Ho detto senz’aglio… Cristo d’un Dio!

Risto­ran­te. Sera­ta per­fet­ta, loca­le raf­fi­na­to. In com­pa­gnia di una bel­la donna.

Fac­cia­mo gli ordini.

- Per me agnel­lo al for­no con pata­te. Mi rac­co­man­do, sen­z’a­glio per­chè non lo dige­ri­sco - (e poi soprat­tut­to mi va in fumo qua­lun­que pro­spet­ti­va di bacia­re la mia ospite)

Pas­sa­no i minu­ti in pia­ce­vo­le con­ver­sa­zio­ne e arri­va il mio piat­to: pra­ti­ca­men­te a cin­que metri di distan­za mi arri­va una zaf­fa­ta d’a­glio da far scap­pa­re tut­ti i vam­pi­ri del loca­le. Non appe­na il came­rie­re mi posa il piat­to davan­ti, lo ripren­do, glie­lo rimet­to in mano e gli dico:

- Le ave­vo det­to sen­z’a­glio. Non lo dige­ri­sco. Per cor­te­sia me lo rifac­cia -

Al che lui (il came­rie­re) con la miglio­re fac­cia da culo che abbia mai visto negli ulti­mi due mesi mi guar­da stu­pi­to e dice:

- Impos­si­bi­le che ci sia, l’ho det­to espres­sa­men­te al cuo­co! -

- Sarà impos­si­bi­le ma le garan­ti­sco che l’a­glio c’è eccome! -

Lui (il came­rie­re) deve cre­de­re di aver di fron­te un idio­ta, per­chè si impun­ta con me (il cliente).

- Le giu­ro che non c’è aglio nel suo piat­to, signo­re! Lei mi offen­de… -

Uno, due, tre. Pau­sa. For­se per sta­vol­ta non lo pren­do a cal­ci nel culo…

- Sen­ta, fac­cia­mo così: ades­so lei pren­de que­sto piat­to e lo ripor­ta in cuci­na. Lo fa annu­sa­re al cuo­co e poi vedia­mo. Maga­ri si è distrat­to… -

Lui (il coglio­ne d’un came­rie­re) si allon­ta­na pic­ca­to. La mia ospi­te mi guar­da sor­ri­den­do (mi cono­sce da lun­go tempo).

Dopo meno di un minu­to lui (il coglio­ne) ritor­na con lo stes­so piat­to in mano. Mi si avvi­ci­na con la fac­cia da fur­bo (si fa per dire).

- Ecco a lei, signo­re, le abbia­mo rifat­to la por­zio­ne. Ave­va ragio­ne, c’e­ra del­l’a­glio. Mi scu­so a nome del cuoco. -

E mi sbat­te davan­ti la “nuo­va por­zio­ne”, che mi tira una tan­fa­ta d’a­glio spa­ven­to­sa. L’a­gnel­lo nel piat­to mi fa pure le boccacce.

A quel pun­to mi incaz­zo dav­ve­ro. Mi alzo e ini­zio la fra­se sottovoce:

- Sen­ti, pez­zo di coglio­ne: que­sto è lo stes­so piat­to di pri­ma e io voglio l’a­gnel­lo ma… -

A que­sto pun­to alzo la voce a livel­lo di un mar­tel­lo pneu­ma­ti­co e fini­sco la frase:

- HO DETTO SENZ’AGLIO, CRISTO D’UN DIO! -

Pani­co. Il came­rie­re si rat­trap­pi­sce, sul risto­ran­te scen­de il silen­zio del giu­di­zio uni­ver­sa­le. La mia ospi­te fini­sce diret­ta­men­te sot­to il tavo­lo per le ghignate.

Pas­sa qual­che secon­do al ral­len­ty, tipo Matrix. Cam­po lun­go, inqua­dra­tu­ra in rota­zio­ne: dal fon­do del loca­le spun­ta il diret­to­re, gial­lo in viso. Pren­de il came­rie­re per un brac­cio e lo tra­sci­na ver­so la cuci­na. Dopo una quin­di­ci­na di minu­ti si ripre­sen­ta il diret­to­re con un bel piat­to d’a­gnel­lo, sen­za aglio, cuci­na­to espres­so e tan­te scu­se di contorno.

L’a­glio, tan­to caro alla mag­gior par­te degli ita­lia­ni, ave­va un sen­so in altri tem­pi, in cui le con­di­zio­ni igie­ni­che e di con­ser­va­zio­ne del cibo non pote­va­no usu­frui­re di sup­por­ti tec­no­lo­gi­ci qua­li i moder­ni frigoriferi.

Oggi non ce n’è più biso­gno, ma la pre­sen­za di que­sto ele­men­to nel­le ricet­te è rimasta.

In real­tà l’a­glio vie­ne uti­liz­za­to spes­so da cuo­chi più o meno impre­pa­ra­ti, sem­pli­ce­men­te per copri­re il vero sapo­re di quel­lo che preparano.

La veri­tà è che l’a­glio, un poten­te anti­bat­te­ri­co natu­ra­le, dovreb­be esse­re usa­to come se si trat­tas­se di un medi­ci­na­le, non come se fos­se l’u­ni­ca ragion d’es­se­re dei piat­ti del­la nostra cucina.

Vole­te la pro­va? Pro­va­te a non man­gia­re aglio per un paio di mesi e poi pro­va­te di nuo­vo a man­gia­re un piat­to che ne con­ten­ga. Nel­la mag­gior par­te dei casi non ci riu­sci­re­te per­chè l’o­do­re del­l’a­glio vi farà schi­fo. E se non sarà così, ve lo ritro­ve­re­te a com­pie­re funam­bo­li­che evo­lu­zio­ni nel vostro sto­ma­co per parec­chio tem­po, cosa che vi dimo­stre­rà, vostro mal­gra­do, che l’a­glio non è un ali­men­to facil­men­te digeribile.

Un con­si­glio: al risto­ran­te non per­de­te tem­po a dire che l’a­glio non vi pia­ce: per­chè l’i­dio­zia del risto­ra­to­re medio lo por­te­rà a sbat­ter­se­ne alta­men­te i coglio­ni. Dove­te dire che sie­te aller­gi­ci. Allo­ra, di fron­te al rischio di una denun­cia ai NAS e alla que­stu­ra, vedre­te che non ci sarà più nes­su­na trac­cia d’a­glio in quel­lo che vi porteranno.

Ma anche così, cer­che­ran­no lo stes­so di far­vi pas­sa­re per idio­ti. Se non vole­te l’a­glio nel vostro piat­to ricor­da­te che è un vostro dirit­to richie­de­re che il cibo non ne contenga.

Non mol­la­te e vedre­te che riu­sci­re­te anche a man­gia­re qual­co­sa sen­za poi ammaz­za­re con il vostro ali­to feti­do chiun­que vi si avvicini.

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Baldassare

Il Clien­te ha sem­pre ragione!!! 🙂

jackill

Caro Franz a me l’a­glio pia­ce, inve­ce non mi pia­ce l’agnello,ti dò ragio­ne sul fat­to che l’a­glio è un anti­bat­te­ri­co ma non solo,in erbo­ri­ste­ria vie­ne uti­liz­za­to per cura­re diver­se malat­tie, però a par­te que­sto vuoi met­te­re.….. un piat­to di aglio, olio e peperoncino ?

marcello
Reply to  jackill

eppoi voglia­mo met­te­re una bru­schet­ta cot­ta alla bra­ce con olio tosca­no stru­scia­to con l’aglio ?
e maga­ri anche col pomodoro ?
Poi sca­ra­man­ti­ca­men­te par­lan­do come la voglia­mo considerare?
Alla dol­ce accom­pa­gna­tri­ce farem­mo assag­gia­re la stes­sa pie­tan­za altri­men­ti dovrem­mo effet­ti­va­men­te far­ne a meno.