Quotidiani, il coverup sulla reale gravità della situazione economica italiana.

Non ce n’è… PV è sem­pre perfetto!

Non cre­do di sor­pren­de­re nes­su­no, ne tan­to­me­no di dire qual­co­sa di nuo­vo ma ugual­men­te ci ten­go a far­lo nota­re: in que­sti ulti­mi gior­ni la cial­tro­ne­ria media­ti­ca del­la stam­pa uffi­cia­le ita­lia­na sta rag­giun­gen­do nuo­ve vet­te di ful­go­re: ma sia­mo sicu­ri che sia cialtroneria?

Imma­gi­no che tut­ti si sia­no resi con­to di quan­to le avven­tu­re ero­ti­che di Ber­lu­sco­ni (rea­li o pre­sun­te) abbia­no inon­da­to le pri­me pagi­ne dei quo­ti­dia­ni e di quan­to, al con­tra­rio, le con­se­guen­ze del­la cri­si sia­no sta­te pra­ti­ca­men­te nasco­ste, facen­do in modo che non risal­tas­se­ro rispet­to al gos­sip fan­ta-ero­ti­co-poli­ti­co in cui la sud­det­ta cial­tro­ne­ria ha affon­da­to il gru­gno peg­gio del più ludi­co dei maia­li (caz­zo… ma vi ren­de­te con­to che anco­ra un po’ e pro­pon­go­no Manue­la Arcu­ri per la beatificazione?).

Ma la real­tà è comun­que que­sta: la situa­zio­ne eco­no­mi­ca è sem­pre più gra­ve. Con la mano­vra vara­ta dal gover­no (che con­ci­den­za… anche le navi ven­go­no “vara­te”. Mi pare che anche il Tita­nic abbia avu­to quel­l’o­no­re…), la pro­spet­ti­va di usci­re dal­la cri­si si è allon­ta­na­ta di un bel po’.

Si, per­chè chiun­que dota­to di buon sen­so può capi­re che que­sto gover­no ha agi­to sul­l’im­ma­gi­ne e non sul­la sostan­za, sul­la qua­le ha inve­ce recalcitrato.

Abbia­mo un pae­se in cui la spe­sa pub­bli­ca supe­ra di più del 20% il PIL. E’ così da 50 anni, anche se all’i­ni­zio la per­cen­tua­le era infe­rio­re. Ma è comun­que vero che il nostro pae­se spen­de più di quan­to pro­du­ce. Il risul­ta­to lo pos­sia­mo vede­re tut­to intor­no a noi: una cri­si inne­sca­ta da even­ti che con l’e­co­no­mia non han­no nul­la a che vede­re ma che, per con­tro, nel­la nostra debo­lez­za eco­no­mi­ca han­no tro­va­to ter­re­no fertile. 

Si pote­va abbas­sa­re la spe­sa: per esem­pio but­tan­do via metà dei par­la­men­ta­ri e sosti­tuen­do l’al­tra metà. Oppu­re riti­ran­do tut­ti i nostri mili­ta­ri dal­le mis­sio­ni este­re. Ches­sò… maga­ri taglian­do qual­che sti­pen­dio qui e là, toglien­do vita­li­zi a gen­te che ha lavo­ra­to si e no tre anni e ades­so se la gode con una pen­sio­ne fan­ta­sti­ca. For­se quel­la bel­la deci­na di miliar­di di euro si pote­va trovare…

Si pote­va incen­ti­va­re la pro­dut­ti­vi­tà: per esem­pio abbas­san­do momen­ta­nea­men­te le tas­se, incen­ti­van­do le azien­de. Oppu­re risi­ste­ma­re un mer­ca­to del lavo­ro ormai allo sban­do. Ches­sò… maga­ri dan­do una spin­ta a set­to­ri come il foto­vol­tai­co, il turi­smo. For­se qual­che miliar­do di euro all’an­no in più l’a­vrem­mo prodotto.

Si pote­va com­bat­te­re l’e­va­sio­ne fisca­le, per esem­pio ren­den­do detrai­bi­le ogni spe­sa (a tut­ti, non solo alle azien­de) se non quel­le di lus­so (vuoi vede­re che a quel pun­to tut­ti pre­ten­de­reb­be­ro scon­tri­ni, rice­vu­te e fat­tu­re?) e fis­san­do una per­cen­tua­le del 35% su quel­lo che avan­za, cosa che tut­ti o qua­si sareb­be­ro dispo­sti a paga­re. For­se qual­che altro miliar­do di euro l’a­vrem­mo recuperato.

Ma noi inve­ce sia­mo dei gran­di e cosa fac­cia­mo? Inve­ce che dar­ci una mos­sa e affer­ra­re l’oc­ca­sio­ne per un cam­bia­men­to siste­mi­co che potreb­be rico­strui­re que­sto pae­se… lo affon­dia­mo defi­ni­ti­va­men­te, aumen­tan­do l’I­VA dell’1% sen­za isti­tui­re con­trol­li su que­gli scia­cal­li che, ine­vi­ta­bil­men­te, se ne appro­fit­te­ran­no per aumen­ta­re indi­scri­mi­na­ta­men­te i prez­zi, e varan­do (ci risia­mo col Tita­nic, con­ti­nua a venir­mi in men­te, chis­sà per­chè…) misu­re che man­co a Onan (è volu­to!) il Bar­ba­ro sareb­be­ro venu­te in men­te. Oppu­re taglian­do su scuo­la, comu­ni e ser­vi­zi, ren­den­do così la vita sem­pre più grama.

Eh si, ci vole­va un auten­ti­co con­ses­so di geni per non taglia­re le più gros­se voci di spre­co e spo­sta­re sem­pli­ce­men­te una coper­ta che ormai non ingan­na più nes­su­no per quan­to è stretta.

Aumen­ta­re il pre­lie­vo fisca­le (diret­to o indi­ret­to non cam­bia nien­te) è una tota­le caz­za­ta: lo san­no in tut­ta Euro­pa tran­ne che a Mon­te­ci­to­rio. Se lo sta­to aumen­ta le tas­se toglie dena­ro ai cit­ta­di­ni e il PIL cala, inva­ria­bil­men­te, per­chè la cir­co­la­zio­ne eco­no­mi­ca ral­len­ta, men­tre dovreb­be aumen­ta­re. E le spe­se non solo riman­go­no le stes­se, ma addi­rit­tu­ra aumen­ta­no, per­chè nes­su­no pen­sa a tagliar­le vera­men­te. Ergo la cri­si con­ti­nua, ine­so­ra­bi­le, per­chè il nostro pro­ble­ma sono i debi­ti: i sol­di del­la mano­vra li spen­de­re­mo tut­ti non per ridur­re i debi­ti, ma per paga­re gli inte­res­si su quei debi­ti, col risul­ta­to ovvio che da qui a un anno sare­mo pun­to e dac­ca­po. Anzi, maga­ri anche peg­gio per­chè, calan­do il PIL in con­se­guen­za al ridot­to pote­re d’ac­qui­sto degli ita­lia­ni, il debi­to con­ti­nue­rà ad aumen­ta­re e con esso i rela­ti­vi interessi.

La stam­pa que­sto dovreb­be fare: infor­ma­re la gen­te sul­l’in­com­men­su­ra­bi­le fre­ga­tu­ra che sta piglian­do, per­chè il nostro gover­no sta pre­le­van­do più tas­se per poter con­ti­nua­re a spen­de­re gli stes­si sol­di, anzi di più, intan­to che “ras­si­cu­ra i mer­ca­ti” che però non ci cre­do­no man­co stam­pa­ti, per­chè gesti­ti da per­so­ne che di eco­no­mia qual­co­sa capi­sco­no, al con­tra­rio di colo­ro che han­no inven­ta­to que­sta mano­vra del cazzo.

Smet­tia­mo­la di cre­de­re alle caz­za­te che con­ti­nua­men­te ci voglio­no far cre­de­re: non com­pria­mo un quo­ti­dia­no che non par­la vera­men­te di come stan­no le cose, che spa­ra caz­za­te in pri­ma pagi­na per­chè le per­so­ne se ne riman­ga­no buo­ne buo­ne intan­to che degli enor­mi caz­zo­ni vagan­ti gli si infi­la­no nel culo nean­che tan­to di nascosto!

Vedre­te che dopo una set­ti­ma­na o un mese in cui non ven­do­no nean­che la metà di quel­lo che ven­do­no di soli­to, un po’ di striz­za gli piglia di sicu­ro e maga­ri comin­ce­ran­no a non pro­por­re più noti­zie del tut­to idio­te, super­fi­cia­li e insignificanti.

Oppu­re vera­men­te cre­de­te che l’im­prov­vi­sa quan­ti­tà di noti­zie su Ber­lu­sco­ni e le sue avven­tu­re sia sem­pli­ce­men­te un ten­ta­ti­vo di attac­co media­ti­co, uno spec­chio del­l’in­di­gna­zio­ne del­la popolazione?

Ma no, ovvio che non ci credete…

Oppu­re si?

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7 Commenti
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Artos

Ciao Franz, se la gen­te non com­pra gior­na­li ci saran­no gli aiu­ti del­lo sta­to. Pur­trop­po le cose non le cam­bie­ran­no mai. Ciao

Franz
Reply to  Artos

Se tut­ti ragio­na­no così… è garan­ti­to. E’ ora di smet­ter­la con la pigri­zia camuf­fa­ta da “tan­to non cam­bie­ran­no mai”. E’ pro­prio su que­sto che con­ta­no! :ham­mer:

Nicola

Ma a quan­ti miliar­di di euro ammon­ta la mano­vra “vara­ta”? E quan­ti sono i con­tri­buen­ti in Ita­lia…? Ma la cifra pro-con­tri­buen­te non è trop­po alta? Mah!

Franz
Reply to  Nicola

Se non vado erra­to sia­mo a 45 miliar­di… per ora. Ma l’Eu­ro­pa, l’al­tra mani­ca di stron­zi da cui dipen­dia­mo, pre­me per­chè ne fac­cia­no un’al­tra da 80.
Fai un po’ te…
:bike:

Maurizio Solfrini

Ciao Franz io la pen­so allo stes­so iden­ti­co modo tuo.
E sicu­ra­men­te spe­ro che alme­no 100.000 per­so­ne la pen­si­no come te.
In fat­to di eva­sio­ne “io sono un male­det­to artigiano“credo che se si des­se alla gen­te la pos­si­bi­li­tà di sca­ri­ca­re tut­ti gli acqui­sti che so’ vestiario,carrozziere,elettricista,idraulico.ecc. e rico­no­sce­re un 20% di scon­to sul­le tas­se dovute,allo sta­to rimar­reb­be solo l’un per cen­to di iva, ma emer­ge­reb­be­ro eva­sio­ni del­l’or­di­ne del 27%fino al 50%.
Per­chè dare tut­ti quei sol­di Tre­mor­ti per una finan­zia­ria che non vale un cazzo,la potrei scri­ve­re io con un rispar­mio del 90%.

giovanna

Cer­to che stia­mo andan­do a picco.Sento quin­di il dove­re di rin­gra­zia­re gli idio­ti, e chi li ha votati.

Guadagnare navigando

pur­trop­po con tut­te le cri­ti­che, gli scio­pe­ri, le mani­fe­sta­zio­ni in mol­te cit­tà d’I­ta­lia Ber­lu­sco­ni è anco­ra li irre­mo­vi­bi­le, come se non sta suc­ce­den­do nien­te e come se il benes­se­re del popo­lo ita­lia­no non è affar suo.
Quan­to anco­ra dob­bia­mo sopportare?