Ingannare il tempo: una vera stronzata

“Ingan­na­re il tem­po”, un’al­lo­cu­zio­ne usa­ta in con­ti­nua­zio­ne fino a poco tem­po fa.

Un’al­tra di quel­le immen­se fre­ga­tu­re del­la sag­gez­za popolare.

Il tem­po non è un’es­se­re sen­zien­te: non lo puoi ingan­na­re. L’u­ni­ca cosa che puoi ingan­na­re è… te stesso.

Ingan­na­re il tem­po è un’e­spres­sio­ne che indi­ca l’at­to di inven­tar­si qual­co­sa da fare nel­l’at­te­sa di qualcos’altro.

L’at­te­sa gene­ra sem­pre quan­to­me­no noia e que­sto per­chè la nostra men­te si fis­sa sul­l’e­ven­to che stia­mo atten­den­do. Tut­to il nostro esse­re si iden­ti­fi­ca in quel­l’e­ven­to ed ecco che dopo pochi minu­ti… scat­ta la rot­tu­ra di palle!

“Allo­ra, ci voglia­mo deci­de­re o no?” “Ti dai una mos­sa?” etc. etc.

Ed ecco che nasco­no i “pas­sa­tem­po”. Gio­chi vari, le paro­le cro­cia­te e quan­t’al­tro. La gene­si non è sba­glia­ta: si trat­ta di tene­re impe­gna­ta la men­te su qual­co­sa per­chè altri­men­ti quel­la comin­cia a dare i numeri.

La real­tà è che il tem­po non va “ingan­na­to”. Il tem­po va usa­to! Per­chè quan­do fini­sce… fini­sce. Il nostro tem­po, per quan­to ne sap­pia­mo, non è infi­ni­to. Che si trat­ti di una visio­ne com­ple­ta­men­te atea del­la serie “dopo non c’è nul­la” o una qual­sia­si altra reli­gio­sa o filo­so­fi­ca, una cosa sola è cer­ta: il tem­po a nostra dispo­si­zio­ne, pri­ma o poi, finisce.

Non sap­pia­mo quan­do ne come, ma ci per­met­tia­mo del­le sti­me. Duran­te la pri­ma metà di una vita di cui pre­ve­dia­mo una dura­ta “sta­ti­sti­ca”, non ce ne pre­oc­cu­pia­mo. Durean­te la secon­da metà lo occu­pia­mo fre­ne­ti­ca­men­te, sbat­ten­do­lo via a destra e a manca.

Sostan­zial­men­te noi non usia­mo il nostro tem­po: lo lascia­mo sem­pli­ce­men­te tra­scor­re­re. E per giun­ta, in quei rari momen­ti in cui non ci intos­si­chia­mo di “cose da fare”, inve­ce di goder­ci, per esem­pio, il fat­to di esse­re vivi, maga­ri ascol­tan­do la luce o sem­pli­ce­men­te “essen­do”… ecco che ci lan­cia­mo sul­la set­ti­ma­na enig­mi­sti­ca, per ingannarlo.

E il tem­po, che la sa più lun­ga di noi, si fa quat­tro risa­te… così, per pas­sa­re se stesso.


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4 Commenti
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Donatilla

Gra­zie Franz, mol­to inte­res­san­te e veritiero.
Buo­ne vacan­ze :ham­mer:

Il Veronesi

Ciao Franz! Di tan­to in tan­to rie­sco anco­ra a pas­sa­re di qua e a lasciar­ti un saluto…
Comun­que un post mol­to “liga­buia­no”, nel sen­so che anche il Liga mi pare abbia det­to pres­s’a poco quan­to hai det­to tu. Buo­ne suda­te. A presto.

Matteo

Ma se il Tem­po non è sen­zien­te come fa a saper­la più lun­ga di noi?
:prrr: