Referendum 2011: i quesiti e il loro significato

Con o sen­za que­si­to sul nuclea­re, que­sto refe­ren­dum è di impor­tan­za capi­ta­le. Sia­mo chia­ma­ti a deci­de­re infat­ti su altri due que­si­ti di cui uno dop­pio: la pri­va­tiz­za­zio­ne del­l’ac­qua (quel­lo dop­pio) e il legit­ti­mo impe­di­men­to. I due que­si­ti sul­la pri­va­tiz­za­zio­ne del­l’ac­qua riguar­da­no entram­bi la gestio­ne del ser­vi­zio idrico.

Tro­va­te la cita­zio­ne com­ple­ta qui

IL PRIMO QUESITO RIGUARDA LA PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI EROGAZIONE IDRICA

Sul­la gestio­ne pub­bli­ca o pri­va­ta del ser­vi­zio idrico.

Moda­li­tà di affi­da­men­to e gestio­ne dei ser­vi­zi pub­bli­ci loca­li di rile­van­za economica.

“Vole­te Voi che sia abro­ga­to l’art. 23-bis (Ser­vi­zi pub­bli­ci loca­li di rile­van­za eco­no­mi­ca) del decre­to-leg­ge 25 giu­gno 2008, n. 112 “Dispo­si­zio­ni urgen­ti per lo svi­lup­po eco­no­mi­co, la sem­pli­fi­ca­zio­ne, la com­pe­ti­ti­vi­tà, la sta­bi­liz­za­zio­ne del­la finan­za pub­bli­ca e finan­za la pere­qua­zio­ne tri­bu­ta­ria”, con­ver­ti­to, con modi­fi­ca­zio­ni, in leg­ge 6 ago­sto 2008, n. 133, come modi­fi­ca­to dal­l’art. 30, com­ma 26, del­la leg­ge 23 luglio 2009, n. 99, recan­te “Dispo­si­zio­ni per lo svi­lup­po e l’in­ter­na­zio­na­liz­za­zio­ne del­le impre­se, non­ché in mate­ria di ener­gia”, e dal­l’art. 15 del decre­to-leg­ge 25 set­tem­bre 2009, n. 135, recan­te “Dispo­si­zio­ni urgen­ti per l’at­tua­zio­ne di obbli­ghi comu­ni­ta­ri e per l’e­se­cu­zio­ne di sen­ten­ze del­la cor­te di giu­sti­zia del­la Comu­ni­tà euro­pea”, con­ver­ti­to, con modi­fi­ca­zio­ni, in leg­ge 20 novem­bre 2009, n. 166, nel testo risul­tan­te a segui­to del­la sen­ten­za n. 325 del 2010 del­la Cor­te costituzionale?”

L’ar­ti­co­lo da abro­ga­re è quel­lo che riguar­da l’af­fi­da­men­to del ser­vi­zio idri­co ad azien­de pri­va­te. Come sem­pre l’ar­ti­co­lo 23-bis cita­to dal que­si­to è qua­si impos­si­bi­le da tro­va­re, ma dopo atten­te ricer­che, l’ho sco­va­to e lo pote­te tro­va­re qui.

Cosa signi­fi­ca que­sto quesito?

L’ac­qua è un bene pub­bli­co e tale dovreb­be rimanere.

In teo­ria il pri­mo que­si­to sul­l’ac­qua non toc­ca que­sto prin­ci­pio ma in real­tà lo fa ecco­me. Que­sto per­chè se l’ac­qua rima­ne un bene pub­bli­co ma a gestir­ne la distri­bu­zio­ne saran­no com­pa­gnie pri­va­te, ecco che la logi­ca del dena­ro diven­te­rà comun­que domi­nan­te; l’ac­qua sarà pub­bli­ca ma saran­no com­pa­gnie pri­va­te a deci­de­re come, dove e, soprat­tut­to, a che prez­zo erogarla.

E’ impor­tan­tis­si­mo che que­sto non accada!

Vota­re “SI” a que­sto que­si­to non ci darà la garan­zia di ciò ma con­tri­bui­rà in modo sostan­zia­le alla cosa.

IL SECONDO QUESITO RIGUARDA LA REMUNERAZIONE DEI SERVIZI DI EROGAZIONE IDRICA

“Vole­te Voi che sia abro­ga­to il com­ma 1, del­l’art. 154 (Tarif­fa del ser­vi­zio idri­co inte­gra­to) del Decre­to Legi­sla­ti­vo n. 152 del 3 apri­le 2006 “Nor­me in mate­ria ambien­ta­le”, limi­ta­ta­men­te alla seguen­te par­te: “del­l’a­de­gua­tez­za del­la remu­ne­ra­zio­ne del capi­ta­le investito” ?

Il testo da abro­ga­re è quin­di il seguente:

“La tarif­fa costi­tui­sce il cor­ri­spet­ti­vo del ser­vi­zio idri­co inte­gra­to ed e’ deter­mi­na­ta tenen­do con­to del­la qua­li­tà del­la risor­sa idri­ca e del ser­vi­zio for­ni­to, del­le ope­re e degli ade­gua­men­ti neces­sa­ri, del­l’en­ti­tà dei costi di gestio­ne del­le ope­re, del­l’a­de­gua­tez­za del­la remu­ne­ra­zio­ne del capi­ta­le inve­sti­to e dei costi di gestio­ne del­le aree di sal­va­guar­dia, non­che’ di una quo­ta par­te dei costi di fun­zio­na­men­to del­l’Au­to­ri­tà d’am­bi­to, in modo che sia assi­cu­ra­ta la coper­tu­ra inte­gra­le dei costi di inve­sti­men­to e di eser­ci­zio secon­do il prin­ci­pio del recu­pe­ro dei costi e secon­do il prin­ci­pio “chi inqui­na paga”. Tut­te le quo­te del­la tarif­fa del ser­vi­zio idri­co inte­gra­to han­no natu­ra di corrispettivo.”

Cosa signi­fi­ca que­sto quesito?

In buo­na sostan­za, abro­gan­do que­sto com­ma, si toglie­rà la pos­si­bi­li­tà di rica­ri­ca­re sul­la tarif­fa abi­tua­le, un cor­ri­spet­ti­vo dovu­to alla qua­li­tà del ser­vi­zio for­ni­to da par­te di chi gesti­sce l’e­ro­ga­zio­ne idri­ca. Cosa che, nel caso il gesto­re sia lo sta­to, non avreb­be effet­ti­va­men­te alcun sen­so (visto che lo sta­to sia­mo noi).

Vota­re “SI” a que­sto que­si­to impe­di­rà un aumen­to del­le bol­let­te del­l’ac­qua (quan­to­me­no con que­sta scu­sa) fino al 7%.

IL TERZO QUESITO RIGUARDA LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI NUCLEARI SUL TERRITORIO ITALIANO

“Vole­te voi che sia abro­ga­to il decre­to-leg­ge 25 giu­gno 2008, n. 112, con­ver­ti­to con modi­fi­ca­zio­ni, dal­la leg­ge 6 ago­sto 2008, n. 133, nel testo risul­tan­te per effet­to di modi­fi­ca­zio­ni ed inte­gra­zio­ni suc­ces­si­ve, recan­te Dispo­si­zio­ni urgen­ti per lo svi­lup­po eco­no­mi­co, la sem­pli­fi­ca­zio­ne, la com­pe­ti­ti­vi­tà, la sta­bi­liz­za­zio­ne del­la finan­za pub­bli­ca e la pere­qua­zio­ne tri­bu­ta­ria, limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti parti:
art. 7, com­ma 1, let­te­ra d): rea­liz­za­zio­ne nel ter­ri­to­rio nazio­na­le di impian­ti di pro­du­zio­ne di ener­gia nuclea­re.”

(ci sono un sac­co di altre modi­fi­che nel que­si­to com­ple­to… le tro­va­te qui)

Cosa signi­fi­ca que­sto quesito?

Abro­gan­do anche solo la pri­ma par­te (art. 7, com­ma 1, let­te­ra d), si impe­di­rà per alme­no die­ci anni la costru­zio­ne di nuo­ve cen­tra­li nuclea­ri sul ter­ri­to­rio italiano.

Vota­re “SI” a que­sto que­si­to per­met­te­rà quin­di di dimi­nui­re dra­sti­ca­men­te il rischio nuclea­re in Ita­lia e, come effet­to col­la­te­ra­le, quel­lo assai pro­ba­bi­le di man­da­re a casa que­sto governo.

IL QUARTO QUESITO RIGUARDA IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO

“Vole­te voi che sia­no abro­ga­ti l’ar­ti­co­lo 1, com­mi 1, 2, 3, 5 e 6, non­ché l’ar­ti­co­lo 2, del­la leg­ge 7 apri­le 2010 n. 51, recan­te Dispo­si­zio­ni in mate­ria di impe­di­men­to a com­pa­ri­re in udienza?”

Cosa signi­fi­ca que­sto quesito?

Signi­fi­ca che per chiun­que fac­cia par­te del gover­no non sarà più pos­si­bi­le evi­ta­re di pre­sen­tar­si ad una udien­za in tri­bu­na­le, accam­pan­do la scu­sa di impe­gni governativi.

Votan­do “SI” a que­sto que­si­to, nes­su­no potrà più sot­trar­si all’ob­bli­go di com­pa­ri­re in tri­bu­na­le quan­do inda­ga­to. In buo­na sostan­za chi del gover­no venis­se impu­ta­to in un pro­ces­so (com­pre­so quin­di il Pre­si­den­te Ber­lu­sco­ni), sarà obbli­ga­to a pre­sen­tar­si in udienza.

Il refe­ren­dum sarà vali­do solo se si supe­re­rà la per­cen­tua­le del 50% degli aven­ti dirit­to al voto. Quin­di occor­re, alme­no per una vol­ta, impe­gnar­si per­so­nal­men­te al fine di evi­ta­re un futu­ro dav­ve­ro pes­si­mo per l’Italia.

Se il refe­ren­dum non rag­giun­ge­rà il quo­rum, allo­ra inve­ce sarà meglio sta­re zitti.

Per­chè avre­mo avu­to la pos­si­bi­li­tà di cam­bia­re le cose ma non l’a­vre­mo usata!

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Alessandro Fina

col­le­ga­te­vi, leg­ge­te, informatevi

Come Cit­ta­di­no mi sono stan­ca­to di ascol­ta­re pas­si­va­men­te “dibat­ti­ti” (quan­do ce ne sono) in cui cia­scu­na par­te espo­ne le pro­prie ragio­ni in assen­za di un rea­le con­trad­dit­to­rio oppu­re “dibat­ti­ti” in cui cia­scu­na par­te espo­ne le pro­prie ragio­ni ed il con­trad­dit­to­rio si basa sul ten­ta­ti­vo di sovra­sta­re l’av­ver­sa­rio urlan­do più di lui in modo che chi ascol­ta non pos­sa com­pren­de­re nulla.

Per que­sto moti­vo ho deci­so di dare un con­tri­bu­to atti­vo al dibat­ti­to ed ho cer­ca­to di rea­liz­za­re un sito che pos­sa for­ni­re una infor­ma­zio­ne com­ple­ta con rife­ri­men­ti a fon­ti cer­te e ine­qui­vo­ca­bi­li rela­ti­va­men­te all’e­ner­gia nucleare.
Riten­go infat­ti che sia DOVERE di cia­scun cit­ta­di­no e, quin­di, di ognu­no di noi, infor­mar­si su un tema così deli­ca­to e pren­de­re le pro­prie deci­sio­ni su come difen­de­re la pro­pria opinione.

Pote­te pren­de­re visio­ne e sca­ri­ca­re il mate­ria­le ai link:

http://questionenucleare.xoom.it/virgiliowizard/1‑home-page

http://ritornonucleare.altervista.org/index.html

Baghera

:out: