Ma quanti e cosa sono gli Avatara? – By Giuseppe

E, soprattutto…possono mani­fe­star­si in que­sta Era?

Pri­ma di dare una fuga­ce occhia­ta all’incredibile argo­men­to che riguar­da gli Ava­ta­ra mi sem­bra d’obbligo pre­ci­sa­re che in India vi sono diver­se “visio­ni” su cosa vi sia “oltre” la mani­fe­sta­zio­ne mate­ria­le (e tesi dif­fe­ren­ti sul­la disce­sa degli Avatara).

Mi sem­bra d’obbligo spe­ci­fi­ca­re, anche, che chi scri­ve in que­sto momen­to (cioè io) non ha “cono­scen­za” diret­ta su que­sto argo­men­to, ma solo infor­ma­zio­ni rac­col­te qua e là (infor­ma­zio­ni che pos­so­no esse­re più o meno corrette).

Tor­nan­do all’India: vi sono cor­ren­ti che sosten­go­no che il Brah­man Nir­gu­na è l’origine “imma­ni­fe­sta” del­la mani­fe­sta­zio­ne e il fine del­la Ricer­ca; altre, inve­ce, sosten­go­no che il Brah­man è lo splen­do­re che ema­na da una “fon­te per­so­na­le” Divi­na e da pia­ne­ti spi­ri­tua­li eter­ni che flut­tua­no nel Para­vyo­ma (il Cie­lo Supremo).

In pra­ti­ca è l’eterno dilem­ma: è nato pri­ma l’uovo o la gallina?

Nel Para­vyo­ma (il Cie­lo Spi­ri­tua­le Supre­mo) i tre guna, il tem­po, l’ansietà e la mor­te si dice sia­no com­ple­ta­men­ti assen­ti. Que­sta è la tesi, per esem­pio, del­le cor­ren­ti Bha­ga­va­ta, che rico­no­sco­no in Vasu­de­va l’Essere Supre­mo (qual­cu­na iden­ti­fi­ca Kri­sh­na con Vasudeva).

La pri­ma cor­ren­te vie­ne det­ta degli “imper­so­na­li­sti” la secon­da dei “per­so­na­li­sti” (ma vi sono mol­te ramificazioni).

Io non so qua­le sia la Veri­tà, per­ciò mi limi­to a dare solo qual­che infor­ma­zio­ne (infor­ma­zio­ni esso­te­ri­che, che quin­di pos­so­no esse­re ben distan­ti dal­la real­tà dei fatti).

Nel suo com­men­to alla Bha­ga­vad gita Raphael (valen­te stu­dio­so del­la cul­tu­ra meta­fi­si­ca india­na) enun­cia i quat­tro aspet­ti del Divi­no, che in ordi­ne di impor­tan­za sono:

1) l’aspetto dell’Assoluto Inqua­li­fi­ca­bi­le (in quan­to al di là di qua­lun­que defi­ni­zio­ne), det­to Brah­man Nirguna;

2) l’aspetto del Dio imper­so­na­le (Dio Spi­ri­to e Verità);

3) l’aspetto del Dio Per­so­na­le, Aka­ra, l’Uno, cono­sciu­to sot­to for­ma di sim­bo­lo; e

4) l’aspetto del Dio Incar­na­to, l’Avatara.

Visto da que­sto pun­to l’Avatara è la “mani­fe­sta­zio­ne divi­na” più pros­si­ma agli esse­ri uma­ni, quel­la mag­gior­men­te com­pren­si­bi­le alla nostra men­te e ai nostri sensi.

Il ter­mi­ne Ava­ta­ra sta ad indi­ca­re un “Prin­ci­pio che discen­de”, pro­ve­nen­do da “oltre la Mani­fe­sta­zio­ne”, ma cre­do sareb­be più cor­ret­to dire che un Ava­ta­ra è una “Ema­na­zio­ne Divi­na”.

E anche qui non pos­so che dare la mia per­so­na­le inter­pre­ta­zio­ne, in quan­to, per par­lar­ne con “auto­ri­tà”, dovrei esse­re io stes­so un Ava­ta­ra, ma sic­co­me non lo sono…

Dice­vo che mi sem­bra più cor­ret­to defi­ni­re “Ema­na­zio­ne” un Ava­ta­ra in quan­to, che io sap­pia, la mani­fe­sta­zio­ne pro­ce­de dal “sot­ti­le al den­so” (non vi è un alto e un bas­so, ter­mi­ni che potreb­be­ro gene­ra­re del­le incomprensioni).

L’aspetto Divi­no che si “incar­na”, l’Avatara, è una por­zio­ne di un “Eter­no Prin­ci­pio Divi­no”. Nota­re bene la pre­sen­za del ter­mi­ne “por­zio­ne”, in quan­to un Ava­ta­ra con­tie­ne in Sé solo una quan­ti­tà infi­ni­te­si­ma­le del Divi­no da cui proviene.

Que­sto (il Prin­ci­pio Divi­no Supe­rio­re) sce­glie (per com­pi­ti cono­sciu­ti solo in Alte Dimen­sio­ni) di “ema­na­re” par­te di Sé e di rive­stir­si di un cor­po di mate­ria den­sa. Que­sto è l’Avatara.

“Appa­ren­do” in un Pia­no vibra­zio­na­le ben distan­te da quel­lo suo ori­gi­na­rio, l’Avatara, con le sue vibra­zio­ni tra­sfor­ma e influen­za con­si­de­re­vol­men­te sia quel Pia­no che le “coscien­ze” in Esso dimoranti.

Per rias­su­me­re: in pra­ti­ca dal non spa­zio e non tem­po una por­zio­ne del Divi­no si mani­fe­sta come un Prin­ci­pio (che prin­ci­pia, appun­to) in uno spa­zio ed un tem­po ele­va­tis­si­mi, il Pia­no Adi.

Dal Pia­no Adi, come in un “gio­co” di spec­chi, quel prin­ci­pio si river­sa nei Pia­ni Cau­sa­li e poi in quel­li anco­ra più infe­rio­ri, mani­fe­stan­do por­zio­ni ancor più pic­co­le di Se Stesso.

Quan­do appa­re nei più bas­si sot­to­pia­ni dell’Eterico, il nostro Pia­no Mate­ria­le, per l’appunto, Esso vie­ne defi­ni­to Avatara.

Ma quan­ti sono gli Avatara?


Ora man­te­ne­te­vi for­te, per­ché la cifra è vera­men­te da capo­gi­ro: gli Ava­ta­ra sono pra­ti­ca­men­te infiniti.

In alcu­ni Pura­na, Tan­tra e Upa­ni­shad si men­zio­na­no sei cate­go­rie di Ava­ta­ra: i Puru­sha Ava­ta­ra, i Lila Ava­ta­ra, i Guna Ava­ta­ra, i Man­van­ta­ra Ava­ta­ra, gli Yuga Ava­ta­ra e gli Shak­tya­ve­sha Avatara.

Tan­to per fare degli esem­pi Kri­sh­na, il fra­tel­lo Bala­ra­ma e il Prin­ci­pe Rama­chan­dra appar­ten­go­no alla cate­go­ria dei Lila (diver­ti­men­to) Ava­ta­ra. Que­sti sono ven­ti­cin­que per ogni gior­no di Brahma.

I guna Ava­ta­ra sono Brah­ma, Vish­nu e Shi­va, per­ché ognu­no di loro sovrin­ten­de ad uno dei tre guna: Brah­ma al Raja guna, Vish­nu al Satt­va guna e Shi­va al Tama guna.

I Man­van­ta­ra Ava­ta­ra sono di diver­si tipi e con com­pi­ti diver­si. In pra­ti­ca si cal­co­la che nei cen­to anni del­la vita di Brah­ma (314.040 miliar­di di anni ter­re­stri) si suc­ce­da­no ben 504.000 Manu (quat­tor­di­ci per ogni gior­no di Brahma).

Ogni Manu è un “super­vi­so­re” e pro­to­ti­po (o Arche­ti­po) del­la raz­za uma­na (raz­za uma­na che non si limi­ta all’umanità così come la inten­dia­mo noi), ed è con­si­de­ra­to un Avatara.

Gli Shak­tya­ve­sha Ava­ta­ra pos­so­no esse­re sia Ema­na­zio­ni Divi­ne diret­te che Esse­ri che han­no rag­giun­to una par­ti­co­la­re per­fe­zio­ne spi­ri­tua­le e quin­di ven­go­no inve­sti­ti di Poten­za (Shak­ti) per assol­ve­re un qual­che compito.

Ad esem­pio si dice sia­no Shak­tya­ve­sha Ava­ta­ra Gau­ta­ma Bud­d­ha e il Mae­stro Gesù, men­tre Kri­sh­na è un Prin­ci­pio Divi­no Sola­re ed un Ava­ta­ra diret­to di Vish­nu.

Ma la com­ples­si­tà sul “tema” degli Ava­ta­ra non fini­sce qui, alme­no secon­do me.

In quan­to anche la pri­ma Ema­na­zio­ne di San­kar­sha­na (Anan­ta, il Ser­pen­te Divi­no su cui è sdra­ia­to Vish­nu) è fon­te di infi­ni­ti Ava­ta­ra, men­tre quel­li che abbia­mo qui con­si­de­ra­to (tran­ne Shi­va e for­se Bala­ra­ma, il fra­tel­lo “bian­co come la luna” di Kri­sh­na) han­no ori­gi­ne da Maha Vish­nu (una Ema­na­zio­ne di Vasudeva).

Infat­ti si dice in alcu­ni testi vai­sh­na­va che le pri­me “ema­na­zio­ni” dell’Assoluto sia­no quat­tro (il Cha­tur Vyu­ha): Vasu­da­va, San­kar­sha­na, Pra­dyum­na e Ani­rud­d­ha. Ma qui stia­mo mol­to, ma mol­to oltre Maha Vish­nu stes­so, quin­di fuo­ri dal­la Manifestazione.

In defi­ni­ti­va mi sem­bra di aver capi­to che tut­ti gli Ava­ta­ra di Maha Vish­nu (e Vish­nu stes­so) pro­ven­ga­no da Vasu­de­va, men­tre da San­kar­sha­na pro­ven­go­no Anan­ta, Shi­va, i Rudra e chis­sà quan­ti altri Ava­ta­ra a noi sconosciuti.

Di Pra­dyum­na e Ani­rud­d­ha non so nulla.

Quin­di sem­bra che vi sia­no “due cor­ren­ti” o “due aspet­ti” Divi­ni ben distin­ti e dif­fe­ren­ti (anche se com­ple­men­ta­ri) nell’Unità del Padre Divi­no: una che fa capo a Vasu­de­va e un’altra che fa capo a San­kar­sha­na-Anan­ta (cor­ren­ti da cui, for­se, sono nati il Vish­nui­smo e lo Shivaismo).

Pro­ba­bil­men­te gli infi­ni­ti con­flit­ti tra Vish­nui­ti e Shi­vai­ti nasco­no da que­sta incom­pren­sio­ne dei “due aspet­ti” distin­ti ma com­ple­men­ta­ri nell’Unità del Padre che tut­to contiene.

Ma l’argomento è vera­men­te com­ples­so, quin­di lo lascia­mo qui.

Tor­nan­do agli Ava­ta­ra, Que­sti non si mani­fe­sta­no solo nel mon­do degli uomi­ni, ma in tut­te le dimen­sio­ni e in tut­ti gli uni­ver­si (per­ché si sostie­ne che esi­sta­no innu­me­re­vo­li uni­ver­si e infi­ni­te dimen­sio­ni “abi­ta­te”) e si pos­so­no mani­fe­sta­re in più dimen­sio­ni contemporaneamente.

Si dice anche che dif­fi­cil­men­te Essi si fan­no rico­no­sce­re per quel­lo che sono vera­men­te (se non da pochi inti­mi); ma una cosa è cer­ta: l’umanità non e mai sola, non è mai lascia­ta a se stes­sa, c’è sem­pre chi veglia rispet­to­sa­men­te (rispet­to­sa­men­te per­ché la Liber­tà è il pri­mo prin­ci­pio) e amo­re­vol­men­te su di lei, gui­dan­do i suoi pas­si incerti.

Alla luce di quel poco che è sta­to espo­sto potreb­be sor­ge­re spon­ta­nea una doman­da: - Ma gli Ava­ta­ra potreb­be­ro “discen­de­re” anche in que­sto perio­do sto­ri­co? E se sì per­ché non si fan­no rico­no­sce­re (visto il tre­men­do biso­gno per l’umanità attua­le di ave­re una Gui­da sicu­ra?) -.

Pro­vo a dare del­le mie per­so­na­lis­si­me risposte.

Pri­mo: chi ci dice che non uno ma più Ava­ta­ra non sia­no già tra noi…in incognita?

Secon­do: non dimen­ti­chia­mo che anche nel perio­do del­la “disce­sa” di Kri­sh­na, Bud­d­ha e Gesù que­sti non furo­no rico­no­sciu­ti se non da pochi inti­mi Disce­po­li, altri­men­ti non si spie­ghe­reb­be il per­ché furo­no com­bat­tu­ti e osteg­gia­ti dagli stes­si esse­ri uma­ni che si dice­va­no reli­gio­si e sapien­ti, e che veni­va­no amo­re­vol­men­te aiu­ta­ti dagli stes­si Ava­ta­ra e loro Discepoli.

Un pun­to fon­da­men­ta­le da capi­re, al riguar­do, è che non è faci­le rico­no­sce­re un Ava­ta­ra e, for­se, sareb­be così anche se Que­sti deci­des­se di mostrar­si pub­bli­ca­men­te per quel­lo che è: infat­ti occor­re una gran­de cono­scen­za e sen­si­bi­li­tà (non­ché umil­tà) per rico­no­sce­re un Prin­ci­pio tal­men­te ele­va­to da risul­ta­re pres­so­ché “inde­ci­fra­bi­le” dall’umana con­sa­pe­vo­lez­za.

E ter­zo: come dice­vo pri­ma il com­pi­to degli Ava­ta­ra non è far­si rico­no­sce­re pub­bli­ca­men­te (anche se potreb­be­ro benis­si­mo deci­de­re di far­lo), ma di pro­cu­ra­re del­le “Ini­zia­zio­ni” a livel­lo cosmi­co e pla­ne­ta­rio, degli “aggiu­sta­men­ti” nel­la vibra­zio­ne e nel­la coscien­za dei più pron­ti, e altri com­pi­ti a me sconosciuti.

Quin­di, a mio avvi­so, può benis­si­mo esse­re che anche in que­sta tra­va­glia­ta Era vi sia­no al “lavo­ro” degli Ava­ta­ra tra noi.

Per­ché no dopotutto? 

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2 Commenti
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jackll

Può esse­re !
Ma.…. non sò cosa darei per incon­trar­ne uno che pos­sa illu­mi­na­re la buia stra­da del­la vita .

Ailinen

Anche io vor­rei incon­trar­ne uno.… Ma non cre­do sarò mai così for­tu­na­ta… La mia stra­da (alme­no secon­do me) è anco­ra mooool­to lunga.