Google si allea con Novartis: attenzione a queste manovre!

Goo­gle ha rag­giun­to un accor­do con Novar­tis, colos­so mul­ti­na­zio­na­le far­ma­ceu­ti­co, per la com­mer­cia­liz­za­zio­ne di len­ti a con­tat­to “smart”. (tro­va­te l’ar­ti­co­lo qui)

In teo­ria, potreb­be esse­re una bel­la cosa: una rete di sen­so­ri minia­tu­riz­za­ti con­sen­ti­rà, sul­la car­ta, di rac­co­glie­re dati sani­ta­ri su chi le por­te­rà come, ad esem­pio, i livel­li di insu­li­na e, al con­tem­po, sem­pre ad esem­pio, di cor­reg­ge­re la pre­sbio­pia in tem­po reale.

Bel­la noti­zia? Non mi pare proprio!

Goo­gle non ha di cer­to biso­gno di fon­di per fare una cosa del gene­re, ma di entra­tu­ra sul mer­ca­to si. E guar­da caso Novar­tis è una del­le più gran­di azien­de far­ma­ceu­ti­che del mon­do. Al con­tem­po a Novar­tis non cre­do dispia­ce­reb­be una pro­fi­la­zio­ne sui poten­zia­li clien­ti, già divi­si per pae­se, fascia di età e via dicendo.

Non è una novi­tà che Goo­gle sia in asso­lu­to il più gran­de accu­mu­la­to­re di dati per­so­na­li del mon­do. E non solo: è anche il più gran­de pro­fi­la­to­re del mondo.

La doman­da giun­ge spon­ta­nea: dove andran­no a fini­re i dati rac­col­ti dal­le len­ti smart? Ovvia­men­te a Goo­gle tra­mi­te un col­le­ga­men­to wire­less con il cel­lu­la­re. E poi? Vera­men­te vor­re­te dir­mi che gli stes­si dati non ver­ran­no con­di­vi­si con il part­ner com­mer­cia­le? Potreb­be­ro dir­me­lo in die­ci lin­gue e io per­so­nal­men­te mi rifiu­te­rei di crederci.

Quin­di arri­via­mo a canos­sa. Big Phar­ma si allea con Big Brother.

Con­si­de­ria­mo che già oggi, quan­do si par­la di assi­sten­za sani­ta­ria pub­bli­ca, si va spes­so incon­tro ad obbli­ghi nem­me­no tan­to occul­ti ma comun­que effet­ti­vi: vuoi che lo Sta­to paghi per le tue cure? Devi sce­glie­re le cure che ti impo­ne lo Sta­to, altri­men­ti ti arrangi.

Ora, imma­gi­nia­mo che lo Sta­to (ponia­mo­ne uno a caso: l’I­ta­lia), per rim­bor­sa­re la tera­pia per il dia­be­te, impon­ga al pazien­te di usa­re le len­ti smart (e può far­lo, cre­de­te­mi). Ecco che un’in­te­ra legio­ne di dia­be­ti­ci pri­ma del tut­to sco­no­sciu­ti sia a Goo­gle che a Novar­tis, improv­vi­sa­men­te avran­no un nome ed un cognome.

Ma non solo: done­ran­no i pro­pri dati sani­ta­ri ad entram­bi, in tem­po rea­le, 24 ore su 24.

Aggiun­gia­mo la pos­si­bi­li­tà che nel­le len­ti smart ven­ga­no aggiun­ti anche altri sen­so­ri. Quan­ti dati pos­so­no fini­re nel­le mani dei due peg­gio­ri assem­bra­men­ti mul­ti­na­zio­na­li al mondo?

Vir­tual­men­te infi­ni­ti. Sen­za nes­sun controllo.

In com­pen­so, due tra i più gros­si con­glo­me­ra­ti com­mer­cia­li al mon­do di con­trol­lo ne avran­no quan­to ne voglio­no. Qui non par­lia­mo di com­plot­ti­smo ma del­la rea­le, con­cre­ta pos­si­bi­li­tà che la liber­tà su que­sto pia­ne­ta diven­ti sem­pre più virtuale.

Que­sta è una del­le cose di cui ave­re vera­men­te paura!

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