Perchè le pubblicazioni scientifiche non sono affidabili e neppure gli scienziati…

Un arti­co­lo che ho tro­va­to sul New York Times, e che riten­go dav­ve­ro inte­res­san­te, spie­ga i pro­ble­mi che afflig­go­no il mon­do scien­ti­fi­co quan­do si trat­ta di cor­reg­ge­re errori.

Però la cosa più impor­tan­te è che lo stes­so arti­co­lo sput­ta­na ampia­men­te il mon­do del­le pub­bli­ca­zio­ni scien­ti­fi­che (quel­le che, non si sa come mai, ven­go­no rite­nu­te di fon­da­men­ta­le auto­ri­tà ed importanza).

Nel testo fir­ma­to da Carl Zim­mer (non pro­pria­men­te un’e­du­can­da, dal pun­to di vista gior­na­li­sti­co), si spie­ga infat­ti come pra­ti­ca­men­te non acca­da mai che del­le cri­ti­che mos­se ver­so una qual­sia­si pub­bli­ca­zio­ne, ven­ga­no basa­te su rigo­re scien­ti­fi­co ma sia­no anzi fon­da­te sul­la sem­pli­ce presunzione.

Cer­to, ce n’e­ra­va­mo accor­ti, ormai è un clas­si­co: basta che qual­cu­no tiri fuo­ri una teo­ria che non sia in linea con il pen­sie­ro (spes­so rigi­do, mora­li­sta e bac­chet­to­ne) degli ambien­ti uffi­cia­li che scat­ta la coper­tu­ra di ridicolo.

Il pro­ble­ma è che que­ste cri­ti­che non ven­go­no mos­se su base scien­ti­fi­ca, nel sen­so che gli espe­ri­men­ti, o i cal­co­li, non ven­go­no ripe­tu­ti e con­fu­ta­ti su una base pra­ti­ca, rea­le, ma solo su base ideo­lo­gi­ca per­chè pra­ti­ca­men­te nes­su­no di que­sti “emi­nen­ti scien­zia­ti” si sogna nep­pu­re lon­ta­ma­nen­te di farlo.

Nel­lo stes­so arti­co­lo si spie­ga come, mol­to spes­so, acca­da anche il con­tra­rio: ovve­ro che qual­cu­no scri­ve una coglio­ne­ria gros­sa come una casa, e che qual­cun altro si pre­oc­cu­pa di con­fu­ta­re det­ta coglio­ne­ria in modo scien­ti­fi­ca­men­te vali­do, ma a quel pun­to, per poli­ti­ca edi­to­ria­le, chi si occu­pa del­le rivi­ste scien­ti­fi­che si rifiu­ta di pub­bli­ca­re la con­fu­ta­zio­ne, giu­sti­fi­can­do­si con il fat­to che “la con­fu­ta­zio­ne non è un argo­men­to ori­gi­na­le, quin­di non fa notizia”.

L’ar­ti­co­lo apre una bel­la fal­la nel­l’au­to­ri­tà e nel­la pre­sti­gio­si­tà di cer­te rivi­ste, con­si­de­ra­te ormai la bib­bia del­la ricer­ca scien­ti­fi­ca. Quan­te vol­te abbia­mo sen­ti­to di caz­za­te immen­se spac­cia­te per veri­tà solo per­chè a pub­bli­car­le era sta­to il Lan­cet o altre rivi­ste del genere?

Ecco­la la spie­ga­zio­ne: sono una ban­da di coglio­ni a diri­ger­le, gen­te che inve­ce che pen­sa­re alla respon­sa­bi­li­tà che han­no nei con­fron­ti del mon­do, quan­do scel­go­no cosa pub­bli­ca­re, pen­sa­no come tut­ti gli altri esclu­si­va­men­te al dio Dollaro.

Ma non sono gli uni­ci respon­sa­bi­li: ci sono anche tut­ti quei vec­chi (e pur­trop­po anche gio­va­ni) baro­ni di ogni bran­ca scien­ti­fi­ca, che inve­ce che agi­re cor­ret­ta­men­te, e rifiu­ta­re o denun­cia­re scioc­chez­ze o ine­sat­tez­ze dopo aver­le con­trol­la­te dav­ve­ro, pre­fe­ri­sco­no boc­cia­re (per­chè alla fine gli fa como­do) tut­to quel­lo che vie­ne da un pen­sie­ro diver­so dal loro, sul­la baste di un pen­sie­ro che non ha nul­la da invi­dia­re al pet­te­go­lez­zo da “Ami­ci di Maria de Filippi”.

E que­sto con buo­na pace dei soste­ni­to­ri di quel “meto­do scien­ti­fi­co” che, se venis­se appli­ca­to, potreb­be anche ave­re una sua vali­di­tà ma inve­ce si tro­va affo­ga­to in un ambien­te di tro­ni­sti degno del­la peg­gior tv spazzatura.

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3 Commenti
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giovanni b.

ciao franz vole­vo sape­re se pote­vo pub­bli­ca­re una mia poe­sia sul tuo blog ? piu che altro sono curio­so di vede­re cosa ne pen­sa la gen­te e sul tuo blog c’è abba­stan­za traf­fi­co per rice­ve­re qual­che com­men­to … man­da­mi una mail all indi­riz­zo mes­so nel com­men­to in mod che te la pos­sa spe­di­re … fam­mi sapere

giovanni b.

non c’è pro­ble­ma fugu­ra­ti capi­sco le tue moti­va­zio­ni gra­zie lo stes­so :mrgreen:

cita­zio­ne del gior­no – e dal­la col­li­na appar­ve­ro gli oppres­so­ri gigan­ti come non mai e don chi­sciot­te allo­ra si girò e dis­se … avan­ti abbat­tia­mo que­sto muli­no, giammaiii!