Idiozia: come curarla – By Giuseppe

Alcu­ni con­si­gli per chi fos­se seria­men­te inte­res­sa­to a com­bat­te­re l’idiozia:

1) Toglier­si dal­la men­te di esser­ne esen­ti;

2) Can­cel­la­re dal­la pro­pria men­te le due imma­gi­ni ste­reo­ti­pa­te dell’idiota e dell’intelligente, in quan­to limi­ti estre­mi. Infat­ti quan­do si pen­sa all’idio­ta la pri­ma imma­gi­ne che ci vie­ne in men­te è quel­la di una per­so­na con la mascel­la appe­sa e gli occhi stra­lu­na­ti: men­tre all’uomo intel­li­gen­te asso­cia­mo sem­pre il tipo Ein­stein o il Leo­nar­do da Vin­ci. Secon­do que­sta visio­ne pre­con­cet­ta chi non cor­ri­spon­de a que­ste due tipo­lo­gie è sem­pli­ce­men­te una “per­so­na nor­ma­le”: sbagliato!

3) E’ anche sba­glia­to con­si­de­ra­re intel­li­gen­te una per­so­na che sa mol­te cose e che ha sem­pre la rispo­sta a tut­to, un lau­rea­to o un uomo o una don­na di successo…un vin­cen­te, insomma.

Tor­nan­do al pri­mo con­si­glio, poi­ché ci han­no con­vin­ti che l’idiota è quel­la per­so­na con gra­vi defi­cit men­ta­li di con­se­guen­za non ci sia­mo alle­na­ti a indi­vi­dua­re que­sta gra­ve man­can­za di discer­ni­men­to, chia­ma­ta idio­zia, sia in noi stes­si che negli altri.

Per com­pren­de­re cosa sia l’idiozia, e come que­sta sia sem­pre pre­sen­te in per­cen­tua­li più o meno evi­den­ti in tut­ti noi, è neces­sa­rio com­pren­de­re e col­ti­va­re il suo esat­to oppo­sto: l’intelligenza.

A mio avvi­so l’idiota comu­ne non rie­sce a com­pren­de­re la real­tà che lo cir­con­da – per­ché dipen­de solo da asso­cia­zio­ni mec­ca­ni­che -, ma non lo ammet­te né a se stes­so né agli altri. E per nascon­de­re la sua man­can­za si trin­ce­ra die­tro una “rete di teo­rie” ela­bo­ra­te da altri, cono­scen­ze appre­se su libri, gior­na­li, tivù, die­tro diplo­mi, lau­ree, masters o die­tro una par­lan­ti­na più svel­ta ed aggres­si­va dei suoi inter­lo­cu­to­ri. In pra­ti­ca l’idiota, di suc­ces­so o meno, sa tut­to e può rispon­de­re a tut­to, non ha mai un dub­bio, ed è pron­to a scen­de­re in guer­ra con­tro tut­ti per affer­ma­re la sua pre­te­sa superiorità.

La per­so­na con un bri­cio­lo di intel­li­gen­za (e di one­stà), inve­ce, rico­no­sce di non sape­re un gran­ché e, stra­no a dir­si, rico­no­sce anche di non esse­re par­ti­co­lar­men­te intel­li­gen­te. Que­sto tipo di per­so­na è il can­di­da­to idea­le per uno svi­lup­po costan­te dell’intelligenza.

Infat­ti que­sta per­so­na sapen­do di non sape­re, ed essen­do inte­res­sa­to a com­pren­de­re il mon­do che lo cir­con­da, si sfor­za di apri­re gli occhi sem­pre più e, lascian­do da par­te le teo­rie pre­fab­bri­ca­te, si met­te ad ana­liz­za­re, discri­mi­na­re ed osser­va­re da tut­ti i pun­ti di vista pos­si­bi­li e imma­gi­na­bi­li qua­lun­que cosa o feno­me­no gli capi­ti a tiro.

Intel­li­gen­za, dun­que, come capa­ci­tà di svin­co­lar­si dal­le asso­cia­zio­ni mec­ca­ni­che e, par­ten­do da zero, cer­ca­re di com­pren­de­re il mon­do feno­me­ni­co col solo ausi­lio del­la ragio­ne, del­la sen­si­bi­li­tà e dell’intuito.

Per que­sto tipo di per­so­na una pie­tra, un tem­po­ra­le, un fio­re che si schiu­de, l’ascesa al pote­re di qual­cu­no, la dif­fu­sio­ne di mode e tendenze….tutto, dal micro­sco­pi­co al macro­sco­pi­co, assu­me la qua­li­tà del miste­ro da sve­la­re con la sen­si­bi­li­tà, l’intuito e la ragione.

For­se que­sto tipo di per­so­na non arri­ve­rà mai alla rispo­sta defi­ni­ti­va, anche del più pic­co­lo feno­me­no, ma il fat­to stes­so di eser­ci­ta­re con­ti­nua­men­te una oppo­si­zio­ne alle asso­cia­zio­ni mec­ca­ni­che farà si che cre­sca sem­pre più in lui-lei il fio­re dell’intelligenza discri­mi­nan­te e dell’intuito, fio­re mol­to raro a veder­si di que­sti tempi.

Alcu­ni eser­ci­zi per alle­na­re la facol­tà di osser­va­zio­ne e discri­mi­na­zio­ne (trat­ti dagli inse­gna­men­ti di G.I. Gur­d­jieff, e tra­smes­si da A.R. Ora­ge in “La com­pren­sio­ne dell’Essere”).

Per impa­ra­re a non dipen­de­re dal­le asso­cia­zio­ni mec­ca­ni­che e far lavo­ra­re cor­ret­ta­men­te il Cen­tro Intel­let­ti­vo ci si può alle­na­re, per esem­pio, pren­den­do un ogget­to qua­lun­que e sfor­zar­si di rispon­de­re alle seguen­ti domande:

1) la sua origine

2) la cau­sa del­la sua origine

3) le sue qua­li­tà e attri­bu­ti (spe­cie e genere)

4) la sua storia

5) gli ogget­ti in con­tat­to o in rela­zio­ne con esso

6) i suoi usi o applicazioni

7) i suoi effet­ti e conseguenze

8) cosa per­met­te di dimo­stra­re o spiegare

9) la sua fine o il suo dive­ni­re (in cosa si trasformerà?)

10)la nostra opi­nio­ne su di esso e la cau­sa o i moti­vi di tale opinione.

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White Knight

Con­si­de­ro “L’INTELLIGENZA” come la capa­ci­tà, posti di fron­te ad una situa­zio­ne com­ple­ta­men­te nuo­va ergo sco­no­sciu­ta, di supe­rar­la nel più bre­ve tem­po e con il minor impie­go di ener­gie possibili!!!
Il che non mi pare poco… Anche per­ché impli­ca l’a­ve­re appli­ca­to i 10 pun­ti di cui sopra!!! :war­rior:

Baldassare

Cer­to, ma infat­ti per­chè si dice spes­so che ”più una per­so­na più impa­ra e più si accor­ge di non sape­re nulla’’?
Pro­prio per­chè i cam­pi del­la cono­scen­za sono infi­ni­ti per noi ESSERI così LIMITATI 🙂 .. SoLo il Padre Eter­no pos­sie­de il Dono del­l’On­ni­scen­za (Alme­no Cre­do così per Fede)
Chi Più o chi Meno, sia­mo tut­ti un pò Idio­ti ..Ele­men­ta­re Watson 😀

Giuseppe

Lascian­do da par­te il Padre Eter­no e la Fede, riguar­do allo svi­lup­po del­l’In­tel­li­gen­za non cre­do sia impor­tan­te sape­re, né sape­re di non sape­re, quan­to alle­na­re il ‘pro­ces­so’ del­l’Os­ser­va­zio­ne sve­glia e atten­ta, del­la discri­mi­na­zio­ne, del­l’a­na­li­si, del­la com­pa­ra­zio­ne, del­la costru­zo­ne pra­ti­ca di scrit­ti, di ogget­ti (anche com­ples­si), di ope­re d’ar­te o di movi­men­ti corporei.
Quin­di il pun­to sta non nel cosa si sa o non si sa, quan­to nel­l’al­le­na­men­to costan­te dei pro­ces­si intel­let­ti­vi (nemi­ci giu­ra­ti del­la mec­ca­ni­ci­tà son­nac­chio­sa e incon­sa­pe­vo­le) che, lo ripe­to, non sono il mero accu­mu­lo di dati.

White Knight
Reply to  Giuseppe

Cer­to altri­men­ti i com­pu­ter sareb­be­ro super intel­li­gen­ti!!! :idiot:

Giuseppe

Ebbe­ne si, dicia­mo­lo: il com­pu­ter è idiota!