Semantica e controllo: il desiderio ci identifica.

Per quan­to sot­ti­le o raf­fi­na­ta, qual­sia­si comu­ni­ca­zio­ne è basa­ta su dei segni. La sequen­za in cui que­sti segni ven­go­no dispo­sti e la rela­zio­ne tra essi vie­ne defi­ni­ta sintassi.

Il rap­por­to tra i segni ed il loro signi­fi­ca­to vie­ne defi­ni­to seman­ti­ca, men­tre il rap­por­to tra i segni e chi tra­smet­te l’in­for­ma­zio­ne vie­ne defi­ni­to pragmatica.

In paro­le più sem­pli­ci e rife­ri­te alla lin­gua, la sin­tas­si si occu­pa di sta­bi­li­re le rego­le secon­do cui ven­go­no mes­se le paro­le all’in­ter­no di una fra­se e le fra­si all’in­ter­no di un discor­so. La sin­tas­si è qual­co­sa che più o meno tut­ti abbia­mo stu­dia­to alle ele­men­ta­ri e medie, anche se mol­ti ten­do­no a dimenticarla.

La seman­ti­ca è lo stu­dio di ciò che col­le­ga una paro­la al suo signi­fi­ca­to, men­tre la prag­ma­ti­ca si occu­pa di defi­ni­re, gros­so­mo­do, il con­te­sto di chi parla.

Quan­do una paro­la può ave­re più di un signi­fi­ca­to all’in­ter­no di un discor­so, è una que­stio­ne di seman­ti­ca e prag­ma­ti­ca, per intenderci.

E’ il clas­si­co caso di quel­lo che non capi­sce le bat­tu­te. La sua capa­ci­tà di inter­pre­ta­zio­ne seman­ti­ca e sin­tat­ti­ca è del tut­to fun­zio­na­le, ma è inca­pa­ce di coglie­re il nes­so tra la bat­tu­ta e chi la dice (o meglio, tra la bat­tu­ta e il con­te­sto in cui vie­ne posta).

In mol­te for­me di comu­ni­ca­zio­ne ver­ba­le, la seman­ti­ca è di estre­ma impor­tan­za, per­chè con­sen­te di capi­re i diver­si signi­fi­ca­ti del­la stes­sa parola.

E’ il caso del­la lin­gua cine­se, in cui la stes­sa paro­la arri­va ad ave­re deci­ne di signi­fi­ca­ti diver­si a secon­da del­la sin­tas­si (ovve­ro in che pun­to del­la fra­se vie­ne mes­sa) e del­la prag­ma­ti­ca (il con­te­sto in cui vie­ne utilizzata)

Al momen­to attua­le si par­la spes­so di “web seman­ti­co”, una por­ca­ta lin­gui­sti­ca che sta per “ana­li­si seman­ti­ca del web”.

Dal pun­to di vista del­la teo­ria del­l’in­for­ma­zio­ne, l’a­na­li­si seman­ti­ca di un testo è una del­le cose più dif­fi­ci­li da far ese­gui­re ad un ela­bo­ra­to­re. Non da un pun­to di vista di pro­gram­ma­zio­ne, quan­to da quel­lo algoritmico.

E’ mol­to dif­fi­ci­le infat­ti codi­fi­ca­re la sin­tas­si cor­ret­ta per far si che un soft­ware acqui­si­sca la pos­si­bi­li­tà di distin­gue­re seman­ti­ca­men­te i signi­fi­ca­ti di un insie­me di parole.

O meglio: era dif­fi­ci­le fino a qual­che tem­po fa, a cau­sa del­l’e­le­va­ta capa­ci­tà di memo­ria richie­sta dagli algo­rit­mi di ana­li­si seman­ti­ca; ma ad un cer­to pun­to, la neces­si­tà di aumen­ta­re l’ef­fi­ca­cia degli annun­ci pub­bli­ci­ta­ri ha deter­mi­na­to un aumen­to dei fon­di e di con­se­guen­za un aumen­to del­la capa­ci­tà di cal­co­lo da dedi­ca­re a que­sta attività.

Ed ecco che, di pun­to in bian­co, anche se dopo un ini­zio esi­tan­te, gli annun­ci pub­bli­ci­ta­ri che ci mar­tel­la­no duran­te la navi­ga­zio­ne han­no ini­zia­to ad esse­re stra­na­men­te coe­ren­ti con la nostra linea di pensiero.

Gra­zie alla pragmatica.

Quan­do noi navi­ghia­mo sul web, gli indi­riz­zi che digi­tia­mo, le ricer­che che effet­tuia­mo, la dura­ta di una nostra visi­ta su uno scrit­to anzi che su un altro, sono con­si­de­ra­bi­li alla stre­gua di segni. Segni che iden­ti­fi­ca­no un lin­guag­gio, il qua­le a sua vol­ta iden­ti­fi­ca una comu­ni­ca­zio­ne da par­te nostra: la comu­ni­ca­zio­ne di ciò che ci interessa.

Lo stu­dio del­la seman­ti­ca di que­sto lin­guag­gio, ma soprat­tut­to del­la prag­ma­ti­ca che lo lega a noi, con­sen­te di ela­bo­ra­re pro­fi­li psi­co­lo­gi­ci sor­pren­den­te­men­te pre­ci­si, al pun­to di iden­ti­fi­car­ci come persone.

Non cre­dia­te che a qual­cu­no inte­res­si più chi sia­mo e come ci chia­mia­mo. Quel­lo inte­res­sa solo ai gover­ni, lega­ti da sem­pre all’e­si­gen­za del tut­to illu­so­ria del con­trol­lo personale.

Alla rete impor­ta solo quel­lo che desi­de­ria­mo: è più che suf­fi­cien­te per identificarci.

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fred

Sem­pli­ce­men­te: Bra­vo (con l’in­fles­sio­ne fran­ce­se ovvia­men­te), chapeau!
Salu­ti. 8)

vito

Bel­l’ar­go­men­to!!!

Blushaft / wfal

Si bel­l’ar­go­men­to.…
meri­te­reb­be fare alcu­ne riflessioni.…

Quel­lo che in pub­bli­ci­tà vie­ne defi­ni­to tar­ge­ting comportamentale.…il Beha­viou­ral targeting…
sono infor­ma­zio­ni rac­col­te dal com­por­ta­men­to del­l’u­ten­te (pagi­ne visi­ta­te, ricer­che fatte..etc.. ) per indi­vi­dua­re gli inte­res­si degli uten­ti e su quel­la base, ero­ga­re pubblicità…

Se effet­tuas­si­mo un ana­li­si di que­sto tipo anche nel nostro quotidiano.…scopriremmo di quan­ta mec­ca­ni­ci­tà sia­mo fatti…e di quan­to i nostri gusti sia­no pilotati…

Par­ten­do sicu­ra­men­te dal­l’in­prin­ting rice­vu­to in tene­ra età dai nostri genitori.…scopriremmo sicu­ra­men­te che di noi stes­si genui­ni ed ori­gi­na­li cè ben poco…ma per lo più sia­mo fat­ti di con­di­zio­na­men­to dall’esterno…

Se per un atti­mo osser­vas­si­mo il com­por­ta­men­to uma­no nel­la media del­la per­so­ne, note­rem­mo una per­ce­zio­ne di se stes­si a par­ti­re dall’ambiente.…

Un con­ti­nuum di feed­back ester­ni, come un sonar, ci fan­no sen­ti­re vivi e ci fan­no per­ce­pi­re come individualità…e ci dan­no un orientamento…

ma tut­to ciò è un agglo­me­ra­to di per­ce­zio­ni ed iden­ti­fi­ca­zio­ni che nel tem­po ci sia­mo e ci han­no appic­ci­ca­to addosso…creando il nostro per­so­nag­gio con tan­to di nome e cognome…

ma allo­ra noi dove siamo…quali sono le nostre vere inclinazioni…quale è la nostra vera natura…

Cer­can­do di scre­ma­re tut­te que­ste sovra­strut­tu­re che ci com­pon­go­no e che ci sia­mo e ci han­no appioppato,
e quin­di cer­can­do puli­zia e purificazione,
abbat­ten­do il per­so­nag­gio che si è crea­to nel tem­po con tan­to di tar­get­ta ” Dott. Mario Ros­si” che ci fa sen­ti­re al sicu­ro col­mi di certezze,

ben altra cosa è la ricer­ca del­la per­ce­zio­ne di se stessi
e dei nostri gusti e desi­de­ri più reconditi.…a par­ti­re da noi stessi…
ed in quel­la dimen­sio­ne di ricer­ca le tar­ghet­te di otto­ne fuo­ri dal­lo stu­dio non contano !!!

Aloa Franz…