OGM, carne e mercato del debito

Che ci azzec­ca­no tra loro que­ste tre cose? dire­te voi. Tut­to! Sono tre ele­men­ti del tut­to dipen­den­ti. Vedia­mo come, par­ten­do dal­la carne.

Il mon­do occi­den­ta­le vive di car­ne. Nono­stan­te oggi, final­men­te dopo decen­ni, anche mol­ti cosid­det­ti “lumi­na­ri” si sia­no deci­si ad ammet­te­re che esi­ste un for­ta lega­me tra pato­lo­gie anche gra­vi come il can­cro e un’a­li­men­ta­zio­ne ric­ca di pro­tei­ne ani­ma­li, l’eu­ro­peo e l’a­me­ri­ca­no medio non si deci­do­no a mol­la­re la “fet­ti­na”.

Non è det­to che alcu­ne cre­den­ze, in quan­to in voga pres­so i nostri non­ni, deb­ba­no esse­re per for­za vere anche oggi. Ma sen­za entra­re nel­l’o­ri­gi­ne di que­sto fat­to in par­ti­co­la­re, dicia­mo che, di rif­fa o di raf­fa, agli occi­den­ta­li pia­ce mol­tis­si­mo man­gia­re carne.

Qui comin­cia il casi­no. Per dare car­ne in abbon­dan­za ad Ame­ri­ca­ni ed Euro­pei, nasce quel­la cosa chia­ma­ta alle­va­men­to inten­si­vo. Ovve­ro quel­la mal­sa­na pra­ti­ca di alle­va­re il bestia­me pom­pan­do­lo di schi­fez­ze e facen­do­lo cre­sce­re in con­di­zio­ni del tut­to aber­ran­ti per far si che cre­sca il più gras­so e più velo­ce­men­te possibile.

Nel 2003 (dati FAO) un ame­ri­ca­no man­gia­va in media 123 chi­li di car­ne in un anno (con­tro i 5 di un indiano).

Una muc­ca neces­si­ta di cir­ca 12 Kg al gior­no di fie­no (più i man­gi­mi), e pro­dur­rà, una vol­ta macel­la­ta, cir­ca 300 Kg di car­ne. Una muc­ca da macel­lo vive media­men­te cin­que anni, quin­di per pro­dur­re 300 Kg di car­ne, ci ser­vi­ran­no 12Kg di fie­no al gior­no, per 365 gior­ni, per 5 anni. Tota­le: 2,2 ton­nel­la­te! Il fie­no è mate­ria­le sec­co, per cui, per otte­ner­ne 2,2 ton­nel­la­te, occor­re mol­ta più erba non sec­ca (mate­ria­le umido).

Con un etta­ro col­ti­va­to si otten­go­no cir­ca 100 quin­ta­li di fie­no all’an­no (facen­do una media mol­to gros­so­la­na, ovvio); in cin­que anni fan­no 500 quin­ta­li che sono meno di un quar­to di quel­lo che ser­ve ad una sola muc­ca per arri­va­re a pro­dur­re i suoi 300 Kg. di carne.

Quat­tro etta­ri di ter­re­no, per fare un esem­pio, pro­du­co­no abba­stan­za riso per sfa­ma­re 100 per­so­ne per un anno. Men­tre con 300 Kg. di car­ne ci man­gia­no, si e no, due americani.

Ma qui abbia­mo par­la­to solo del fie­no. Sen­za fare la stes­sa tiri­te­ra, vi basti sape­re che per pro­dur­re un kg. di car­ne occor­ro­no cir­ca 15 – 20.000 litri d’ac­qua, men­tre per un Kg. di riso ne basta­no 3.000.

A cosa por­ta tut­to que­sto? Beh, sem­pli­ce: a col­ti­va­re un sac­co di ter­re­no per dare da man­gia­re alle muc­che che poi daran­no i famo­si 123 Kg. di car­ne per un anno per ogni ame­ri­ca­no (oh, guar­da­te che gli euro­pei non ne man­gia­no mol­ta meno… cre­do sia­mo intor­no ai 95 Kg. /anno)

Ma il ter­ren­no col­ti­va­bi­le dei pae­si man­gia­to­ri di car­ne non basta a pro­dur­re tut­to il man­gi­me neces­sa­rio. Da qui ecco che par­te la mena­ta del­la col­tu­ra inten­si­va, da cui arri­via­mo drit­ti drit­ti agli OGM.

Oggi, il 70% cir­ca del ter­re­no col­ti­va­to è desti­na­to all’a­li­men­ta­zio­ne del bestia­me, ma non basta anco­ra. Non con­ten­ti di toglie­re il cibo alle popo­la­zio­ni del ter­zo mon­do, l’oc­ci­den­te ha anche sco­per­to che le popo­la­zio­ni pove­re, in quan­to pove­re, non han­no anco­ra svi­lup­pa­to quel­la cosa su cui tut­to l’oc­ci­den­te cam­pa: il debi­to. Ed ecco la tro­va­ta genia­le: l’oc­ci­den­te va nel ter­zo mon­do e ven­de ai con­ta­di­ni le semen­ti OGM, tra­mi­te le qua­li, dico­no, le col­ti­va­zio­ni ren­do­no mol­to di più.

Pec­ca­to che, al con­tra­rio dei nor­ma­li semi, quel­li OGM sono ste­ri­li, per­ciò ogni anno i con­ta­di­ni che semi­na­no i loro cam­pi dovran­no ricom­pra­re i semi, anzi­che uti­liz­za­re par­te del rac­col­to come si fa di solito.

Risul­ta­to: pri­ma face­va­no la fame per­chè gli paga­va­no il rac­col­to a prez­zi da strac­cio, dopo fan­no la fame per­chè, oltre ad esse­re paga­ti pochis­si­mo, devo­no pure tro­va­re i sol­di per ricom­pra­re i semi.

E come fan­no se non han­no i sol­di per man­gia­re? Sem­pli­ce: fan­no debi­ti. Et voi­là, l’han­no pre­so nel culo anche loro.

Que­sta vol­ta, al con­tra­rio del soli­to, non ho voglia di per­de­re un’o­ra per aggiun­ge­re i vari link ai dati che ho cita­to. Se non mi cre­de­te, alme­no abbia­te la com­pia­cen­za di spen­de­re un po’ di tem­po a far­vi le vostre ricerche.

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Marianna Astarita

Arti­co­lo fan­ta­sti­co!!! Lo divul­ghe­rò a più non posso!!!

Giuseppe

Bel­la espo­si­zio­ne, complimenti.
Ho fat­to anch’io del­le ricer­che in meri­to e con­fer­mo tut­to quan­to hai detto.

Luna

Ciao Franz :bye: pos­so aggiun­ge­re una cosa al tuo già appro­fon­di­to arti­co­lo? Sono remi­ne­scen­ze dei miei stu­di all’u­ni­ver­si­tà, quin­di mi scu­so se non ricor­do tut­to perfettamente.

La muc­ca di cui par­li, quel­la che vive 5 anni e che man­gia dodi­ci chi­li di fie­no al gior­no più i man­gi­mi, è la sola muc­ca da lat­te, la qua­le vie­ne avvia­ta alla macel­la­zio­ne non appe­na la pro­du­zio­ne di lat­te comin­cia a cala­re, e dopo esse­re sta­ta sfi­ni­ta da par­ti con­ti­nui: no vitel­lo, no lat­te. Gene­ral­men­te la car­ne pro­dot­ta vie­ne desti­na­ta all’in­du­stria con­ser­vie­ra per­chè non par­ti­co­lar­men­te apprez­za­ta dal consumatore.

A que­sto tipo di alle­va­men­to si affian­ca quel­lo del vitel­lo da car­ne (6 – 15 mesi di vita), del vitel­lo­ne (24 mesi) e del man­zo (2−3 anni) che ven­go­no ali­men­ta­ti con fie­no e alte pre­cen­tua­li di man­gi­mi, soprat­tut­to mais e soia. E’ que­sto il prin­ci­pa­le respon­sa­bi­le del­le col­tu­re inten­si­ve e del­la defo­re­sta­zio­ne pro­gres­si­va atta a crea­re nuo­vi pascoli.

In ulti­mo vi è un tipo di pro­du­zio­ne mol­to apprez­za­ta dal con­su­ma­to­re medio, ovve­ro il vitel­lo a car­ne bian­ca, il cosid­det­to lat­to­ne o sana­to: vie­ne nutri­to con lat­te in pol­ve­re i pri­mi mesi di vita, e poi con fari­ne lat­tee e con­cen­tra­ti fino alla macel­la­zio­ne, per man­te­ne­re il cuc­cio­lo (il vitel­lo è un cuc­cio­lo, che ci piac­cia o no) in uno sta­to di ane­mia e otte­ne­re la car­ne dal colo­re appe­na rosato.
Si cre­de che que­sta car­ne sia più dige­ri­bi­le del nor­ma­le vitel­lo e quin­di di qua­li­tà supe­rio­re, e non vie­ne fat­to nul­la per spin­ge­re le per­so­ne a far­si la doman­da “Può esse­re sana la car­ne di un ani­ma­le ane­mi­co, e quin­di malato?”

In pra­ti­ca… si spen­de una fol­lia per ali­men­ta­re gli ani­ma­li con il fie­no, le fari­ne lat­tee e i man­gi­mi che han­no pure rag­giun­to costi proi­bi­ti­vi (dun­que si ten­de a com­pra­re quel­lo che costa di meno e ovvia­men­te è di qua­li­tà mino­re), per le cure vete­ri­na­rie e le medi­ci­ne, per l’ac­qua for­ni­ta agli ani­ma­li e alle col­tu­re in cre­sci­ta, per l’in­du­stria del­la car­ne in sè (tra­spor­to, macel­la­zio­ne, ana­li­si del­la car­ne, pre­pa­ra­zio­ne, smi­sta­men­to nei pun­ti ven­di­ta). Il risul­ta­to è un pro­dot­to che si dete­rio­ra in fret­ta e non è nem­me­no sanis­si­mo dal pun­to di vista nutrizionale.

Se a que­sto aggiun­gia­mo i debi­ti di cui ampia­men­te ha par­la­to Franz… quan­to costa al pia­ne­ta que­sta bene­det­ta fettina!