Troppi ciarlatani stanno rovinando le arti antiche

Per arti anti­che par­lo del­le anti­che cose che que­sto mon­do ha rice­vu­to in dote, come Yoga, Medi­ta­zio­ne, Ago­pun­tu­ra, Medi­ci­ne Tra­di­zio­na­li in gene­re e così via, men­tre per ciar­la­ta­ni inten­do tut­ta quel­la con­ge­rie di per­so­ne che si improv­vi­sa­no mae­stri, istrut­to­ri, esper­ti o spe­cia­li­sti in una o più di esse, sen­za aver­ne dav­ve­ro stu­dia­to o pra­ti­ca­to appro­fon­di­ta­men­te gli argomenti .

Cer­to, esi­sto­no le ecce­zio­ni, per­so­ne che entra­no così a fon­do in una mate­ria da ritro­var­si padro­ni di essa in un tem­po asso­lu­ta­men­te non para­go­na­bi­le con quel­lo nor­ma­le. Ma si trat­ta, appun­to, di eccezioni.

La nor­ma pur­trop­po è quel­la di cen­ti­na­ia di per­so­ne che affron­ta­no argo­men­ti anti­chi in cor­si “inten­si­vi” maga­ri di un paio di wee­kend e poi se ne van­no in giro a ven­de­re cor­si e pra­ti­che, sen­za alcun rispet­to ne per la mate­ria ne per le per­so­ne che inva­ria­bil­men­te fini­sco­no per abbindolare.

E dato che il mer­ca­to è costel­la­to di offer­te di que­sto tipo ecco che il ciar­la­ta­no tro­va sem­pre più spa­zio in cui muo­ver­si, sem­pre più pos­si­bi­li­tà di anda­re in giro ven­den­do la pro­pria igno­ran­za, spes­so abis­sa­le, a caro prezzo.

Il risul­ta­to è ovvio: mate­rie anti­che come lo Yoga si tro­va­no improv­vi­sa­men­te ad esse­re sem­pre più super­fi­cia­liz­za­te gra­zie a que­ste cen­ti­na­ia di improv­vi­sa­ti quan­to mal­de­stri istruttori.

Mi pare ovvio che, se qual­cu­no si iscri­ve ad un cor­so di qual­co­sa è per­chè, nel­la mag­gior par­te dei casi, desi­de­ra impa­ra­re la mate­ria ergo altret­tan­to pro­ba­bil­men­te, se non ha espe­rien­za in meri­to, non sarà in gra­do di distin­gue­re un vero inse­gnan­te di Yoga da qual­cu­no che si è for­ma­to maga­ri per cor­ri­spon­den­za, e che ha si e no pra­ti­ca­to per un anno. Dopo aver segui­to un cor­so con un per­so­nag­gio di que­sto livel­lo, la con­clu­sio­ne non può che esse­re, dopo poche lezio­ni, che lo Yoga è una sce­men­za oppu­re una for­ma di gin­na­sti­ca o peggio…

Ma anche nel cam­po del­l’a­go­pun­tu­ra, un’au­ten­ti­ca scien­za che, se pra­ti­ca­ta da mani esper­te sor­ti­sce effet­ti a vol­te qua­si mira­co­lo­si, abbia­mo un’in­cre­di­bi­le dequa­li­fi­ca­zio­ne del set­to­re, gra­zie a leg­gi come quel­la ita­lia­na che con­sen­to­no a chiun­que sia in pos­ses­so di una lau­rea in medi­ci­na di pra­ti­ca­re ago­pun­tu­ra, maga­ri dopo aver sem­pli­ce­men­te let­to un paio di libri sul­l’ar­go­men­to o aver fre­quen­ta­to una scuo­la ma sen­za aver mai pra­ti­ca­to real­men­te la mate­ria. Per for­za che poi le per­so­ne andran­no a pen­sa­re che l’a­go­pun­tu­ra non fun­zio­na: per­chè è vero, se si fini­sce nel­le mani di qual­cu­no che non ha la mini­ma idea di quel­lo che sta real­men­te facendo. 

In sin­te­si il pro­ble­ma è sem­pre quel­lo: il dio denaro.

Per dena­ro si crea un’of­fer­ta, quel­la di “cor­si di for­ma­zio­ne” spes­so a dir poco ridi­co­li, che incon­tra una doman­da, quel­la di per­so­ne che deci­do­no di coglie­re la moda del momen­to e sfrut­ta­re una ten­den­za per fare sol­di, in fret­ta e col minor sfor­zo possibile.

Il risul­ta­to è una situa­zio­ne infla­zio­na­ta dal­l’in­com­pe­ten­za quan­do non dal­la mala fede, nel­la qua­le chi dav­ve­ro ha qual­co­sa di effi­ca­ce da met­te­re in atto, inse­gna­re o tra­smet­te­re, diven­ta dif­fi­ci­le da distrin­gue­re dal­la marea di mil­lan­ta­to­ri che si pre­sen­ta­no sul mer­ca­to con mez­zi spes­so mol­to più effi­ca­ci di chi a que­ste arti si dedi­ca con e per passione.

Una situa­zio­ne in cui i nor­ma­li detrat­to­ri (peral­tro spes­so moti­va­ti anch’es­si da prin­ci­pi esclu­si­va­men­te eco­no­mi­ci) sguaz­za­no e van­no a noz­ze, poten­do offri­re sem­pre più esem­pi a sup­por­to del­le pro­prie teorie.

Eppu­re, nono­stan­te que­sto, c’è qual­co­sa che si può fare. Occor­re che chi vera­men­te ha una pre­pa­ra­zio­ne in que­sti cam­pi si fac­cia vede­re, dia una pos­si­bi­li­tà alle per­so­ne di accor­ger­si che esi­sto­no livel­li diver­si di serie­tà e com­pe­ten­za cui fare rife­ri­men­to. Poi, come spes­so acca­de, que­sto por­ta ad una natu­ra­le sele­zio­ne e migra­zio­ne di chi cer­ca qual­co­sa di più vero, più pro­fon­do, dal ciar­la­ta­no di tur­no ver­so un inse­gnan­te serio, un pra­ti­can­te esper­to, uno spe­cia­li­sta preparato.

Una sele­zio­ne natu­ra­le, mi vie­ne da dire, tra­mi­te cui chi dav­ve­ro vuo­le impa­ra­re o curar­si, sep­pur tra mil­le dif­fi­col­tà, fini­sce per tro­va­re quel­lo che cerca.

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