Heather’s Corner: Quelli col complesso dell’occhio di bue

Ci sono uomi­ni che han­no il biso­gno vita­le, estre­mo, impre­scin­di­bi­le di vive­re una vita sot­to i riflet­to­ri. In sen­so lato, il più del­le vol­te. Di rado, anche in sen­so let­te­ra­le. Ven­ti­quat­tro ore al gior­no. Set­te gior­ni a set­ti­ma­na. Dai ven­tot­to ai tren­tun gior­ni al mese. E’ vero. Qual­cu­no l’ho cono­sciu­to anche io. E me ne sono fat­ta una ragio­ne. Ma di un paio (e dico un paio per non allar­ma­re più di tan­to) ho la cer­tez­za scien­ti­fi­ca. Espe­rien­ze vis­su­te da ami­che che non vedo più da qual­che tem­po. I loro mari­ti, ex mari­ti a dire il vero (ma come potreb­be esse­re altri­men­ti?), si nutro­no di popo­la­ri­tà. Ma se ne nutro­no in manie­ra dav­ve­ro nevrotica.

Sof­fro­no di buli­mia da con­sen­so. Si alza­no la mat­ti­na e can­ta­no can­zo­ni di cui nem­me­no ricor­da­no il titolo.

Fan­no la doc­cia impo­stan­do la voce, man­co fos­se­ro can­tan­ti lirici.

Fan­no la pipì anco­ra in pre­da all’abbraccio di Mor­feo, la testa pog­gia­ta all’avambraccio con­tro il muro, e pro­va­no lo sguar­do assas­si­no per la segre­ta­ria dell’Amministratore Dele­ga­to che met­te in cima alla lista i loro nomi e le loro sup­pli­che (e poi maga­ri, se glie­la dà, anco­ra meglio).

Sie­do­no sul­la taz­za e… “lavo­ra­no” sul dia­fram­ma. Eh, per­bac­co! La voce, signo­ri, la voce.
Biso­gna ave­re un bel tono maschio se si vuo­le tro­va­re for­tu­na in amo­re e sul lavo­ro. Una di quel­le voci sua­den­ti, vel­lu­ta­te, pro­vo­can­ti, impo­sta­te. Soprat­tut­to se la cosa che san­no fare meglio è rac­con­tar bugie. Ma di quel­le che ci vuo­le un tac­cui­no al gior­no solo per ricor­dar­se­le tutte!

Ora, Chia­ra e Lau­ra, le due ami­che in que­stio­ne, han­no mol­la­to i due pri­mat­to­ri per ragio­ni diver­se. La pri­ma per­ché pare aves­se una rela­zio­ne extra­co­niu­ga­le (lei, inten­do) e il buon Mar­ti­no (l’ex mari­to) lo ha sco­per­to per caso (sostie­ne lui, che cono­sco bene) da un sms sul cel­lu­la­re. Pec­ca­to che Chia­ra fos­se alla sua pri­ma espe­rien­za fuo­ri dal matri­mo­nio e pra­ti­ca­men­te inna­mo­ra­ta di Mar­co (sostie­ne lei).

Mar­ti­no, inve­ce, è sem­pre sta­to un liber­ti­no. Con­vin­to pure di esse­re bel­lo, desi­de­ra­bi­le, col­to, intel­li­gen­te, galan­tuo­mo e con tan­to da offri­re, eco­no­mi­ca­men­te e ses­sual­men­te. Che devo dire? Io non ho mai avu­to il… pia­ce­re e… l’onore di spe­ri­men­ta­re sul­la mia pel­le l’ultima dote in elen­co ma riguar­do al resto, chi lo cono­sce sa bene che si trat­ta di fan­ta­sie costrui­te ad hoc. Mar­ti­no non è bel­lo. Anzi, potrei affer­ma­re sen­za tema di smen­ti­ta che è brut­ti­no anzi­ché no. Mol­to bruttino.

Una chia­vi­ca, in pratica.

Un den­te ogni quar­to d’ora, l’ipotesi di una capi­glia­tu­ra arro­sti­ta, un fisi­co da bri­sco­la con adi­pe in ecces­so, trop­pe efe­li­di e pochi musco­li. D’accordo. Mi fer­mo con l’elenco del­le osce­ni­tà per­ché sono una signo­ra, dopo tutto.

In ogni caso, Chia­ra mi con­fi­da­va che non è mai sta­to un feno­me­no nem­me­no a let­to. Bra­vo, per cari­tà. Sa quel che si fa e come lo si fa. In tre mos­se. E tut­to fini­sce lì.
Dura­ta media ven­ti minu­ti scar­si. Fan­ta­sia zero. Bacio con sol­le­va­men­to gon­na o pal­peg­gia­men­to chiap­pa (destra, in gene­re). Slac­cio bot­to­ni cami­cet­ta o sfi­la­men­to maglia, sgan­cio reg­gi­se­no a tem­po di record e poi la clas­si­ca sce­neg­gia­tu­ra da tut­ti in famiglia.

Bon! Fine del film, dire­te voi. E allo­ra che c’entra il com­ples­so del riflet­to­re? C’entra. Ave­va­no la came­ra pie­na di spec­chi. Il fat­to è che il buon Mar­ti­no non guar­da­va Chia­ra o… be’, sì, insom­ma, quel­lo che dove­va. No, lui guar­da­va se stes­so, le sue espres­sio­ni, le noc­cio­li­ne sul bici­pi­te del brac­cio in ten­sio­ne del momen­to. Se non è mania da pro­ta­go­ni­smo que­sta! Non solo. Mar­ti­no il ruba­cuo­ri osten­ta con mal­ce­la­ta indif­fe­ren­za l’auto del­la settimana.

Il suo lavo­ro da Yesman di una gran­de mul­ti­na­zio­na­le (come se una mul­ti­na­zio­na­le potes­se esse­re defi­ni­ta “pic­co­la”!) di pro­dot­ti cosme­ti­ci, non si sa bene come, gli ha sem­pre per­mes­so di cam­bia­re auto una vol­ta al mese. Auto azien­da­le in pre­sti­to d’uso. Se non è for­tu­na sfac­cia­ta que­sta per uno come lui!

Ci va all’aperitivo al Dia­na a Mila­no. Tut­te le sacro­san­te sere che Dio ha la bon­tà di man­da­re in ter­ra. Rigo­ro­sa­men­te sen­za moglie (ai tem­pi in cui Chia­ra era anco­ra sua moglie) e per fare la pro­va del nove con le bel­le figlio­le che baz­zi­ca­no il luo­go. Oppu­re la bel­la figlio­la se la por­ta­va diret­ta­men­te dall’ufficio. Maga­ri una model­la che ave­va appe­na fir­ma­to un con­trat­to per l’imminente cam­pa­gna di una cre­ma ras­so­dan­te anti­cel­lu­li­te (di cui la signo­ri­na era total­men­te pri­va, com’è ovvio!).

Ma le cose che han­no sem­pre dato fasti­dio alla mia ami­ca Chia­ra sono ben altre. Che Mar­ti­no fos­se fedi­fra­go lo sape­va bene fin da tem­pi non sospet­ti. E in fon­do, pazien­za. Qua­le uomo non lo è? Quel­lo che non pote­va sop­por­ta­re è che non uscis­se mai dal suo ruo­lo di pro­ta­go­ni­sta del­la vita. Nem­me­no in casa.

Le cia­bat­te o pan­to­fo­le non era­no pre­sen­ti nel­la sua scar­pie­ra. Mocas­si­ni da bar­ca per il sog­gior­no, tutt’al più. Una magliet­ta mez­za sbrin­del­la­ta con un buchi­no lun­go la cuci­tu­ra sot­to l’ascella per la nan­na? Man­co a par­lar­ne. Mica sia­mo al cen­tro di recu­pe­ro! Que­sta è casa…. Azz! Non lo pos­so dire, vab­bè. Per la nan­na, comun­que, pigia­ma di seta. Nero e grif­fa­to. Come le len­zuo­la in cui obbli­ga­va a dor­mi­re la pove­ra Chia­ra. Già bell’e pron­ti per la sepol­tu­ra, insomma.

E l’arredamento di casa? Solo per la cuci­na (dodi­ci metri qua­dri… via, con­ce­dia­mo­glie­lo, quin­di­ci) all’epoca in cui l’euro era solo un pen­sie­ro non anco­ra scrit­to su car­ta, ave­va spe­so la bel­lez­za di cin­quan­ta milio­ni. Oh! Un tavo­lo quat­tro sedie due metri di pen­si­li, una lava­sto­vi­glie, un lavel­lo, un pia­no a quat­tro fuo­chi e qual­che altra roba trop­po ver­de scu­ro, trop­po luci­da e trop­po poco pra­ti­ca spar­sa qua e là. Che poi a casa ci man­gia­va­no una vol­ta a set­ti­ma­na. Quan­do anda­va bene.

E già, per­ché i tipi come “il” Mar­ti­no ama­no man­gia­re al risto­ran­te, nono­stan­te ulce­re ed ernie di vario gene­re tra l’esofago e l’intestino. Piut­to­sto si face­va le fle­bo di maa­lox e bicar­bo­na­to appe­na tor­na­to a casa. Sen­za con­ta­re rumo­ri d’aria di vario tipo che Chia­ra face­va fati­ca a pren­de­re son­no, poveraccia.

Ma al risto­ran­te non si rinun­cia­va! Ché come si fa ad aver spo­sa­to un’autostrada di don­na con due tet­te (“ria­sfal­ta­te”, of cour­se!) da sve­ni­men­to e non far­si vede­re con lei? Sarà esi­bi­zio­ni­sta, ma mica sce­mo, il Mar­ti­no! E tut­to som­ma­to a Chia­ra sta­va bene. Nien­te sfri­go­la­men­ti e spa­del­la­men­ti, nien­te deter­si­vi per lava­re piat­ti e sto­vi­glie, nien­te bri­cio­le da spaz­za­re dal pavi­men­to del­la cuci­na. Ma il fat­to che doves­se sem­pre vesti­re come un mani­chi­no da vetri­na di bou­ti­que, non è che lo dige­ris­se più di tan­to. Ha sem­pre pre­fe­ri­to un paio di jeans, scar­pe da ten­nis e maglia. Quest’ultima però, sì, scol­la­ta. Ché c’ha tut­to quel ben­di­dio da far­si invidiare!

In quan­to a Lau­ra e al suo ex, Gia­co­mo, la sto­ria è più o meno la stes­sa. Sve­glia col can­to da che gan­zo che sono. Dove­ri coniu­ga­li pri­ma di cola­zio­ne e dopo cena (come tim­bra­re il car­tel­li­no, insomma).

Ma qui c’è una sostan­zia­le dif­fe­ren­za. A Gia­co­mo non è mai anda­to giù il fat­to che Lau­ra fos­se più apprez­za­ta di lui sul lavo­ro. Fin­ché la bam­bi­na è sta­ta buo­ni­na nel suo ango­lo a far­si il maz­zo sen­za rico­no­sci­men­to alcu­no, allo­ra tut­to è fila­to liscio. O qua­si, per la verità.

Già un mese dopo il matri­mo­nio, la scia­gu­ra­ta si era per­mes­sa di far nota­re al novel­lo spo­so che si sta­va intrat­te­nen­do con un cono­scen­te sui mas­si­mi siste­mi del­la vita (play­sta­tion e annes­si) che era­no le nove di sera e a casa il fri­go­ri­fe­ro urla­va “Sì ven­det­ta tre­men­da ven­det­ta!” e che se vole­va­no met­te­re qual­co­sa sot­to i den­ti dove­va­no fare la spe­sa e il super­mer­ca­to avreb­be chiu­so i bat­ten­ti di lì a poco e quin­di maga­ri lei anda­va o anco­ra meglio se anda­va­no via insie­me (per non tor­na­re indie­tro a prenderlo)…

Ecco, men­tre con un tono mol­to gar­ba­to dice­va que­ste cose, li novel­lo spo­so non ha esi­ta­to un istan­te ‑cari­no!- Si è vol­ta­to ver­so di lei, pre­sen­te il mal­ca­pi­ta­to cono­scen­te e le ha vomi­ta­to in fac­cia le seguen­ti paro­le: “Ecchec­caz­zo! Che rot­tu­ra di pal­le. Fai una cosa, vac­ci da sola al super­mer­ca­to e vedi se nel­la cor­sia del­la frut­ta ci tro­vi pure un avvocato!”

Il cono­scen­te ha avu­to un man­ca­men­to ma ha fat­to fin­ta di salu­ta­re uno che pas­sa­va di lì, che però nem­me­no si ricor­da­va chi fosse.

A Lau­ra, dopo un istan­te di smar­ri­men­to e una fit­ta lan­ci­nan­te al pet­to, è sali­ta la caro­gna. Orgo­glio. E’ sta­to solo quel­lo a tener­la in vita.

Ma tor­nan­do al lavo­ro: nel momen­to in cui alcu­ni col­le­ghi o ami­ci o clien­ti del Gia­co­mo gli han­no fat­to nota­re quan­to era bra­va Lau­ra e che for­tu­na aves­se avu­to a incon­tra­re una don­na coi controca…mpi come lei, oltre che mol­to cari­na, apri­ti cielo!

Son comin­cia­ti i guai. Il Gia­co­mo è anda­to cer­car­si le sue bel­le con­fer­me pres­so altri lidi. Ses­so, ses­so, ses­so e… tan­ta com­pren­sio­ne, pover’uomo! E poi, ses­so e tan­te coc­co­le. Sem­bra­va il rema­ke live de l’incompreso! Tua moglie pen­sa a far­si una car­rie­ra e tu inve­ce hai biso­gno di un’ombra che ti segua e maga­ri ti fac­cia anche da segre­ta­ria e maga­ri un po’ da mam­ma e da gei­sha e per­ché no da infer­mie­ra. E que­sta scia­gu­ra­ta di Lau­ra che inve­ce pen­sa solo a por­ta­re avan­ti il vostro busi­ness comu­ne. Maga­ri lavo­ran­do anche fino alle quat­tro del mat­ti­no. Un mostro di don­na, una vira­go sen­za cuo­re. Una che vuo­le rubar­ti la sce­na! Ma chi è l’uomo a casa? Tu o lei?

Sacri­le­gio! Ecco, è anda­ta così per un bel po’. Fino al gior­no in cui Lau­ra i maro­ni se li è sfran­ti dav­ve­ro e gli ha det­to che, se si dove­va vive­re uno al Man­za­nar­re e l’altro al Reno, for­se, piut­to­sto che sol­le­var la cruen­ta pol­ve­re via cavo (che anche la Tim ce ne ave­va pie­ne le gona­di), sareb­be sta­to più pro­dut­ti­vo ren­de­re uffi­cia­le lo scio­gli­men­to del lega­me amoroso.

E anche in quel caso, mica è fini­ta con una bel­la sana lite e un vai a dar via il bru­sca reci­pro­co come nel­le sane sepa­ra­zio­ni del ter­zo mil­len­nio. Cer­to che no. Gia­co­mo ha pen­sa­to bene che quel­lo, pro­prio quel­lo, fos­se il momen­to per ripren­der­si la sce­na per inte­ro. Ha vaga­to per il mon­do (fami­glia, ami­ci, cono­scen­ti, col­le­ghi, tut­to face­va al caso suo) col dor­so del­la mano destra sul­la fron­te, lo sguar­do luci­do di col­li­rio, la schie­na cur­va in sti­le gob­bo di notre dame de paris e un’aria da vit­ti­ma sen­za via di scampo.

Ripe­te­va all’ossessione che Lau­ra lo ave­va lascia­to per­ché non era più inna­mo­ra­ta di lui ma ave­va un nuo­vo amo­re sul lavo­ro. Bal­le ato­mi­che! Anco­ra oggi, la que­stio­ne riaf­fio­ra ogni tan­to in fami­glia e nes­su­no cono­sce la veri­tà. Un po’ per via del men­da­ce Gia­co­mo, un po’ per­ché Lau­ra si fa i fat­ti suoi e non le va di fini­re al gab­bio per un omi­ci­dio che, per ovvie ragio­ni, dovreb­be com­met­te­re sot­to i riflet­to­ri. Altri­men­ti che mor­te avreb­be Gia­co­mi­no, ‘sto gran capo­sti­pi­te dei pirla!

Insom­ma, occhio a per­de­re la testa per quel­li che van­no in giro spe­ran­do di bec­ca­re la luce di un riflet­to­re anche men­tre si tol­go­no il prez­ze­mo­lo dai den­ti. Non si accor­go­no che esi­ste­te fin­ché non pren­de­te il loro posto da pro­ta­go­ni­sti. E lì sono solo dei gran fat­ti vostri! O ve la date a gam­be o l’inferno e il giro­ne dei vani­to­si (che non mi ricor­do come si chia­ma) sono nien­te in con­fron­to a quel­lo che vi farà passare.

Mora­le: Scar­ta­re a prio­ri sen­za pie­tà. Anche solo per una svel­ti­na. Si sa mai chi c’era pri­ma e chi ci sarà dopo. Ma soprat­tut­to, si sa mai ci son le tele­ca­me­re nascoste.

(l’interpretazione in bre­ve: se lui vi dice: “Gio­iel­li­no del mio cuo­re, spo­sta­ti di lì che sta per arri­va­re una mac­chi­na”, sta­te pur cer­te che la “mac­chi­na” in que­stio­ne è “da pre­sa”, una tele­ca­me­ra con tan­to di riflettori!)

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8 Commenti
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Fede

Hai per­fet­ta­men­te ragio­ne Hea­ther: il pia­ne­ta è inte­ra­men­te avvol­to dal gre­ve nuvo­lo­ne pro­dot­to dal­l’in­cre­di­bi­le NARCISISMO di que­sti signo­rot­ti stra­fat­ti dal­la miser­ra vibra­zio­ne che da loro dipar­te… e anche sen­za anda­re a sco­mo­da­re le cop­pie, met­ten­do un qual­sia­si ado­le­scen­te alla spie­ta­ta mer­cé del­la len­te di un micro­sco­pio, vedia­mo che que­sto gio­va­ne uomo por­ta lo stes­so nome di tut­ti gli altri suoi coe­ta­nei: Nar­ci­so, appunto.
Mi pia­ce mol­to come scri­vi, bel col­po Franz!

Lady Heather
Reply to  Fede

Ciao Fede! Gra­zie… a vol­te rie­sco anche a esse­re gen­ti­le ma que­ste righe le scri­vo in momen­ti catar­ti­ci, per esor­ciz­za­re tut­to ciò che mi cir­con­da anche nel­l’am­bien­te stret­ta­men­te pro­fes­sio­na­le. E non solo. Ho ami­che e ami­ci ridot­ti ai mini­mi ter­mi­ni e figli di ami­ci, ado­le­scen­ti ‑appun­to!- che non altro altro dio al di fuo­ri del­l’e­mu­la­zio­ne al peg­gio! For­se, se Fran­ce­sco lo vor­rà, riu­sci­rò a pub­bli­ca­re qui qual­co­sa che abbia più atti­nen­za con la mia par­te roman­ti­ca :cat: :bye:

Fede

Hai una pro­du­zio­ne edi­to­ria?! per­ché in tal caso li aqui­ste­rei doma­ni stesso.

Fede

la tua par­te roman­ti­ca rac­con­ta racconta

Lady Heather
Reply to  Fede

Ciao Fede! La mia par­te roman­ti­ca per il momen­to è… sot­to coper­tu­ra 😉 e per ciò che riguar­da i libri… be’ ne ho diver­si in can­tie­re e un paio in via di pub­bli­ca­zio­ne. Ti farò sape­re, se Fran­ce­sco lo vor­rà, in que­sti lidi! a pre­sto… :bye:

Ciro

Sem­pre un pia­ce­re leggerti…e sono uomo…pero’ fac­cio il tifo per Laura…

Lady Heather
Reply to  Ciro

Ciao Ciro! Gra­zie… che bel sito hai! (pre­sto ne avrò uno anche io… anche se non amo mol­to la tec­no­lo­gia, ma chis­sà…) Ma tut­te quel­le crea­zio­ni mera­vi­glio­se sono tue? Sei un arti­sta!!! For­se è per que­sto che pur essen­do un Uomo hai un fem­mi­ni­le sen­si­bi­le… Alla pros­si­ma! Mi farà pia­ce­re leg­ge­re anco­ra qual­che com­men­to da par­te tua. :bye:

Ciro
Reply to  Lady Heather

Non ave­vo letto…grazie…si…tutto mio…la fem­mi­na che e’ in me…cucina…stende bene per­che’ odia stirare…e fa un sac­co di cose atipiche…a vol­te mi sen­to un po’ ufo…mi avran­no rapi­to loro e avran­no mes­so qual­co­sa di stra­no dentro…il mio lavo­ro e’ fat­to tut­te con le mani…ma un mini­mo di tec­no­lo­gia oggi serve…rende vici­no tutto…secondo me han­no rapi­to pure te…