Mio. Una parola da cancellare.

Sam­sung ed Apple si stan­no facen­do la guer­ra. A suon di bre­vet­ti, pater­ni­tà, idee. Alla fine, quel­lo che ha uno non ha l’al­tro e viceversa.

Entram­be sfrut­ta­no la mano­do­pe­ra a minor costo, per fab­bri­ca­re i loro pro­dot­ti con il mas­si­mo pro­fit­to. Entram­be fareb­be­ro di tut­to per ave­re il con­trol­lo del mer­ca­to. Ma il mer­ca­to non è un’en­ti­tà astrat­ta: il mer­ca­to… sia­mo noi. Noi che com­pria­mo i loro pro­dot­ti (una vol­ta, quan­do c’e­ra­no i sol­di…). Noi che usia­mo i loro telefoni.

E pure noi uten­ti ci divi­dia­mo in fazio­ni, pro uno e con­tro l’al­tro. Eppu­re, se que­sti due colos­si, sem­pli­ce­men­te, si unis­se­ro, ci sareb­be da man­gia­re per entram­bi. Cer­to, non ci sareb­be la pre­do­mi­nan­za di uno o del­l’al­tro, ma qua­le incre­di­bi­le van­tag­gio per la socie­tà umana.

Pen­sa­te ad un iSam­sPho­ne con le carat­te­ri­sti­che miglio­ri dei due siste­mi ope­ra­ti­vi e dei due hard­ware. Un appa­rec­chio che dav­ve­ro potreb­be por­ta­re le comu­ni­ca­zio­ni ad un nuo­vo livel­lo tec­no­lo­gi­co incredibile.

Pen­sa­te ad una com­mu­ni­ty glo­ba­le di svi­lup­pa­to­ri, dove chiun­que abbia un’i­dea la può met­te­re a dispo­si­zio­ne di tut­ti a cifre irri­so­rie, tan­to può con­ta­re su un baci­no di uten­za pra­ti­ca­men­te infinito.

E que­sto è solo per par­la­re di smart­pho­ne, ma potrem­mo esten­de­re il con­cet­to a tut­to; al sape­re, alla tec­no­lo­gia, alla medicina.

Pen­sa­te se in tut­to il mon­do le indu­strie far­ma­ceu­ti­che deci­des­se­ro che a con­ta­re è la salu­te del­l’uo­mo e non solo la loro immen­sa, schi­fo­sa, degra­da­ta tasca. Quan­te per­so­ne potreb­be­ro acce­de­re a cure oggi per loro impensabili?

Quan­ti bam­bi­ni si potreb­be­ro sal­va­re, inve­ce di mori­re a frot­te come mosche, ucci­si da un sem­pli­ce raf­fred­do­re oppu­re dal­la fame?

“MIO!” tut­to mio, poi maga­ri anche di qual­cun altro, ma pri­ma di tut­to… MIO!

Non “NOSTRO”, per amor del cielo!

Padre NOSTRO che sei nei Cie­li, dice la pre­ghie­ra, non Padre MIO!

MIO non esi­ste! Mio è l’in­ven­zio­ne più demo­nia­ca che sia mai sta­ta vara­ta sul pia­ne­ta Ter­ra. Se Sata­na stes­se in una paro­la sta­reb­be in que­sta: MIO! La pro­prie­tà pri­va­ta! La defi­ni­zio­ne del­la sepa­ra­zio­ne resa realtà!

Se nes­su­no con­si­de­ras­se “SUO” alcun­chè, non gli man­che­reb­be mai nul­la! Se tut­ti con­di­vi­des­si­mo ciò che ci capi­ta per le mani… ma che mon­do mera­vi­glio­so sareb­be? La fine del­la gelo­sia, dei fur­ti, degli omi­ci­di. La fine del dena­ro, dei pre­sti­ti, dei mutui.

Ma soprat­tut­to la fine del­la pover­tà, dei sopru­si e del­la pre­va­ri­ca­zio­ne. La fine del copy­right e del­la licen­za d’u­so. La fine di quel­la immon­da por­ca­ta che è il dirit­to d’au­to­re. Del­le Major e dei bre­vet­ti, di quel­li che pos­so­no e che non possono.

Il para­di­so in Ter­ra, sareb­be, altro che!

Ecco… lo sape­vo: mi è par­ti­to il soli­to embolo!

Con­di­vi­di
2 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Fede

hai descrit­to il mon­do tra qual­ke milion­ci­no di anni, mi sa (:

Sting

Dài, un’em­bo­lo di cuo­re, però.
Che, per­so­nal­men­te, mi ha toccato.…
.… Nel cuo­re, caz­zo! Ma dove mai ti imma­gi­ni…! :deny: