Tangenziale, limite a 70 e stronzate varie

A Mila­no il limi­te dei 70 ora­ri non l’ha caga­to nes­su­no. Pun­to. Però sui gior­na­li si spre­ca­no le dichia­ra­zio­ni sul­l’in­sen­si­bi­li­tà degli auto­mo­bi­li­sti, con tan­to di cita­zio­ne di fre­gnac­ce di ogni genere.

Nel­l’arti­co­lo sul Cor­rie­re si cita una fan­to­ma­ti­ca ana­li­si di “stu­di scien­ti­fi­ci avan­za­ti” secon­do cui dimi­nuen­do la velo­ci­tà (ma non si dice di quan­to) si otter­reb­be “un rispar­mio del 40% del car­bu­ran­te e un paral­le­lo calo dell’inquinamento”.

Un’af­fer­ma­zio­ne super­fi­cia­le, del tut­to gra­tui­ta e che non dice asso­lu­ta­men­te nulla.

Tan­to per comin­cia­re: se con­su­mo il 40% in meno, le emis­sio­ni del moto­re non cala­no paral­le­la­men­te, e nep­pu­re in pro­por­zio­ne. Tan­to è vero che un’au­to fer­ma a moto­re acce­so con­su­ma qua­si nul­la ma inqui­na quan­to una in mar­cia. Pri­ma put­ta­na­ta.

Con­ti­nuia­mo: ral­len­tan­do da 90 a 70 all’o­ra il calo di velo­ci­tà è del 23% cir­ca, ma il con­su­mo non cala del 23% se no gri­de­rem­mo tut­ti al mira­co­lo, anzi, aumen­ta per­chè a 70 ora­ri la mag­gior par­te del­le auto di gros­sa cilin­dra­ta deve cir­co­la­re in una mar­cia infe­rio­re. Quin­di i giri del moto­re aumen­ta­no anzi­che dimi­nui­re. Secon­da puttanata.

Andia­mo avan­ti: a 70 all’o­ra non c’è moto­re che sia in cop­pia. Ergo la poten­za richie­sta per man­da­re avan­ti l’au­to è mag­gio­re di quel­la richie­sta a velo­ci­tà supe­rio­ri, ergo IL CONSUMO NON CALA, anzi, è un mira­co­lo se non aumen­ta. Ter­za put­ta­na­ta.

Però la col­pa sareb­be degli auto­mo­bi­li­sti che se ne fregano.

No, la col­pa è di colo­ro che emet­to­no un decre­to basa­to sul­l’i­gno­ran­za e non sul­la cono­scen­za, sul popu­li­smo anzi­che sul­la con­sa­pe­vo­lez­za, sul desi­de­rio di pro­ta­go­ni­smo anzi­che su quel­lo di esse­re uti­li alla comunità.

Fan­cu­lo!

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Pirata

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