Perchè la Ricerca Interiore?

In sen­so gene­ra­le, l’uo­mo ricer­ca sem­pre il pia­ce­re. Sia esso fisi­co, men­ta­le, psi­co­lo­gi­co o spi­ri­tua­le, qua­lun­que cosa fac­cia è deter­mi­na­ta da un uni­co sti­mo­lo: il piacere.

Dicia­mo che, al momen­to attua­le, sul pia­ne­ta Ter­ra, que­sta ricer­ca è un po’… devo­lu­ta. L’uo­mo infat­ti, ricer­ca al momen­to la fuga dal­la sof­fe­ren­za, più che il pia­ce­re. Il che non è esat­ta­men­te la stes­sa cosa.

Cer­ca­re il pia­ce­re è un con­to. Cer­ca­re il modo per non sof­fri­re è una fase pro­dro­mi­ca alla ricer­ca del pia­ce­re, ma alla fine è anco­ra tale, pur se anco­ra non focalizzata.

La ricer­ca inte­rio­re è l’u­ni­co modo per tro­va­re un pia­ce­re auten­ti­co, per­chè è una ricer­ca che ha come obiet­ti­vo quel­lo di tro­va­re l’in­di­vi­duo vero, quel­lo sepol­to sot­to una mon­ta­gna di rispo­ste auto­ma­ti­che a sti­mo­li ester­ni, più o meno rea­li, attua­li oppu­re trascorsi.

Ricer­ca­re sé stes­si non signi­fi­ca chiu­der­si in una grot­ta a medi­ta­re (anche se può esse­re un modo), quan­to anda­re alla ricer­ca di quan­to di vero ed ogget­ti­vo sia pre­sen­te al nostro interno.

La Ricer­ca Inte­rio­re quin­di, una vol­ta tro­va­to l’in­di­vi­duo, gli per­met­te di cer­ca­re un pia­ce­re auten­ti­co e non quel­lo che fino a quel momen­to ha scam­bia­to per tale.

Quan­do noi cer­chia­mo la fuga dal­la sof­fe­ren­za in real­tà non cer­chia­mo il pia­ce­re: no! Cer­chia­mo uno spa­zio in cui sia pos­si­bi­le non sof­fri­re. Per quan­to que­sto pos­sa sem­bra­re sen­sa­to, in real­tà è una ricer­ca che sov­ver­te com­ple­ta­men­te quel­la vera.

Ricer­can­do la fuga dal­la sof­fe­ren­za, gene­ria­mo infat­ti intor­no a noi una sor­ta di cam­po di pos­si­bi­li­tà, che con­sen­te la mes­sa in atto di tut­te le scel­le­ra­tez­ze cui assi­stia­mo quo­ti­dia­men­te da par­te di altri che, come noi, sono ter­ro­riz­za­ti dal­la stes­sa cosa. La dif­fe­ren­za tra noi e loro è che, per loro, la nostra sof­fe­ren­za è meno impor­tan­te del­la pro­pria. Ergo, ten­do­no a tra­va­sa­re la loro nel nostro cam­po di possibilità.

La fuga dal­la sof­fe­ren­za gene­ra la pau­ra del­la mor­te, del­la malat­tia, del­la pover­tà. Que­ste cose, a loro vol­ta gene­ra­no la ricer­ca del­la sicu­rez­za, per sod­di­sfa­re la qua­le tro­via­mo sem­pre qual­cu­no dispo­sto a dar­ce­ne un po’ in cam­bio di qual­che pez­zo del­la nostra libertà.

La Ricer­ca Inte­rio­re è tut­to quel­lo che si può oppor­re a que­sto dan­na­tis­si­mo cir­co­lo vizio­so. Tro­va­re noi stes­si signi­fi­ca diven­ta­re luci­di, quin­di acqui­si­re la capa­ci­tà di riflet­te­re. Sco­pri­re quin­di qua­le sia il vero pia­ce­re che andia­mo cer­can­do e… cercarlo.

Cer­can­do il pia­ce­re smet­tia­mo auto­ma­ti­ca­men­te di fug­gi­re dal­la sof­fe­ren­za. Inol­tre ci alli­neia­mo, per così dire, al moto di que­sto uni­ver­so (uni- ver­sum, ver­so l’U­no), armo­niz­zan­do­ci ad esso ed alle sue armo­ni­che principali.

Nes­su­no a quel pun­to ci può ven­de­re una fal­sa sicu­rez­za, per­chè non è più qual­co­sa che com­pria­mo. La nostra liber­tà risor­ge istan­ta­nea­men­te ful­gi­da e poten­te e pone fine alla pos­si­bi­li­tà altrui di inter­fe­ri­re con la nostra vita e la nostra evoluzione.

Se pen­sa­te che la Ricer­ca Inte­rio­re sia qual­co­sa di roman­ti­co quin­di… ave­te ragio­ne. E’ la cosa più bel­la che esi­sta, l’av­ven­tu­ra più ecci­tan­te, il per­cor­so più esaltante.

Ogni pic­co­la cosa nuo­va che sco­pri ti allar­ga l’o­riz­zon­te in modo incre­di­bi­le. E poi ti vie­ne voglia di con­di­vi­de­re quel­la cosa. E allo­ra ti dai da fare. Par­li con le per­so­ne. E sco­pri che anche loro han­no tro­va­to qual­co­sa che voglio­no con­di­vi­de­re con te.

Cer­to, incon­tri anche una mon­ta­gna di stron­zi, così ter­ro­riz­za­ti e attac­ca­ti al pro­prio ter­ro­re che fan­no di tut­to per­chè tu “rien­tri nei para­me­tri” del­la loro vita. E per que­sto ti insul­ta­no, ti minac­cia­no, si incazzano.

Ma fa par­te del gioco.

Per­chè alla fine que­sto è la Ricer­ca Inte­rio­re: il gio­co più bel­lo del mondo!

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