Luci ed ombre del complottismo

E’ ora, e sem­pre più per­so­ne se ne ren­do­no con­to, di comin­cia­re a pen­sa­re in modo diver­so, ovve­ro di smet­ter­la di pen­sa­re che tutt­to vada bene e che sia tut­to per il nostro benes­se­re. Da qui nasce l’a­bi­tu­di­ne a met­te­re tut­to in dub­bio, tut­to al vaglio. Il pas­so suc­ces­si­vo è quel­lo di chie­der­si: “cui pro­de­st?”, chi ci guadagna?

Segui i sol­di! Dice­va­no in un film, pescan­do libe­ra­men­te dai manua­li FBI e CIA. Il che, por­ta qua­si inva­ria­bil­men­te a sco­pri­re cose di varia entità.

Il com­plot­ti­smo in real­tà nasce da una cer­ta fet­ta di per­so­ne che ini­zia­no pro­prio a chie­der­si cosa ci sia die­tro la con­di­zio­ne assur­da in cui sono costret­te a vive­re. Nel far­lo però, acca­de che mol­ti non ten­ga­no con­to del­la pro­pria igno­ran­za. E così facen­do, cado­no dal­la padel­la nel­la brace.

Sospet­ta­re il com­plot­to die­tro ogni cosa che non ci va bene non ha sen­so, nel­lo stes­so modo in cui esse­re con­vin­ti che qua­lun­que cosa pub­bli­ca­men­te accet­ta­ta come uti­le lo sia davvero.

Ma far­si veni­re il dub­bio (legit­ti­mo) su cosa dav­ve­ro non stia andan­do per il ver­so giu­sto in que­sto mon­do, ha inve­ce un sen­so eccome!

Ecco quin­di che il feno­me­no cono­sciu­to come “com­plot­ti­smo”, ha in real­tà del­le radi­ci più che sen­sa­te, che affon­da­no in una con­sa­pe­vo­lez­za cre­scen­te del­l’e­si­sten­za di pote­ri for­ti, al di là del­la comu­ne coscien­za, che tal­vol­ta gui­da­no gli even­ti, a livel­lo mon­dia­le, nazio­na­le, territoriale.

Che i gover­ni agi­sca­no sem­pre più sul­la base di moti­va­zio­ni occul­te non può esse­re nega­bi­le, e che gli stes­si, alla fine, sia­no sem­pre meno con­si­de­ra­bi­li come i prin­ci­pa­li atto­ri di quel­lo che vie­ne deci­so, mi pare altrettanto.

Da qui la luce del com­plot­ti­smo che, ten­den­do a cer­ca­re ciò che di non chia­ro esi­ste alle spal­le di un qual­sia­si anda­men­to, non fa altro che dele­git­ti­ma­re, legit­ti­ma suspi­cio­ne, la rea­le auto­ri­tà deci­sio­na­le di un gover­no o meglio, la rea­le moti­va­zio­ne dei suoi pre­sun­ti atti.

Per con­tro, lo stes­so com­plot­ti­smo, nel momen­to in cui dera­glia dal­la sud­det­ta, giu­sti­fi­ca­ta, facol­tà di sospet­ta­re per inven­tar­si, per l’ap­pun­to, com­plot­ti lad­do­ve non ne esi­sto­no (quan­to­me­no nel comu­ne sen­so del ter­mi­ne) apre la por­ta a tut­ta una serie di ombre.

La pri­ma è quel­la di diven­ta­re in real­tà schia­vo pro­prio di ciò che vor­reb­be com­bat­te­re. Non è dif­fi­ci­le infat­ti sov­ver­ti­re qual­co­sa di lumi­no­so (spe­cial­men­te nel­l’e­mi­sfe­ro occi­den­ta­le, estre­ma­men­te adu­so a que­sta pra­ti­ca), per far­lo sem­bra­re nefasto.

E così, pro­prio in vir­tù di que­sto “baco” di siste­ma, le teo­rie com­plot­ti­ste che potreb­be­ro anche ave­re un valo­re, dan­no la pos­si­bi­li­tà di esse­re deni­gra­te, per­den­do così qua­si com­ple­ta­men­te il pro­prio impatto.

Il che sareb­be già un gra­ve dan­no se non fos­se che poi acca­de che, oltre al sud­det­to, qual­cu­no aggi­nu­ge anche la per­ver­sio­ne al nega­ti­vo di valo­ri luminosi.

Sul­l’on­da del com­plot­ti­smo infat­ti risul­ta mol­to sem­pli­ce addi­ta­re come nega­ti­va l’o­ri­gi­ne di una fon­da­zio­ne, di un tru­st o di un qua­lun­que altro ente la cui ori­gi­ne è maga­ri del tut­to chia­ra. Anche sen­za nes­su­na pro­va, nep­pu­re indi­zia­ria, dato che l’im­men­sa super­fi­cia­li­tà, igno­ran­za e man­can­za di pre­sen­za tipi­ca di gran par­te del­la popo­la­zio­ne, ne garan­ti­rà comun­que una cer­ta diffusione.

La mania di con­di­vi­de­re qua­lun­que put­ta­na­ta su Face­book, pur­ché di sti­le “con­tro il nuo­vo ordi­ne mon­dia­le”, sen­za veri­fi­car­ne la con­si­sten­za o quan­to­me­no le fon­ti, garan­ti­sce infat­ti la dif­fu­sio­ne di qua­lun­que con­te­nu­to, ancor­ché fasullo.

E que­sta è la vera ombra di qual­co­sa che, di per sé, altro non sareb­be che un segno di risve­glio da par­te del­la gen­te (e non del­le per­so­ne) ma che spes­so, pur­trop­po, fini­sce per dare in real­tà ragio­ne ai suoi detrattori.

In buo­na sostan­za, una gran­de arma a favo­re del­la veri­tà diven­ta un enor­me van­tag­gio per la menzogna.

Con­di­vi­di
3 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
walter

Ciao Franz.

Vero!
Sono rima­sto mol­to col­pi­to dal fat­to che qua­si sem­pre i com­plot­ti­sti dan­no una visio­ne “nega­ti­va” del­le loro teo­rie e mol­to rara­men­te tro­va­no qual­co­sa di posi­ti­vo nel­le loro ricerche.
A pro­po­si­to, Franz, visto che hai com­men­ta­to un arti­co­lo di Pao­lo Fran­ce­schet­ti non è che sapre­sti dir­mi qual­co­sa su di lui.
Gra­zie ciao.

Franz
Reply to  walter

Ciao Wal­ter! di Pao­lo Fran­ce­schet­ti non so dir­ti nul­la se non quel­lo che si può tro­va­re sul suo sito. Ma devo dire che sono rima­sto vera­men­te col­pi­to per la sua luci­di­tà, uma­ni­tà e profondità.

walter
Reply to  Franz

Sem­bra anche a me una per­so­na pulita.