Heather’s Corner – Narcotraffici di cuore

Il cuo­re è bradipo…

Mi pia­ce que­sta fra­se. Mi è pia­ciu­ta imme­dia­ta­men­te. Appe­na usci­ta dal­le cor­de voca­li bari­to­na­li di un uomo a cui una Signo­ra for­se un po’ altic­cia (o for­se solo sim­pa­ti­ca e basta) ha appiop­pa­to l’appellativo di Che­ru­bi­no Sghem­bo. Giu­ro che è suc­ces­so. Ero fisi­ca­men­te e men­tal­men­te pre­sen­te in quel momen­to lì.

Non ho la mini­ma idea di cosa voles­se dire la signo­ra ‑che per inci­so né io né il che­ru­bi­no si cono­sce- ma for­se ha cen­tra­to in pie­no la per­so­na­li­tà del gio­va­not­to in que­stio­ne. O for­se solo un po’.

Così, men­tre si tor­na­va in auto ver­so casa dopo un bel tre ore di bal­lo in una not­te fred­da di tar­do autun­no con le orec­chie che fischia­va­no per il tono del volu­me all’interno del loca­le in cui si era sta­ti, la crea­tu­ra volu­ta­men­te non meglio defi­ni­ta si con­fi­da­va con me cir­ca i suoi recen­ti tra­scor­si sen­ti­men­ta­li. Una sto­ria fini­ta da qual­che mese con una don­na di cui era fol­le­men­te inna­mo­ra­to. Una con­sta­ta­zio­ne, la sua: a rigor di logi­ca, ho già capi­to da parec­chio che la rela­zio­ne è fini­ta. La mia ragio­ne c’è arri­va­ta da quel di’ –mi rac­con­ta­va- è il cuo­re che è bradipo!

Mi si è illu­mi­na­ta la fac­cia. Gli ho chie­sto subi­to il per­mes­so di usar­la que­sta sen­ten­za così con­fi­den­zia­le in quel momen­to ma altret­tan­to uni­ver­sa­le se estir­pa­ta dal­la cir­co­stan­za. E l’ho usa­ta in un paio di occa­sio­ni tra que­ste pagi­ne. Per­ché è vera. Per­ché vale per tut­ti gli esse­ri viven­ti dota­ti di cuo­re. Quan­do c’è di mez­zo la “pol­pa” del­le emo­zio­ni le cose si fan­no più com­pli­ca­te. Anche quel­le più ele­men­ta­ri. Nes­su­no è esen­te dal­la sof­fe­ren­za se met­te cuo­re nel­le que­stio­ni sen­ti­men­ta­li (e non solo in quelle).

Noi don­ne ci sia­mo rac­con­ta­te per seco­li che gli uomi­ni sono tut­ti ugua­li, che noi sia­mo le vit­ti­me e loro i car­ne­fi­ci. In pas­sa­to, cer­to, è sta­to così e in mol­ti luo­ghi più o meno este­si del pia­ne­ta Ter­ra fun­zio­na anco­ra in que­sto modo.

E va anco­ra così per le don­ne che non ne voglio­no sape­re di diven­ta­re tan­te pic­co­le Cru­de­lia Demon col pas­sa­por­to rila­scia­to dal­la Que­stu­ra di Infamopolis.

Ergo: non è che mi sono sve­glia­ta una mat­ti­na e ho deci­so che avrei scrit­to idio­zie aci­de come lo yogurt natu­ra­le sui maschi che popo­la­no il Glo­bo ter­re­stre. Asso­lu­ta­men­te no. Mi son sve­glia­ta e ho deci­so che le avrei scrit­te anche sul­le donne.

Se i maschi diri­go­no il volan­te del­la loro vita secon­do il tas­so di umi­di­tà del­le rispet­ti­ve “mas­se cumu­li­for­mi situa­te nel­le regio­ni cen­tra­li”, le don­ne valu­ta­no il loro livel­lo sedut­ti­vo (e di con­se­guen­za pro­por­zio­na­no l’autostima) con un’unità di misu­ra del tut­to pecu­lia­re: l’allupometro. Di soli­to, pro­prie­tà dei loro inter­lo­cu­to­ri. E dun­que non c’è via di scampo.

Una mez­za (o anche un po’ meno, alme­no spe­ro!) vita di espe­rien­ze per­so­na­li e viste da vici­no. Que­sto mi ha fat­ta sen­ti­re in dove­re e in dirit­to di pro­nun­ciar­mi. Oh be’! Ma per­ché mai dovrei giu­sti­fi­ca­re que­sta cosa qui?

Mi anda­va di far­la e l’ho fat­ta. Sem­mai, pren­de­te­ve­la con il pro­prie­ta­rio del blog che mi ha dato il bene­sta­re per la pub­bli­ca­zio­ne e la dif­fu­sio­ne, no?

Le mie cir­cum­na­vi­ga­zio­ni più o meno osten­ta­te tra ami­ci, paren­ti, cono­scen­ti e vici­ni di casa o di tre­no o di aereo, com­pa­gni di viag­gio per un’ora o vent’anni. Ecco cosa mi ha aiu­ta­ta a capire.

Per­so­ne di ogni età, cul­tu­ra, ten­den­za (ses­sua­le e non), gusti, pro­fes­sio­ni. Tan­te idee diver­se, cen­ti­na­ia di visio­ni del­la vita con sfu­ma­tu­re le più lon­ta­ne tra loro. Ma una cosa in comu­ne: inna­mo­rar­si è un pac­co o una sola o una ciu­la­da o un cat­ti­vo affa­re o una disgra­zia. Me l’hanno chia­ma­to in altret­tan­ti modi. Ma tut­ti d’accordo sul signi­fi­ca­to dei ter­mi­ni: fregatura.

E fin­tan­to che me “la” chie­do­no anco­ra (non ho capi­to se è un bene o un male…), ne appro­fit­to così nes­su­no può dire: “per for­za. Guar­da che roj­to! Ovvio che ce l’ha su col mondo!”.

Non son sali­ta sul pul­pi­to dell’inquisizione con la par­ruc­ca pidoc­chio­sa in testa a det­tar leg­ge con­tro i sog­get­ti uma­ni di gene­re maschi­le (sin­go­la­re o plu­ra­le, uno o milio­ni, casi sin­go­li o la clas­si­ca erba con cui si fa un uni­co fascio).

Mi sono docu­men­ta­ta anche pres­so il ses­so for­te. Ho par­la­to e cer­ca­to di capi­re. Ma soprat­tut­to (cosa affat­to sem­pli­ce, che ci cre­dia­te o no) ho pro­va­to a calar­mi nei loro panni.

E sape­te una cosa? A vol­te non è che han pro­prio tor­to. Capi­ta, seb­be­ne in modo total­men­te pri­vo di cogni­zio­ne, che sem­pli­ce­men­te se la fac­cia­no nei pantaloni.

E a vol­te deci­sa­men­te non capi­sco­no il modo di ragio­na­re del­le don­ne e non san­no che pesci piglia­re, pre­fe­ren­do dar­se­la a gam­be e ten­ta­re per altri lidi, piut­to­sto che far­si addi­ta­re come mania­ci e per­ver­ti­ti col cer­vel­lo ‑e non solo- del­la gran­dez­za di una capoc­chia di spil­lo. E mica han tut­ti i tor­ti, eh!.

A vol­te noi don­ne sia­mo deci­sa­men­te un gigan­te­sco, intra­du­ci­bi­le, irri­sol­vi­bi­le pun­to di domanda.

Ed è altret­tan­to vero che, assai spes­so, quan­do dicia­mo no signi­fi­ca for­se sì. E quan­do dicia­mo sì, sì va tut­to bene vor­reb­be evi­den­zia­re una cosa del tipo sei un irri­du­ci­bi­le stron­zo e non mi capisci.

E allo­ra, per qua­le occul­ta ragio­ne, gene­ra­ta dal­le nostre fer­vi­de ma altret­tan­to per­fi­de men­ti, non lo dicia­mo a chia­re lettere?

Se è for­se sì, dicia­mo­lo, per­dia­na! E poi maga­ri spie­ghia­mo anche cosa potreb­be far­lo diven­ta­re un sì pieno.

E se quel grul­lo con l’espressione istu­pi­di­ta che ci sta di fron­te si è com­por­ta­to da omm’e nien­te (che bel­la espres­sio­ne!), a chi gio­va non dirglielo?

A noi no. Que­sto è cer­to. Ché ci fac­cia­mo rode­re il fega­to dall’aquila dell’incazzatura come tan­ti Pro­me­teo in gonnella.

All’eventuale rap­por­to in cor­so nem­me­no. Ché al pros­si­mo giro si com­por­te­rà esat­ta­men­te a “copia e incolla”.

- CONTINUA -

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8 Commenti
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Lucia

Pia­ce… :bye: Visio­ne un po’ estre­mi­sta ma pia­ce! Devo sape­re come fini­sce… Quan­do la prossima?

Admin
Francesco Franz Amato
Reply to  Lucia

Lie­to sia pia­ciu­to. Secon­do me por­ta un po’ di fem­mi­ni­li­tà a que­sto blog, il che non gua­sta, direi. Ils egui­to esce dopo­do­ma­ni, il 26.
:bye:

manu

Mor­bi­da sci­vo­la leggera…ma pun­gen­te come uno spil­lo nel­la scarpa.…donna di spessore…
incu­rio­si­sce e coinvolge…pensiero condiviso…brava Hea­ther mi piaci.Complimenti :embra­ce: :bye: manu.

Blushaft / wfal

Caro Franz non sot­to­va­lu­ta­re il tuo lato femminile,
che evi­den­zia mol­to il tuo segno zodia­ca­le lega­to al can­cro mi sembra…
come non sot­to­va­lu­tia­mo l’e­vi­den­te lato maschi­le che fuo­rie­sce dal­la cara Hea­ther che con corag­gio scri­ve su que­sto blog fre­quen­ta­to da per­so­ne avvez­ze ad andar oltre sem­pre più oltre e oltre ancora.…
gate gate paragate.….parasamgate bod­hi svaha…
:hat:

Admin
Francesco Franz Amato

Non lo sot­to­va­lu­to. Ma un con­to è il lato fem­mi­ni­le di un esse­re maschi­le. Un altro è quel­lo di una femmina! 🙂

Lady Heather

Cara/Caro Blu­shaft, che tu sia don­na, uomo o entram­bi mi pare di leg­ge­re tra le righe una sor­ta di impre­scin­di­bi­le neces­si­ta di pun­ti di rife­ri­men­to! Il fat­to ce tu, come moti che fre­quen­ta­no que­sto blog, sia “avvez­zo ad andar oltre sem­pre piú oltre e oltre anco­ra…” non esclu­de di per sé la pos­si­bi­li­tà che qual­cu­no sia già piú oltre… Oppu­re, sem­pli­ce­men­te, che io esi­sta… Non cono­sco il lato fem­mi­ni­le di Fran­ce­sco, per la veri­tà… Ma gra­zie per la drit­ta! 🙄 det­to que­sto… Il mio vero nome è Mor­ga­na Hea­ther… Il pri­mo per­ché mam­ma (spa­gno­la) ha fat­to del­la saga di Artù la sua Bib­bia per­so­na­le.… Il secon­do per­ché mio padre (ita­lia­no di ori­gi­ni gre­che) ha un debo­le per l’e­ri­ca ma anche per tut­to ciò che è anglo­fo­no… E sic­co­me il DNA non è acqua, io ado­ro gran Bre­ta­gna, tut­ta.. E Usa, qua­si tut­ti! In ogni caso, pro­va a spo­sta­re il tuo pun­to di osser­va­zio­ne e ti ren­de­ri con­to che il mio ato fem­mi­ni­le è assai piú radi­ca­to gene­ti­ca­men­te di quel­lo pur sem­pre apprez­za­bi­le di Fran­ce­sco… Con­tat­ta­mi da FB se ti va…e ne par­la­no. Oppu­re la pros­si­ma vol­ta che sono in Ita­lia, mi offri un tè, se non sei lon­ta­no da Mila­no… Take care! :bye:

ciro

…inte­res­san­te…