Fratelli e sorelle… buonasera!

La fra­se di esor­dio del nuo­vo Papa, che tra nome scel­to (Fran­ce­sco) e sem­pli­ci­tà di auto­pre­sen­ta­zio­ne mi ha col­pi­to. Per una vol­ta, par­lan­do di uomi­ni di chie­sa, ho una speranza.

Una spe­ran­za ali­men­ta­ta più che altro dal silen­zio. Il silen­zio che que­st’uo­mo ha richie­sto e otte­nu­to, come for­ma di pre­ghie­ra per lui stesso.

Ho ascol­ta­to la sua fra­se in diret­ta, alla radio, e devo dire che il silen­zio che è segui­to mi è arri­va­to addos­so come una can­no­na­ta; la poten­za di cen­ti­na­ia di miglia­ia di per­so­ne che di col­po tac­cio­no pre­gan­do per colui che per la loro fede rap­pre­sen­ta il Padre­ter­no in ter­ra è sta­ta incredibile.

Tut­te le tra­smis­sio­ni che sono segui­te han­no accu­ra­ta­men­te evi­ta­to di par­la­re di que­sto, in par­te per la colos­sa­le igno­ran­za che con­trad­di­stin­gue i pen­ni­ven­do­li di ogni nazio­ne, in par­te (e soprat­tut­to) per­chè il pri­mo atto di que­sto papa è sta­to un atto che da alle per­so­ne un pote­re: il pote­re del­la benedizione.

E que­sto, Fran­ce­sco lo sa bene. C’è sta­ta più ener­gia in quei tren­ta secon­di di silen­zio che in tut­to il papa­to di Bene­det­to XVI e maga­ri anche in quel­lo di chi l’ha preceduto.

Una pre­ghie­ra è una pre­ghie­ra. E’ vero che mol­te pre­ghie­re non si ele­va­no oltre un metro sopra la nostra testa ma è anche vero che la for­za del silen­zio a vol­te spin­ge il pote­re del­la pre­ghie­ra ben in alto nel regno dei cieli.

E que­sto, indi­pen­den­te­men­te dal­la fede nel cui ambi­to vie­ne prodotta.

Esi­sto­no for­ze che rac­col­go­no le nostre pre­ghie­re. Chia­ma­te­le come vole­te, ma esi­sto­no. Per que­sto è pos­si­bi­le che que­sto papa pos­sa fare la dif­fe­ren­za, essen­do alla gui­da di una del­le reli­gio­ni più dif­fu­se del pianeta.

Ecco per­chè ho una speranza.

Augu­ri Jor­ge, Fran­ce­sco, a te e a tut­ti quel­li che guiderai.

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4 Commenti
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Daniele

La magia del silen­zio mi ha coin­vol­to emo­ti­vamn­te in quel­l’an­go­lo sano del­la mia ani­ma ripor­tan­do sus­sur­ri di una fede in par­te per­sa, cre­do nel cam­mi­no di fede di que­sto uomo che mani­fe­sta i suoi pen­sie­ri con la sem­pli­ci­tà di un bam­bi­no, sol­le­ti­can­do quel­la par­te di te che for­se cre­de­vi di aver perso.
Con­di­vi­do la tua rifles­sio­ne, otti­mo articolo…consigliato.
Un caro saluto,
Daniele.

Franz
Reply to  Daniele

Mah… que­st’uo­mo non mi pare esat­ta­men­te un bam­bi­no e nep­pu­re un sem­pli­ce. .. nep­pu­re per tra­sla­to, anzi… ma come ho det­to nel­l’ar­ti­co­lo mi da qual­che spe­ran­za. Ricor­dia­mo­ci comun­que che si trat­ta sem­pre di un pre­te e, pri­ma anco­ra, di un gesuita.

Roberto Rini

la fac­cia è buo­na, la pre­sen­ta­zio­ne pure… ma, a dir­la tut­ta, due paro­li­ne un pò “mon­dia­li” pote­va dir­le… ha cita­to roma due o tre vol­te, ma era leg­ger­men­te in mon­do visio­ne eh… ok..emozione.. e poi sì, rima­ne gesui­ta eh… “evan­ge­liz­za­re roma”… insom­ma gesui­ta è..
ma maga­ri ha un buon cuo­re, e non è poco di sti tempi…

ps: lascia­mo agli sto­ri­ci poi le valu­ta­zio­ni sul suo pas­sa­to argen­ti­no, per­chè se ne sen­to­no di tut­ti colo­ri adesso