaz­za qual­sia­si a bivac­ca­re, lamen­tan­do­si del “trat­ta­men­to raz­zi­sta” cui ven­go­no sot­to­po­sti. E i media ci van­no a noz­ze per­chè devo­no far leva sul buo­ni­smo mora­li­sta idio­ta del­l’i­ta­lia­no medio che se la beve tutta!

La Fran­cia (pae­se che a me sta par­ti­co­lar­men­te sul­le cro­ste da sem­pre) que­sto lo sa benis­si­mo ed è per que­sto moti­vo che ha chiu­so le fron­tie­re: non vuo­le che arri­vi­no sul suo suo­lo per­so­ne non iden­ti­fi­ca­te, sprov­vi­ste di docu­men­ti, e su cui non c’è alcun con­trol­lo. E per una vol­ta sono d’ac­cor­do con loro, per­chè ricor­dia­mo­ci che non tut­ti i migran­ti sono per­so­ne one­ste, tran­quil­le, tol­le­ran­ti e accul­tu­ra­te. Tra essi ci sono cen­ti­na­ia di delin­quen­ti, che ten­go­no in ben poco con­to la vita altrui, e che non han­no il mini­mo rispet­to per il pae­se che li ospi­ta che vie­ne sem­pli­ce­men­te visto, alme­no nel caso del­l’I­ta­lia, come un luo­go in cui pos­so­no fare i loro por­ci como­di per­chè la leg­ge per loro vale meno che per i cit­ta­di­ni di quel paese.

Suc­ce­de solo in Ita­lia, solo da noi, per­chè l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca non insor­ge. E non insor­ge per­chè quel­li che pen­sa­no che una don­na non dovreb­be mai e poi mai esse­re trat­ta­ta come acca­de nei pae­si inte­gra­li­sti isla­mi­ci stan­no zit­ti per pau­ra di esse­re tac­cia­ti di intol­le­ran­za raz­zia­le o reli­gio­sa. Una pau­ra che nasce da una pres­sio­ne media­ti­ca che fa cre­de­re a tut­ti che la mag­gio­ran­za sia a favo­re di un’op­po­sta isla­mo­fi­lia pato­lo­gi­ca quan­do non è affat­to vero. 

Que­sto accad­de per­chè l’i­ta­lia­no medio è un pusil­la­ni­me che non pren­de mai la paro­la per pri­mo, a meno che non sia cer­to di espri­me­re l’o­pi­nio­ne del­la mag­gio­ran­za. Que­sto i gover­nan­ti lo san­no per­fet­ta­men­te ed è per que­sto moti­vo che la stam­pa pen­ni­ven­do­la ita­lia­na con­ti­nua ad agi­re come agi­sce, per­chè a sua vol­ta sa per­fet­ta­men­te che in que­sto modo colo­ro che potreb­be­ro ave­re il corag­gio di oppor­si saran­no sem­pre di meno.

Abbia­te il corag­gio di espri­me­re le vostre opi­nio­ni, anche se pen­sa­te di esse­re in minoranza.

Io lo dico: vede­re una don­na coper­ta con il bur­qa mi fa incaz­za­re, per­chè il Bur­qa è il sim­bo­lo del­l’o­pe­ra al nero per anto­no­ma­sia, quel­l’o­pe­ra al nero che castra la don­na in ogni modo pos­si­bi­le ed imma­gi­na­bi­le; non solo per­chè con­tra­rio ad una leg­ge ita­lia­na che pre­ve­de che chiun­que deb­ba esse­re iden­ti­fi­ca­bi­le ma quan­to in oppo­si­zio­ne a qua­lun­que leg­ge evolutiva.

E dico anche che non sop­por­to l’i­dea che qual­cu­no pos­sa veni­re in Ita­lia a impor­re la leg­ge isla­mi­ca, né che qual­cu­no che vie­ne accol­to in asi­lo, poi si mac­chi di cri­mi­ni di qua­lun­que tipo sen­za che sia con­dan­na­to ed imme­dia­ta­men­te rim­pa­tria­to.

Non sop­por­to nep­pu­re che dei gover­nan­ti ten­ti­no di impor­re a for­za una tol­le­ran­za che di tale non ha nul­la ma signi­fi­ca sem­pli­ce­men­te rinun­cia­re ai pro­pri valo­ri ed idea­li in favo­re di qual­cu­no che arri­va nel nostro Pae­se pen­san­do che le don­ne sia­no tut­te put­ta­ne per­chè non vesto­no come secon­do lui dovreb­be­ro fare, e quin­di pos­so­no esse­re mole­sta­te, aggre­di­te, violentate.

Non sop­por­to che una mino­ran­za, qua­lun­que essa sia, risul­ti immu­ne alla leg­ge in nome di un mag­gior dirit­to che non si sa esat­ta­men­te da dove arri­vi. E per fini­re non sop­por­to quel­le per­so­ne che pen­sa­no esat­ta­men­te la stes­sa cosa ma han­no pau­ra di soste­ne­re il pro­prio pen­sie­ro per pau­ra che nuoc­cia ai loro affa­ri o addi­rit­tu­ra anche solo alla loro fal­sa imma­gi­ne di perbenisti.

L’I­ta­lia è l’I­ta­lia, perdio!

E’ il Pae­se del­l’in­ven­ti­va, del­la fan­ta­sia e del­la capa­ci­tà di cavarsela.

E’ il pae­se del­la bel­lez­za, del­l’a­mo­re, dei figli che so’ piez­z’e’c­co­re, ma anche dei Nero a metà, del­la far­fal­li­na di Belen, del­la Figa (si, con la “F” maiu­sco­la) e di chi la “spi­si­ga”.

E’ il pae­se in cui la gen­te si ingoz­za di Aulin e cor­re a com­pra­re l’i­Pho­ne 8932 anche se non gli ser­ve e costa il tri­plo, il pae­se che si fer­ma davan­ti a una par­ti­ta e pas­sa tran­quil­la­men­te sopra ai pove­rac­ci che non han­no nep­pu­re un posto dove stare.

E’ il pae­se del­le con­trad­di­zio­ni e dei casi­ni… ma, per­dio, è il posto in cui sono nato e in cui, per quan­to mi stia pro­fon­da­men­te sul­le cro­ste, mai e poi mai vor­rei vede­re una chie­sa sosti­tui­ta da una moschea!

E vaf­fan­cu­lo a chi non ci crede!

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io

Com­pli­men­ti per l’articolo.…
Con­cor­do pie­na­men­te in tutto…

Domenico

Con­di­vi­do solo in par­te l’ar­ti­co­lo. La frec­cia­ta cri­ti­ca alle reli­gio­ni sot­tin­ten­de una pre­sun­ta supe­rio­ri­tà del pen­sie­ro lai­co qua­si fos­se oggi l’u­ni­ca rispo­sta all’ ”asso­lu­ti­smo” reli­gio­so. Sono orgo­glio­sa­men­te Cat­to­li­co e Ita­lia­no aper­to al con­fron­to con tut­ti. Alcu­ni valo­ri occi­den­ta­li si sono evo­lu­ti anche gra­zie al cri­stia­ne­si­mo, uno dei moto­ri fon­da­men­ta­li per lo svi­lup­po del pen­sie­ro moder­no. Que­sto non vuol dire che con­di­vi­do sem­pre tut­to quel­lo che dico­no i vesco­vi ed il papa stes­so. Se non altro le que­stio­ni che pon­go­no ci costrin­go­no a discu­te­re su alcu­ni temi prin­ci­pa­li, anche se non è det­to che si devo­no sem­pre tro­va­re pun­ti di incon­tro. Il pro­ble­ma si pone quan­do si deve ragio­na­re con per­so­ne che pro­ven­go­no da altri pae­si, con cul­tu­re e reli­gio­ni diver­se, che dico­no di con­di­vi­de­re gli stes­si valo­ri, ma che, in alcu­ni casi, sem­bra­no vive­re in mon­di paral­le­li che non si incon­tre­ran­no mai.

Domenico

Non so se esi­ste un pen­sie­ro supe­rio­re ad un altro. Una vol­ta mi è venu­ta la curio­si­tà di capi­re l’or­gi­ne del ter­mi­ne “lai­co”. Con stu­po­re ho sco­per­to che i lai­ci era­no sem­pli­ce­men­te colo­ro che non face­va­no par­te del cle­ro cat­to­li­co. Oggi la stes­sa paro­la è diven­ta­ta sino­ni­mo di “ateo” o addi­rit­tu­ra “anti­cle­ri­ca­le” con chia­ro disprez­zo ver­so la reli­gio­ne cat­to­li­ca alla qua­le mol­ta stam­pa dà gran­de risal­to. Tro­va­re “atei” all’in­ter­no del varie­ga­to mon­do musul­ma­no è estre­ma­men­te dif­fi­ci­le o for­se sare­be meglio dire che nes­su­no dà mai loro la paro­la, pro­prio in osse­quio a quel­la “isla­mo­fi­lia a pre­scin­de­re” cui ti rife­ri­sci nell’articolo.

carola

Un post for­te diret­to e soprat­tut­to obiettivo,un post che condivido.
Un saluto

Poiana

Cre­do che non ci sia­no paro­le per com­men­tar­lo: hai già scrit­to tut­to quel­lo che c’e­ra da dire e rap­pre­sen­ta (qua­si) per­fet­ta­men­te il mio pensiero.