Capitan America: The Winter Soldier. Siamo al top!

Eh si, nien­te ma pro­prio nien­te da dire.

Un segui­to che non solo supe­ra il pri­mo epi­so­dio ma let­te­ral­men­te lo strac­cia da tut­ti i pun­ti di vista.

Reci­ta­zio­ne degna, anzi degnis­si­ma, non solo per Chris Evans ma per tut­ti i pro­ta­go­ni­sti, a comin­cia­re dal­la Johans­son, anco­ra più bel­la del soli­to for­se per la gra­vi­dan­za in cor­so duran­te le ripre­se del film, per pas­sa­re a Samuel Jack­son, duro cre­di­bi­lis­si­mo; otti­mo anche Seba­stian Stan nel ruo­lo del fan­ta­smi­co (si muo­ve dav­ve­ro come un fan­ta­sma) Win­ter Sol­dier, tor­men­ta­to quan­to stra­po­ten­te cat­ti­vis­si­mo. Una men­zio­ne per Emi­ly Van­camp, la par­ti­co­la­re bion­da attri­ce cana­de­se pro­ta­go­ni­sta del serial Reven­ge, che in que­sto Mar­vel Movie inter­pre­ta Sha­ron Car­ter con otti­ma effi­ca­cia (per quan­to bre­vi le sue sce­ne sono comun­que ben carat­te­riz­za­te). Men­zio­ne anche per Antho­ny Mac­kie, otti­mo inter­pre­te per Falcon

E poi… e poi c’è lui, il mito: Robert Red­ford che a 77 anni mostra anco­ra una for­ma fisi­ca invi­dia­bi­le e una postu­ra degna di un re! Il cat­ti­vo gli rie­sce benis­si­mo e, dav­ve­ro, dimo­stra una clas­se infinita.

Det­to que­sto, pas­sia­mo alla sto­ria, che non ti da un atti­mo di noia o di cedi­men­to. Asso­lu­ta­men­te non linea­re, dise­gna una tra­ma com­ples­sa e godi­bi­lis­si­ma, con rit­mi e tem­pi perfetti.

Gli effet­ti spe­cia­li sono al top di gam­ma. Duran­te tut­to il film riman­go­no qua­si com­ple­ta­men­te invi­si­bi­li, pur se ovvia­men­te omni­per­va­den­ti, ma esplo­do­no al ter­mi­ne del­la sto­ria con la sequen­za aerea fina­le, deci­sa­men­te mera­vi­glio­sa, for­se una del­le più bel­le mai realizzate.

Uni­ca pec­ca (se voglia­mo) la colon­na sono­ra di Alan Sil­ve­stri, che defi­ni­rei appe­na suf­fi­cien­te, dato che te la dimen­ti­chi anco­ra pri­ma del­la fine dei tito­li di coda.

E… a pro­po­si­to dei tito­li di coda: occhio alle sce­ne duran­te e dopo gli stessi.

In sin­te­si: da non per­de­re assolutamente!

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