Crisi e cambiamento, come in alto così in basso.

Gran­di cam­bia­men­ti, ci inse­gna la sto­ria, sono sem­pre pre­ce­du­ti da gran­di cri­si: perio­di più o meno lun­ghi di ten­sio­ni socia­li, cri­si poli­ti­che, eco­no­mi­che, finan­zia­rie e via dicendo.

Mag­gio­re è il cam­bia­men­to, mag­gio­re è la pro­fon­di­tà del­la cri­si (anche se spes­so la dura­ta del­la stes­sa non segue la mede­si­ma legge).

Quel­lo che non pos­sia­mo sape­re, ma che pos­sia­mo inve­ce dedur­re dal­le testi­mo­nian­ze sto­ri­che, è quel­lo che acca­de a livel­lo indi­vi­dua­le nel cor­so di que­ste cri­si, di que­sti inter­tem­pi tra una cosa e quel­la successiva.

Il respi­ro segue sem­pre lo stes­so rit­mo: 4 fasi com­po­ste da inspi­ro, pau­sa, espi­ro, pau­sa. Sem­pre, tra due fasi atti­ve, c’è un inter­tem­po in cui le cose sem­bra­no ral­len­ta­re, fer­mar­si. Il nostro respi­ro for­ni­sce un model­lo di quel­lo che, su ben mag­gio­re sca­la tem­po­ra­le, acca­de nel mondo.

E allo­ra anche a noi indi­vi­dui, frat­ta­le ridot­to del­la socie­tà in cui vivia­mo, toc­ca la crisi.

Ma non si trat­ta solo di quel­la ester­na, eco­no­mi­ca e socia­le che sta inve­sten­do il nostro paese.

Si trat­ta di tan­te pic­co­le cri­si per­so­na­li, pic­co­le se rap­por­ta­te al tut­to ma affat­to tali se vis­su­te dall’interno.

Per­so­nal­men­te riten­go che l’I­ta­lia sia arri­va­ta ad un pun­to di svol­ta, così come l’Eu­ro­pa. La pre­sen­za alla gui­da dei sin­go­li pae­si di per­so­nag­gi che rive­la­no sem­pre più, ad ogni gior­no che pas­sa, la pro­pria ina­de­gua­tez­za (nel miglio­re dei casi) coin­ci­de con quel sen­ti­men­to di altret­tan­ta empas­se, quel sen­so di vuo­to che mol­ti oggi spe­ri­men­ta­no a livel­lo personale.

La logi­ca del­l’a­vi­di­tà, su cui tut­to il mon­do sostan­zial­men­te si muo­ve, cre­do abbia fat­to il pro­prio tem­po. Allo stes­so modo la super­fi­cia­li­tà e la lon­ta­nan­za da un sen­ti­re più pro­fon­do, più dedi­to all’a­mo­re, han­no altret­tan­to esau­ri­to il pro­prio ciclo.

Il sen­so di vuo­to, la pau­ra, la ten­sio­ne che in que­sto perio­do si van­no accu­mu­lan­do sul­le nostre teste e sui nostri cuo­ri, a mio pare­re altro non sono che il rifles­so per­so­na­le, indi­vi­dua­le, del­la cri­si di un inte­ro siste­ma che sta per arri­va­re alla logi­ca fine del pro­prio ciclo di vita.

Quel­lo che segui­rà, sia a livel­lo glo­ba­le che indi­vi­dua­le, non ci è dato di saper­lo. Ma l’in­ter­tem­po e il modo in cui sapre­mo viver­lo, maga­ri rivol­gen­do lo sguar­do in dire­zio­ni inso­spet­ta­te, come al pro­prio inter­no, quel­lo si che dipen­de da noi.

E per tut­to il resto, sta­vol­ta, non c’è master­card che tenga.

Una vol­ta in più… come in alto, così in basso.

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Andrea

Con­di­vi­do in pie­no. Come in alto così in bas­so. E pen­so che que­sto pun­to di vista che hai espo­sto, potreb­be esse­re di aiu­to a mol­ti che, caden­do nel­l’ag­gua­to dei media che, come al l soli­to (alme­no fino ad ora 😉 ), sot­tli­nea­no solo la par­te nega­ti­va del­la meda­glia, fini­sco­no per non vede­re via d’u­sci­ta e, così facen­do, per una sor­ta di leg­ge ana­lo­ga a quel­la sopra: così den­tro così fuo­ri, ali­men­ta­no la pesan­tez­za del­la situa­zio­ne. Buo­na giornata!

valentina petrova

Che paura!!!Vorrei tan­to sapere,se,per caso,gli indi­vi­dui umani,potessero trovare,ognuno per se stes­so intendo,la via d’uscita,la “salvezza”,la grot­ta di Ala­di­no insomma(perche è di quel­lo che si discorre,no?)…avrebbero letto,si sareb­be­ro inte­res­sa­ti dal­la cri­si ?!La mia è una doman­da retorica,vero,ma anche un po polemica,e la leg­ge­ra aggres­sio­ne con­te­nu­ta in essa,la riser­bo per me stessa.Buona “for­tu­na” a tutti!Ho dimen­ti­ca­to-vi amo tantissimo!!!E que­sto sen­ti­men­to nes­su­na crisi,o forza,opp.chicchessia,me lo puo togliere.