Il futuro può influenzare il presente: le prove scientifiche

“Fino a che non ci sei, sei come pol­ve­re mos­sa dal vento”

Que­sto è uno dei più clas­si­ci (e veri­tie­ri) assio­mi del­la ricer­ca inte­rio­re. Esso pren­de ori­gi­ne e cau­sa dal fat­to che l’es­se­re uma­no, oltre ad esse­re sot­to­po­sto a leg­gi che ne gover­na­no l’e­si­sten­za, si com­por­ta secon­do sche­mi asso­lu­ta­men­te meccanici.

Que­sto signi­fi­ca che il libe­ro arbi­trio, più che una real­tà, è in real­tà uno sta­to del tut­to potenziale.

Le nostre scel­te, le nostre azio­ni, le nostre rea­zio­ni, per­si­no i nostri stes­si pen­sie­ri, rara­men­te sono frut­to di una rea­le liber­tà. Il più del­le vol­te (ma il più tan­to, non poco) sono il risul­ta­to di mec­ca­ni­che del tut­to estra­nee al nostro vero esse­re più profondo.

In que­sto arti­co­lo vie­ne descrit­to il risul­ta­to di uno stu­dio appro­fon­di­to com­piu­to da un’e­qui­pe di stu­dio­si ame­ri­ca­ni che ha rac­col­to una mole di dati tal­men­te impres­sio­nan­te che anche i più retro­gra­di cen­so­ri del mon­do scien­ti­fi­co uffi­cia­le non han­no potu­to dire nulla.

Lo stu­dio in que­stio­ne ha rac­col­to dati sul­la rela­zio­ne esi­sten­te tra gli even­ti futu­ri e le deci­sio­ni pre­se nel pre­sen­te, dimo­stran­do l’e­si­sten­za di un nes­so cau­sa­le inver­so rispet­to alla nor­ma: vale a dire una qual­che rela­zio­ne in cui la cau­sa del­la nostra scel­ta nel pre­sen­te potreb­be esse­re influen­za­ta dal futuro.

Riten­go che le con­clu­sio­ni cui giun­ge­ran­no que­sti stu­dio­si dovreb­be­ro pren­de­re spun­to da un altro pun­to di vista, ossia il seguente.

E’ ovvio che se una cosa anco­ra non esi­ste, non può influen­za­re un bel nulla.

Ergo, se il futu­ro è in gra­do di far­lo allo­ra signi­fi­ca che esi­ste già. Esi­ste ORA. Per risol­ve­re il para­dos­so occor­re esu­la­re dal­le tre dimen­sio­ni ed ammet­te­re l’e­si­sten­za di una quar­ta, che è quel­la del tem­po, ma anche di una quin­ta, che è quel­la che con­tie­ne le tre dimen­sio­ni spa­zia­li più quel­la temporale.

Det­to ciò, rie­sa­mi­nia­mo la pos­si­bi­li­tà che il nostro com­por­ta­men­to sia mec­ca­ni­co, ovve­ro che non sia qual­co­sa di libe­ro ma del tut­to rego­la­to da leg­gi e meccaniche.

Se tali leg­gi esi­sto­no, allo­ra le con­se­guen­ze futu­re del­le nostre scel­te pre­sen­ti sono con­se­guen­ze del­le stes­se leg­gi. Ergo il futu­ro non esi­ste. Sem­pli­ce­men­te si svi­lup­pe­rà come con­se­guen­za mec­ca­ni­ca di scel­te altret­tan­to mec­ca­ni­che eser­ci­ta­te nel presente.

Se cono­sci una leg­ge, sei in gra­do di sape­re qua­li saran­no i risul­ta­ti del­l’ap­pli­ca­zio­ne di quel­la leg­ge. Di fat­to, quin­di, di pre­ve­de­re il futu­ro. Il che vale anche se det­ta cono­scen­za è del tut­to inconscia.

Ecco per­chè sem­bra che il futu­ro influen­zi il com­por­ta­men­to pre­sen­te: in real­tà sono entram­bi pro­dot­ti come risul­ta­to di mec­ca­ni­che e non di liber­tà, cosa che ren­de il futu­ro par­zial­men­te pre­ve­di­bi­le. Il fat­to che lo sia solo par­zial­men­te è dovu­to alla serie infi­ni­ta di inte­ra­zio­ni tra le varie mec­ca­ni­che. Pur essen­do le stes­se vali­de per tut­ti, non è det­to che agi­sca­no con­tem­po­ra­nea­men­te e con la stes­sa inten­si­tà. Da qui l’in­cre­di­bi­le com­ples­si­tà che ren­de plau­si­bi­le un futu­ro igno­to che in real­tà di igno­to non ha pro­prio nulla.

Il tut­to, natu­ral­men­te, al lor­do di atti divini!


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Sting

In effet­ti, come dice la cita­zio­ne alla fine del­l’ar­ti­co­lo su Repub­bli­ca, basta alle­nar­si a dove­re per poter “cre­de­re a cose impossibili”.
Il che, chia­ra­men­te, non signi­fi­ca illu­der­si o auto­sug­ge­stio­nar­si, cosa che peral­tro fac­cia­mo ogni istan­te quan­do cre­dia­mo di esse­re coscen­ti, auto­con­sa­pe­vo­li e affer­mia­mo la real­tà, l’og­get­ti­vi­tà dei nostri pen­sie­ri e di quan­to ci cir­con­da. … Ma que­sta è un’al­tra storia!
Chiun­que abbia appro­fon­di­to anche solo un poco le leg­gi del­la mec­ca­ni­ca quan­ti­sti­ca non può non esse­re rima­sto incre­du­lo appun­to, e maga­ri i più ardi­ti si saran­no “fat­ti veni­re qual­che dubbio.”
Se poi con­si­de­ria­mo che TUTTO, noi inclu­si ovvia­men­te, sia­mo in ulti­ma ana­li­si costi­tui­ti da quel­la neb­bia di par­ti­cel­le impal­pa­bi­li (la stes­sa mate­ria dei sogni?) che obbe­di­sco­no alle leg­gi del­la mec­ca­ni­ca quan­ti­sti­ca, qual­che doman­da dovrem­mo farcela.
In rife­ri­men­to a que­sto post, riflet­te­re (comprendere…è dura!) sul fat­to che il tem­po in sé non esi­ste, ma è una dimen­sio­ne neces­sa­ria all’e­si­sten­za del­lo spa­zio, può esse­re chiarificante.
Pur­trop­po, come da seco­li sta scrit­to sui Veda e altri testi sacri, il velo di Maya, l’il­lu­sio­ne, ci impe­di­sce di coglie­re la realtà.
Com­pli­men­ti ai ricer­ca­to­ri che a “men­te aper­ta” han­no por­ta­to avan­ti uno stu­dio deci­sa­men­te di fron­tie­ra, e un con­si­glio a chi è inte­res­sa­to all’ar­go­men­to: leg­ge­te Vit­to­rio Mar­chi, già cita­to su que­sto blog; dav­ve­ro interessante!
Un salu­to a tutti.

Roberto Rini

inte­res­san­ti con­si­de­ra­zio­ni, franz.. l’i­dea di un futu­ro che ci man­da segna­li è sug­ge­sti­va sen­z’al­tro, for­se è anche così, chissà…quindi in un cer­to sen­so noi sta­rem­mo man­dan­do infor­ma­zio­ni al pas­sa­to!! il tem­po come un ocea­no mul­ti­di­men­sio­na­le, navi­ga­bi­le in diver­si sen­si e non come un fiu­me monodirezionale..(ma que­sto pre­ve­de un insie­me di real­tà pos­si­bi­li, di dimen­sio­ni parallele..e il gio­co si può mol­ti­pli­ca­re all’in­fi­ni­to per ogni even­to che pote­va anda­re in modo diverso..cambia l’u­ni­ver­so se il tizio A va a destra o a sinistra..)
ma pro­ten­do più per la tua rifles­sio­ne: se pro­ce­dia­mo per leg­gi mec­ca­ni­che so bene che se spin­go il pri­mo tas­sel­lo del domi­no ..cadrà l’ul­ti­mo. e pos­so pre­ve­de­re in che tem­pi e in che modi..così come se osser­vo dal­l’al­to due mac­chi­ne anda­re ad un cer­ta velo­ci­tà ver­so lo stes­so incro­cio, pro­ve­nen­do da dire­zio­ni diver­se, e le vedo NON ral­len­ta­re, pos­so pre­ve­de­re il loro impat­to… a meno che uno dei due non fre­ni o ster­zi o altro..
il futu­ro come “desti­no ine­lut­ta­bi­le” o come “pro­ces­so crea­ti­vo” quin­di anco­ra da svolgersi??..dipende appun­to se si è mec­ca­ni­ci o creativi..nel pri­mo caso tut­to pro­ce­de in modo pre­ve­di­bi­le, nel secon­do la vita si “va facen­do” e noi sia­mo co-crea­to­ri del­la realtà..se sia­mo creativi.

cre­do cmq che la com­ples­si­tà del­la dimen­sio­ne tem­po­ra­le sia anco­ra tut­ta da affron­ta­re da scien­zia­ti e filosofi..